“La vita davanti a sé” è ora disponibile su Netflix. Più di 190 paesi del mondo potranno accedere alla piattaforma e vedere il film con protagonista il premio Oscar Sophia Loren.
Il film, definito “crudo, commovente, emozionante” da Netflix, è stato scritto da Ugo Chiti e da Edoardo Ponti, figlio della Loren, che ne ha seguito la regia. E’ tratto dal romanzo dello scrittore lituano naturalizzato francese Romain Gary, scritto sotto lo pseudonimo di Émile Ajar. Pubblicato il 14 settembre 1975 da Mercure de France, ha ottenuto il premio Goncourt nello stesso anno malgrado Gary avesse già vinto lo stesso premio quasi vent’anni prima con “Le radici del cielo”. La protagonista è Madame Rosa (Sophia Loren) un’anziana donna ebrea reduce di Auschwitz, una prostituta in pensione che, in un appartamento chiamato dalla gente del quartiere “il rifugio” di Bari, si occupa di crescere i figli di altre prostitute ostacolate dalla legge italiana nel poterli tenerli con sé. Un giorno, nella sua dimora si presenta Momò (Ibrahima Gueye), un ragazzino che le darà filo da torcere conducendo una vita da malandrino. Inizialmente il ragazzo è riluttante nel vivere nel rifugio e sembra mal sopportare Madame Rosa, ma qualcosa fa cambiare il pensiero in Momò quando l’affetto tra i due inizia a stravolgere la vita di entrambi.
Sophia Loren, torna sul grande schemo con un’interpretazione emotivamente importante, mettendo in scena un fascino senza tempo e una determinazione che l’ha resa celebre nel mondo. Un’imposizione teatrale che incanta lo spettatore e lo cattura nella meravigliosa storia che ha come protagonista la vita. Ha inoltre altre due caratteristiche per entrare nella categoria “grandi interpretazioni”: è un’ex prostituta come Filumena Marturano e una sopravvissuta ai campi di concentramento.
Obiettivo di Ponti, però, è mostrare come sia possibile intraprendere strade forse meno facili della criminalità e del pregiudizio, dell’odio contro il diverso, l’estraneo. Mostrare che queste strade ci sono, sono ampiamente percorribili e portano senz’altro a un futuro più luminoso e che i ragazzi come Momo, apparentemente ribelli, in realtà, vogliono solo essere visti e amati come suggerisce la canzone “Io sì“, interpretata da Laura Pausini.
“Ricevo tante offerte, ma sono a un punto della mia carriera in cui voglio fare solo le cose che assolutamente amo, cioè grandi personaggi in storie meravigliose. E non ce ne sono molte. Madame Rosa in “La vita davanti a sé” era decisamente uno di quei progetti cui era impossibile rinunciare”.
L’interpretazione della splendida attrice ottantaseienne è magistrale e intensa, non stupisce che oltreoceano si parli già di candidatura all’Oscar. Il talento formidabile, le venature partenopee, il magnetismo sono declinati stavolta in un ruolo, quello di una signora dai modi spicci e distaccati. Il tempo in questo caso non scalfisce l’essenza della bellezza, bensì la impreziosisce.