“I Am Hymns of the New Temples” a Pompei

Wael Shawky a Pompei con un nuovo film

Chi ha detto che l’antico non possa dialogare con le nuove espressioni artistiche contemporanee? L’artista egiziano Wael Shawky ci mostra con la sua nuova opera documentaristica e performativa “I Am Hymns of the New Temples” come un’artista contemporaneo non occidentale, possa contribuire nelle maglie dell’attualità a valorizzare le stratificazioni storiche e sociali che hanno caratterizzato il meraviglioso sito archeologico di Pompei.

Conosciamo meglio l’artista.

Fonte foto: Galleria Lia Rumma

Chi è Wael Shawky?

Wael Shawky (Alessandria d’Egitto, 1971) si è formato presso l’Università di Alessandria per poi conseguire un Master of Fine Arts presso la University of Pennsylvania a Philadelphia negli Stati Uniti.

Il lavoro di Wael Shawky traendo origine ed ispirazione da viaggi e ricerche sul suo paese natale, abbraccia le più disparate tecniche e media: dal disegno alla scultura, ma soprattutto film, performance e storytelling.

Nella poetica di Shawky queste tecniche vengono spesso combinate per dar vita ad un universo fiabesco in cui coesistono elementi della cultura araba tradizionale e immagini della contemporaneità.

Fonte foto: eMuseum

Celebre la sua trilogia filmica Cabaret Crusades: “The Horror Show File”(2010), “The Path to Cairo” (2012) e “The Secrets of Karbala” (2015), in cui antiche marionette e burattini diventano i protagonisti delle storiche crociate medievali, narrate dall’artista attraverso lo sguardo mediorientale e con la leggerezza di una favola per bambini.

Fonte foto: Migrazioni Europa Diritto

Importanti mostre personali sono state dedicate all’artista da musei e istituzioni internazionali tra cui l’ARoS Museum, Aarhus, Danimarca; Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, Italia; Kunsthalle Bregenz, Bregenz, Austria; Fondazione Merz, Torino, Italia; Mathaf, Arab Museum of Modern Art, Doha; il MoMA PS1, New York, USA; MACBA, Barcellona, Spagna; K20, Beirut, Libano; Sharjah Art Foundation, Sharjah, UAE; The Hammer Museum, Los Angeles, USA; Kunst-Werke, Berlino, Germania; Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella, Italia; Kunsthalle Winterthur, Svizzera. Le sue opere fanno parte di collezioni permanenti di musei quali Tate Modern, MoMA, MACRO, Mart, The Met, APT Dubai.

Fonte foto: MoMA

“I Am Hymns of the New Temples” nuovo film dell’artista egiziano Wael Shawky

Dal 12 al 14 maggio 2023 il Piccolo Teatro “Odeion”, uno dei teatri del Parco Archeologico di Pompei ha ospitato l’anteprima internazionale del nuovo lavoro cinematografico dell’artista egiziano Wael Shawky “I Am Hymns of the New Temples” .

 

Fonte foto: EspoArte

La produzione dell’opera, vincitrice del bando pubblico PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2020, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea italiana è frutto della collaborazione tra il Ministero dei Beni Culturali e il Parco Archeologico di Pompei, nell’ambito del programma Impegno Pompei. Materia Archeologica co-fondata da Massimo Osanna e Andrea Viliani.

“I Am Hymns of the New Temples” rappresenta la prima opera d’arte prodotta nell’ambito di questo programma dedicato alla formazione di una collezione d’arte contemporanea per il Parco Archeologico di Pompei, il primo sito archeologico al mondo a lanciare un programma di arte contemporanea a lungo termine e una collezione volta a valorizzare Pompei come cornice contemporanea.

L’artista Wael Shawky, esplora, attraverso una peculiarissima tecnica tra il documentabile e l’immaginabile, i modi in cui le storie sono state scritte e narrate, e analizza come queste hanno plasmato ed edificato anche la realtà storica.

Fonte foto: Mediterraneo Antico

Le sue opere, che potremmo definire “eterogenee ed ibride” per la mescolanza di media, sono sempre frutto di una ricerca sulle fonti storiche e letterarie. Shawky attraverso le sue ricostruzioni artistiche, ci conduce ad uno stato di consapevolezza dei meccanismi narrativi antichi e contemporanei evocando una dimensione sia fattuale che immaginaria della storia, della società e della cultura, come se, queste ultime, non potessero mai essere definite una volta per tutte, o da una sola ed univoca prospettiva.

Girato nell’estate del 2022 e prodotto da Pasquale Napolitano tra le rovine dell’antica Pompei, colpita dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e quindi testimone dell’impermanenza nonché della continua trasformazione non solo della materia ma anche delle storie, il nuovo film di Shawky mostra ciò che affiora in superficie le diverse culture che fanno di Pompei un autentico teatro di narrazioni diverse eppure inevitabilmente connesse. Basando la propria narrazione sulla mitologia greca e romana, e raccontando come si sovrappongano agli antichi culti egizi, Shawky ricrea le stratificazioni di storie antiche, e come queste abbiano contribuito a plasmare relazioni plurali tra storia e mito.

Fonte foto: Galleria Lia Rumma

I reperti archeologici di Pompei sono un ecosistema culturale oltre che naturale aperto alla metamorfosi e all’interpretazione, un multiverso di potenzialità sia narrative che storiche, e portano testimonianza della complessa stratificazione delle culture e delle nature mediterranee: l’antica Pompei, luogo di traffici commerciali, ospitava infatti non solo templi legati a greci e romani ma anche a molteplici altre religioni (è stato scoperto il Tempio di Iside, con tutti i suoi stucchi, statue , affreschi, proprio all’inizio del Grand Tour ). Cogliendo le tracce di queste iconografie sincretiche e multispecie, Shawky ha individuato il set mobile della sua opera filmica muovendosi tra i  Praedia di Giulia Felice, la Casa del Frutteto , l ‘ Odeion , la  Necropoli di Porta Nocera  e la  Basilica , il  Tempio di Vespasiano ( Genius Augusti )  e il Tempio di Iside .

LaM-Lille Métropole Musée d’art moderne, d’art contemporain, d’art brut è l’istituzione partner per la valorizzazione internazionale dell’opera. Alla realizzazione dell’opera hanno collaborato anche altre due istituzioni italiane nella realizzazione dei costumi e delle maschere di scena Fondazione Teatro di San Carlo  e  Accademia di Belle Arti di Napoli , con il sostegno della Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.