Pinsami, la Pinsa Romana tra gusto e tradizione

Pinsami, la Pinsa Romana tra gusto e tradizione

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Quante volte vi capita di non aver voglia di cucinare, perché presi dai tanti impegni della quotidianità oppure, più semplicemente, non sapere cosa portare in tavola?

Si tratta di una situazione piuttosto comune ma per la quale una soluzione c’è: avere in casa degli ingredienti pratici da preparare e allo stesso tempo genuini. La Pinsa Romana è uno di questi.

La Pinsa è un panificato tipico del Belpaese, gustoso e salutare. Per scoprire qualcosa di più vedi il sito Pinsami, realtà del Made in Italy che ha una sola chiara missione: far conoscere la Pinsa di qualità al maggior numero di persone possibili.

Parliamo, del resto, di un alimento che si lascia amare e riesce a mettere tutti d’accordo. Scopriamo perché.

Chi è Pinsami?

La storia di Pinsami comincia nel 2016 a Reggio Emilia, quando viene aperto il primo laboratorio per basi Pinsa Romana. All’inizio produceva soltanto per due ristoranti della città.

Dal 2017 i prodotti Pinsami hanno cominciato a essere disponibili nei primi supermercati italiani, dove si fanno subito notare per tutta la bontà che li caratterizzano, per poi entrare nei ristoranti e nelle case di tutta Europa. Oggi l’azienda è presente in più di 10 Paesi ed è passata da una produzione giornaliera di 150 pinse nel 2016 alle oltre 230mila pinse giornaliere.

Le caratteristiche principali della Pinsa Romana

La Pinsa Romana è una specialità della cucina italiana che si distingue per l’alta digeribilità, leggerezza, fragranza e versatilità. Si caratterizza per la superficie croccante e l’interno soffice, tutti tratti ottenuti grazie a una attenta lavorazione. Per l’impasto vengono utilizzate tre farine, mescolate sapientemente tra loro insieme a del lievito madre:

Farina di frumento. La più utilizzata nella gastronomia del Belpaese, in grado di regalare un gusto impareggiabile a ogni piatto.
Farina di soia.  Assicura un buon apporto proteico, senza la necessità di aggiungere grassi animali.
Farina di Riso. Permette di fissare l’acqua durante la cottura, dando modo di ottenere la consistenza tipica della Pinsa.

Un altro passaggio fondamentale per ottenere un prodotto buono e digeribile è la lenta lievitazione, che impiega almeno 24 ore.

Infine, la forma, stretta e ovale. Non è soltanto una questione estetica ma una scelta che parte da lontano. Pare che sia stata l’unica forma in grado di favorire la corretta uscita dell’umidità in eccesso durante la cottura.

All’interno dei laboratori Pinsami, inoltre, i pinsaioli specializzati lavorano ogni base in modo da assicurare la migliore stesura, trattenendo l’aria all’interno dell’impasto, e donandogli la tipica alveolatura che assicurerà leggerezza e digeribilità. Questi trattengono l’aria all’interno dell’impasto, conferendo ulteriore digeribilità

Una Pinsa Romana certificata

La Pinsa Romana di Pinsami non è soltanto buona e fatta ad arte: è anche certificata. Ogni anno l’azienda supera i diversi controlli, così da garantire una qualità di alto livello per le sue basi. Una condizione che è stata stabilita persino per i fornitori di materie prime.

Pinsami ha infatti ottenuto il BRC Global Standard, uno Standard Globale per la Sicurezza Alimentare, l’IFS (International Food Standard), e l’ISO 22000; quest’ultimo interessa tutti gli “attori” che fanno parte della filiera.


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