Oggi partiamo alla scoperta di un paesaggio naturalistico prezioso e suggestivo: La laguna di Orbetello, in Toscana, che in ogni stagione attira moltissimi visitatori.
Situata in fondo alla Maremma, dal 1971 la laguna è una zona protetta e gestita dal Fondo mondiale per l’ambiente, che ne difende l’ecosistema necessario alla sopravvivenza di molte specie di uccelli migratori. Questa splendida zona è in buona parte coperta dalla profumata macchia mediterranea, dominata dal monte Argentario.
La laguna ha origine grazie a due barre di sabbia chiamate tomboli che si collegano al promontorio di Monte Argentario, che raggiunge i 635 m s.l.m.:il Tombolo della Feniglia ed il Tombolo della Giannella. La Feniglia è una striscia di sabbia di 6 km, compresa tra la collina di Ansedonia ad est, ed il Monte Argentario a ovest. La Giannella, invece, anch’essa lunga 6 km, va dal Monte Argentario fino alla foce del fiume Albegna. Caratterizzati da lunghe spiagge, dune sabbiose, pinete e macchia mediterranea, queste zone costiere sono la destinazione ideale per il turismo balneare.
Per coloro che invece amano gli scogli, si consiglia di visitare la costa in prossimità dei rilievi di Talamone e di Ansedonia. Rocciosa e di difficile accesso, anch’essa molto bella. Una terza barra di sabbia mediana si diparte dalla costa, ma non raggiunge il promontorio di Monte Argentario; su di essa si sviluppa la città di Orbetello, proprio al centro della laguna.
Per le caratteristiche naturali questa località accoglie un’oasi del WWF. L’ Oasi WWF di Orbetello, grazie alla sua posizione lungo le rotte migratorie, vede la concentrazione di migliaia di uccelli, specialmente nel periodo invernale. La laguna infatti è una zona umida di importanza internazionale. In essa nidificano o transitano di passaggio molte specie di uccelli, fra i quali il Cavaliere d’Italia, il fenicottero rosa, l’airone bianco maggiore, il falco pescatore, la spatola, l’avocetta, il cormorano e varie specie di anatre.
In passato l’economia di Orbetello era basata sullo sfruttamento della Laguna di Orbetello e sulla pesca. Le acque della laguna sono infatti ricche di pesce pregiato come spigole, orate, muggini e anguille. Il pesce viene lavorato in loco e venduto in molti mercati d’Italia e anche all’estero.
Tra i mammiferi qui vivono la volpe, il tasso e l’istrice. Nell’oasi si trovano numerose postazioni per l’osservazione degli uccelli ed un centro di educazione ambientale all’interno di un antico casale spagnolo del 1600. La visita dell’Oasi si sviluppa in tre itinerari: il primo permette l’osservazione dell’avifauna attraverso un percorso con 9 postazioni. Il secondo è un percorso botanico tra alcuni capanni per l’osservazione. Il terzo infine è quello del Casale, dove è possibile visitare la mostra sulle zone umide e il giardino delle farfalle.
La laguna è salmastra ed a tratti affiorano isolotti di limo ricoperti da vegetazione palustre. Nella riva interna si riscontra un esteso tappeto di salicornia, ancora più internamente troviamo boschetti di pioppi, frassini, sughere ed olmi.
A causa dello scarso apporto di acqua dal mare e dell’immissione di scarichi ricchi di nitrati e di sali di potassio, provenienti dalle colture agricole, che hanno determinato il proliferare delle alghe ed il conseguente impoverimento di ossigeno, la Laguna di Orbetello è un ambiente ad alto rischio. Per consentire la sua protezione sono stati emanati numerosi provvedimenti di legge ed è stato costituito l’Istituto del Commissario della Laguna di Orbetello.
Nel centro storico campeggia la Concattedrale di Santa Maria Assunta, lo splendido duomo costruito sulle rovine di un tempio romano del V secolo d.C e riedificato nel 1300. In stile gotico, il duomo conserva diverse opere, tra cui un importante paliotto marmoreo altomedievale scolpito a rilievo. Nell’ex-caserma Umberto I si può ammirare il frontone di Talamone, un reperto di epoca etrusco-ellenistica in terracotta risalente al 150 a.C., in cui si racconta la leggenda mitologica di Edipo. Ma sono il 500 e il ‘600 che imperano nelle strutture (torri, rocche forti e castelli) di Orbetello, soprattutto nelle fortificazioni spagnole, come l’ex polveriera Guzman, dove oggi si trova il Museo archeologico comunale.
Una gita fra natura e storia che non mancherà di incantare e insegnare.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.