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Quasi tutte le cittadine che fanno parte dei Borghi più belli d’Italia sono dei luoghi romantici, ideali per fare un tuffo nel passato e trascorrere dei weekend a un ritmo semplice all’insegna del relax. Montefiore dell’Aso, piccolo borgo in provincia di Ascoli Piceno, rientra a pieno titolo in questa lista, per il suo centro storico di origine medievale di incomparabile bellezza e per i monumenti storici perfettamente conservati.
La storia della città
L’origine del nome della cittadina è quantomai evocativo, essendo legato al culto della Dea Flora (Mons Floris), divinità campestre che veniva venerata in queste zone prima della conquista da parte dell’Impero Romano.
Abitata fin dall’età del ferro, la storia di Montefiore dell’Aso è stata legata prima alla dominazione romana e poi, a partire dal XV secolo d. C., a quella dello stato Pontificio. Particolarmente curioso è il toponimo Aspromonte che dà il nome a una delle contrade di Montefiore; secondo una leggenda, infatti, qui ebbe luogo una terribile battaglia tra l’esercito di Carlo Magno e le orde saracene capeggiate da Almonte.
La cinta muraria e la Chiesa di San Francesco
Le cinte murarie di epoca medievale sono uno spettacolo affascinante, e quella di Montefiore dell’Aso, che proteggeva due castelli risalenti al XI-XII secolo, “il Castrum Montisfloris et l’Asprementis”, e sei torri a base poligonale e pentagonale, è quasi del tutto integra.
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Uno dei punti d’attrazione della città, comunque, è la Chiesa di san Francesco, annessa a un convento omonimo. Il complesso venne eretto per la prima volta nel 1303, ma subì importanti rimaneggiamenti in epoca barocca. Al suo interno custodisce numerose opere di rilievo, come un monumento funebre in marmo in onore dei genitori del Cardinale Gentile Partino del 1310, la tomba del pittore e incisore Adolfo De Carolis e diversi affreschi di pregevole fattura, come l’adorazione dei Magi, la natività della Madonna, il sogno di S. Giuseppe e l’incoronazione della Madonna.
Il convento della chiesa è stato adibito a polo museale ed è assai interessante, prevedendo ben cinque percorsi espositivi: la Sala Carlo Crivelli, in cui è esposta parte del Polittico creato dall’artista nel 1475, il Centro di Documentazione Scenografica Giancarlo Basili, il Museo Adolfo de Carolis, la Collezione Domenico Cantatore e infine il Museo della Civiltà Contadina, ricco di oggetti e attrezzi di uso quotidiano nel corso dei secoli presso la popolazione locale.
Piazza della Repubblica e la Chiesa di Santa Lucia
La visita della cittadina prevede molti altri punti di interesse: è d’obbligo passare per Piazza della Repubblica e ammirare la collegiata di Santa Lucia, patrona di Montefiore dell’Aso, il Convento delle Domenicane, un bellissimo loggiato in mattoni, il Municipio e la Torre dell’Orologio, ma, soprattutto, soffermarsi nella Chiesa di Santa Lucia.
L’edificio ecclesiastico vanta un portale in blocchi di arenaria in cui sono scolpiti alcuni simboli paleocristiani del XI-XII secolo. L’interno, invece, espone delle tele che rappresentano la vita della Santa ad opera del marchigiano Luigi Fontana e sculture dell’artista Aldo Sergiacomi di Offida; le pareti, infine, sono impreziosite da affreschi e marmorizzate con ori.
Il Belvedere Adolfo de Carolis e la Chiesa di san Filippo
Questa splendida cittadina è circondata da dintorni mozzafiato. Per dare un’occhiata al paesaggio, il punto di osservazione migliore è senza alcun dubbio il Belvedere Adolfo de Carolis, raggiungibile dopo aver superato le mura cittadine attraverso la Porta dell’Aspromonte. Da qui, si possono vedere i Monti della Laga, il Gran Sasso, il Monte Vettore e i Monti Sibillini.
Lasciata alle spalle questa magnifica terrazza sulla natura, non si può perdere l’ultima piccola perla di Montefiore dell’Aso: la Chiesa di san Filippo. Se l’esterno, in fin dei conti, è abbastanza semplice, è l’interno in questo caso a catturare l’attenzione, visto che è arricchita da raffinatissime decorazioni in marmo.
Appassionata di lettura fin da bambina, amo scrivere storie che mi fanno sognare, soprattutto di genere fantasy, fantascienza e romance.
Sulla rivista Il lettore di fantasia ho pubblicato il racconto di fantascienza “Il pianeta della memoria”, con la casa editrice Delos Digital il racconto lungo di genere chick lit “Fil Rouge”, con la casa editrice Wizards & Blakholes i racconti lunghi “L’orologio della verità”, “Alizée” e “Il drago d’acciaio”, e con Nativi Digitali Edizioni il romanzo “Fernweh”, di genere fantascientifico.
Il mio ultimo romanzo pubblicato è “Il Pugnale dei Poeti”, un high fantasy uscito con la casa editrice Lumien, mentre sulla piattaforma Wattpad è disponibile il mio romanzo “Il ragazzo con l’aura d’argento”, un urban fantasy.