Visitiamo il castello di Sammezzano

Ci troviamo a Reggello, Toscana. Qui, si trova un’edificio unico dallo stile orientale, sto parlando del castello di Sammezzano.

 

Questo luogo eletto “luogo del cuore del FAI”, pare non puossa beneficiare del fondo ottenuto, pari a 50 mila euro, per delle questioni burocratiche e giudiziarie, dovute al mancato acquisto di un gruppo arabo. Per questo, Europa Nostra, lo ha inserito nell’elenco dei 12 siti “in pericolo” tra i finalisti europei (l’unico in Italia) alla quinta edizione del 7 Most Endangered, ma questo luogo sembra non avere futuro, “avanti così e non arriverà all’anno prossimo” afferma il comitato conservatorista che sta cercando di salvare questo gioiello incastonato nella natura.

La storia di questa struttura toscana, circondata da un parco meraviglioso che ha ospitato re d’Italia, film, fiction e migliaia di autorità quando era un hotel, ovvero fino agli anni Novanta, oggi è bloccata da un infinito stallo alla ricerca di un compratore. Nel maggio 2017 gli arabi della società Helitrope Limited con sede a Dubai si aggiudicarono il Castello depositando un primo assegno da 1,5 milioni. L’altra società interessata però, la Kairos Srl, che fece ricorso per irregolarità e il giudice ordinario del Tribunale di Firenze lo accolse annullando l’assegnazione agli arabi. 

 

Questo storico edificio è il più importante esempio di architettura orientalista in Italia, ricavato in una grande fattoria. La storia del luogo è però più antica e viene fatta risalire all’epoca romana. Stando a quanto afferma lo storico Robert Davidsohn ne la “Storia di Firenze”, nel 780 infatti, potrebbe esserci passato Carlo Magno di ritorno da Roma, dove avrebbe fatto battezzare il figlio dal Papa.

 

Per poi, tra il 1853 e il 1889, aver trovato un propietario, l’architetto, ingegnere e botanico Fernando Panciatichi Ximenes d’Aragona che trasformò ed ampliò l’edificio preesistente, riprogettando l’ampia area verde che circonda il castello, di circa 65 ettari, che costituisce il Parco Storico, arricchito di numerose piante rare ed esotiche.  Lo impreziosi con i meravigliosi mosaici in ceramica policroma, le cupole ad archi e le geometrie che si ispirano alle costruzioni moresche, le sale del castello di Sammezzano regalano un viaggio “virtuale” dalla Cina all’Arabia, fino alla Spagna, dove i viaggiatori sono accompagnati da una serie di motti in latino ed italiano.

 

Questo luogo ha un fascino quasi magico, sembra un passaggio per un’altro mondo, un mondo a noi sconosciuto. Ma forse, la verità è che non siamo ancora pronti ad apprezzare così tanta storia e bellezza, a tal punto da diventare ciechi e lasciarla morire. Chi lo sa, magari questo 2021 potrerà qualcosa di buono anche per questo straordinario edificio.