I borghi italiani senz’auto: dove puoi girare solo a piedi

Vi sono posti in Italia dove il patrimonio più tutelato è il fascino del silenzio, la garanzia di un paesaggio immutato, immerso in una dimensione dove allo scorrere frettoloso del tempo si è privilegiato scattare un’istantanea che richiama tempi lontani e poetici. Sono i borghi visitabili senz’auto, paesi che donano al visitatore la serenità dell’ascolto di suoni diversi da quelli della città, la visione di paesaggi fiabeschi e miniaturali come quelli di un presepe. 

Ginostra (ME)

Ripercorrendo la rotta del percorso effettuato da Ulisse per tornare alla sua Itaca, il vento ci porta a Ginostra, frazione di Stromboli, con meno di trenta residenti, un paesino disposto ad anfiteatro, sospeso a un paio di centinaia di metri sul mare. All’ombra dello Stromboli, vulcano ancora attivo, Iddu-come lo chiamano confidenzialmente gli isolani- l’agglomerato urbano si inerpica su scalinate di pietra lavica percorribili esclusivamente a piedi o a dorso d’asino. Lo sbarco di merci e passeggeri avviene tramite un pontile, ed esclusivamente via mare. Fino al 2004 non vi era allaccio dell’elettricità né attracco per gli aliscafi e solo un’unica imbarcazione a remi faceva la spola dalle navi alla banchina attraversando il pertuso, il porto più piccolo del mondo, con un’imboccatura di un paio di metri.

Ginostra - Porto (foto Flikr)

Furore (SA)

Sulla costiera più glamour d’Italia si trova Furore, un ex borgo di pescatori che sorge su un fiordo schiacciato tra due costoni di roccia attraverso le quali scorre il fiume Schiato. Settecento abitanti, una manciata di case sparse qua e là tra gli spuntoni di roccia, Furore è un luogo protetto dall‘Unesco, un museo en plein air famoso per i suoi murales, dove visitare l’erbario, il giardino botanico e la casa che ospitò Rossellini e la Magnani durante le riprese del film “L’amore”. Dal borgo partono parecchi itinerari naturalistici che si inoltrano nella macchia mediterranea tra agavi, lentischi, carrubi. Ogni anno si svolge il campionato mondiale di tuffi da un’altezza di 30 metri.

Fiordo di Furore - foto Mutotravel.it

San Gimignano (SI)

A nord di Siena si ergono borghi medievali che racchiudono un’incredibile concentrazione di musei e opere d’arte. San Gimignano è visibile da ogni parte della valle per le sue celeberrime torri dichiarate patrimonio Unesco. La Collegiata, risalente al XII secolo domina piazza del Duomo. L’interno è ricchissimo di opere d’arte, come anche la Chiesa di Sant’Agostino, monumento gotico. La vera anima di San Gimignano, però, si disvela nella Spezieria di Santa Fina che ospita il Museo Archeologico e la Galleria d’arte moderna.

Le torri di San Gimignano

 Fonte foto: weekendpremium.it

Civita di Bagnoregio (VT)

Con la visita al paesino medievale di Civita di Bagnoregio si intraprende un viaggio metafisico nel “paese che muore” che si trova su uno sperone tufaceo sottoposto a continua e incessante erosione. Fondato 2500 anni fa dagli Etruschi, conserva ancora evidenti tracce delle antiche civiltà, etrusca prima, romana poi. Appartiene all’elenco dei “borghi più belli d’Italia” e, sospeso tra cielo e terra, è raggiungibile esclusivamente attraverso un ponte pedonale.

Chamois (AO)

Il borgo di Chamois si trova al cospetto del Cervino, nella Valtournenche e d’estate si raggiunge piacevolmente a piedi o in bicicletta o col gatto delle nevi in inverno, oltre che in funivia o con piccoli aeroplani. Chamois è uno dei borghi virtuosi delle Alpi per la eco sostenibilità delle scelte degli amministratori, essendo vietata la circolazione dei fuoristrada in tutto il territorio comunale. Centro di itinerari naturalistici, dal punto più alto (3.033 mt) si domina la valle e si ammira il lago di Lod, raggiungibile con la seggiovia. Oltre a trekking e passeggiate, offre chilometri di piste innevate e strutture ricettive dove trovano impiego la metà dei suoi cento undici residenti

 

Chamois

Fonte foto: tourinclub.it