In provincia di Asti, in una stupenda posizione panoramica sulle colline coltivate a vigna si trova Castelnuovo Calcea, un comune di 726 abitanti tutto da scoprire.
Racchiusa tra i torrenti Nizza e Tiglione, Castelnuovo Calcea è stata per secoli un nodo importantissimo per il gli scambi commerciali che partivano da oltralpe e giungevano fino alla riviera ligure, lungo i percorsi ancora in parte visibili.
La storia di Castelnuovo Calcea ha visto susseguirsi numerose dominazioni che hanno visto in quel luogo un importante tassello strategico per il proprio regno. Prima i Liguri Statielli, poi i Romani, Longobardi e Franchi: tutti hanno trovato in Calacea enormi potenzialità e le hanno sfruttate.
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Il nome del comune è di origine romana e deriva da castrum novum calcaris, quest’ultimo dato sicuramente per via della vicina strada ad alto scorrimento che richiedeva spesso lavori di rincalzo.
La città ha infine dato i natali al poeta Angelo Bofferio.
Il castello di Castelnuovo Calcea
Tra le attrazioni principali di Castelnuovo Calcea c’è sicuramente il castello, o meglio, ciò che ne rimane. La struttura risale al 1305 e fu eretto secondo il volere dei Marchesi Incisa di Camerana. Nel 1364 divenne di proprietà della famiglia Visconti e distrutto dai Savoiardi nel 1634.
Fu in occasione dell’invasione guidata dal capitano del duca di Savoia, Re Stefano, che gli abitanti di Castelnuovo, uniti alla milizia spagnola, li assalirono. Il capitano nel 1635 saccheggiò quindi il paese e vi appiccò il fuoco, distruggendo molte case e il castello.
A seguito di ciò, Castelnuovo fu chiamata “castello bruciato” e con questo qualificativo “brusà” in dialetto piemontese, che viene distinto dagli altri Castelnuovo e chiamato dalla gente dei paesi vicini ancora oggi.
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Nel 1797 venne ricostruito e passò sotto la proprietà della Repubblica Astense. In epoca moderna, la struttura venne acquistata dalla famiglia Benach che ne rimase proprietaria fino ale 1940. Tra i personaggi della famiglia, si ricorda il pittore Stefano Benach.
Oggigiorno del castello rimangono il portale d’ingresso, alcune mura e il torrione parzialmente ricostruito in un restauro di fine ‘900. Questo, sormontato da tre bisanti d’oro, è oggi il simbolo al centro dello stemma comunale. L’area dove un tempo sorgeva il castello è oggi un parco pubblico aperto a tutti.
Cosa vedere e cosa mangiare a Castelnuovo Calcea
Oltre sito del castello, a Calcea meritano una visita la Chiesa Parrocchiale dedicata a Santo Stefano Martire in stile barocco edificata tra il 1681 e il 1688 insieme a molte cappelle distribuite lungo la borgata. Troviamo quella di San Rocco, quella della Madonna di Loreto recentemente restaurata, la cappella dell’Annunziata e la cappella di San Siro, santo molto venerato nei XVI secolo. Questa cappella fu usata come ricovero per l’isolamento degli appestati.
Molte di queste cappelle si trovano lungo i “percorsi Bofferiani”, i luoghi dove visse il poeta al quale è dedicato il Museo Bofferio.
Se la vostra visita prevede anche una tappa gastronomica, si consiglia di assaggiare piatti come il coniglio e il brasato, cucinati secondo le ricette piemontesi, magari pasteggiando un buon vino autoctono come il Barbera, Grignolino, Cortese o un buon Dolcetto. Per concludere, delle pesche ripiene con cioccolato e amaretti che in Piemonte non possono mai mancare.
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.