Si va in Egitto per il bel tempo, per le spiagge coralline o anche solo per scoprire una cultura diversa dalla nostra. Si va in Egitto per farsi ammaliare dalle numerose tombe e dagli antichissimi siti archeologici che, ancora oggi, sanno destare il nostro interesse.
Naturalmente, in tutto questo, è inevitabile abbracciare la tradizione culinaria locale, distante dal nostro palato ma non per questo più povera o meno saporita. Vi sono, infatti, diversi tipi di cucina mediterranea, alcune delle quali sono rimaste meno note di altre, come quella egiziana.
Tuttavia, l’immigrazione nord africana che ha interessato l’Italia negli ultimi anni ha accorciato la distanza tra cucina italiana e cucina egiziana, destano l’interesse di sempre più persone nei confronti di nuovi sapori.
Scopriamo, quindi, come cucinare questi deliziosi tre piatti egiziani.
Fonte foto: Il Giornale del Cibo
Piatto numero uno: la molokhiyya
La molokhiyya è una zuppa dal colore verde scuro che si ottiene tritando le foglie di malva, generalmente insaporite con del brodo di carne.
E’ uno dei piatti più iconici della cultura culinaria dell’Egitto, nonché uno dei più antichi (si racconta, infatti, che le foglie di malva così cucinate erano consumate sin dai tempi dei faraoni).
Per dare un sapore più gradevole ai mazzetti di malva (che sono leggermente amari), è necessario condirli con un mix di aglio e coriandolo da friggere nel burro. Prima, però, bisogna aver ottenuto un brodo di carne (pollo o coniglio i più adatti), speziato con cardamomo e rosmarino.
Nella zuppa è fondamentale aggiungere anche un paio di foglie di alloro, una cipolla, passata di pomodoro, sale marino e del pepe macinato fresco.
La molokhiyya si gusta singolarmente ma può anche accompagnare un primo piatto a base di carboidrati (agli egiziani piace versarla sul riso in bianco).
Fonte foto: Hello World Magazine
Piatto numero due: il koshari
Al secondo posto della nostra lista c’è il koshari, un primo piatto tra i più consumati nel paese, tanto da contendersi il titolo di cibo più famoso dell’Egitto con la molokhiyya.
Assieme alle falafel, il koshari è simbolo del fast food locale: non è raro imbattersi in bancarelle ai lati delle strade presso cui consumare questo gustoso piatto. E’ anche un’ottima alternativa alla carne per chi è vegetariano.
Nonostante l’abbondanza di ingredienti, il koshari è un piatto molto facile da preparare. Bisogna “solo” munirsi di pasta corta (un esempio sono i ditali), riso, ceci, lenticchie, cipolle e salsa di pomodoro.
Vi suggeriamo di iniziare con la pasta e il riso, da fare cuocere in abbondante acqua salata; scolateli quando sono al dente. Poi, passate ai ceci, che bisogna tenere in ammollo per qualche ora (dalle 2 alle 4 ore è più che sufficiente). Bagnare analogamente anche le lenticchie e, infine, cuocere sia ceci che lenticchie rispettivamente per 40 e 20 minuti a fuoco medio-alto.
Rosolate in padella una metà di cipolla con dell’olio extravergine d’oliva e versateci la salsa di pomodoro: cuocere a fiamma bassa per una ventina di minuti. Tagliate infine l’altra metà di cipolla a fettine e friggetela finché è ben dorata.
A questo punto unite la pasta e il riso, su cui verserete la passata di pomodoro e aggiungete – in ordine – la cipolla fritta, i ceci e infine le lenticchie.
Fonte foto: Africa Rivista
Piatto numero tre: il ful mudammas
Alla stregua della molokhiyya, anche il ful mudammas può essere mangiato come piatto unico, ma spesso viene venduto come panino da asporto. Esiste inoltre una variante alessandrina, detta ful iskandarani, che include i peperoncini per un tocco finale piccante.
Il ful mudammas è un semplice piatto a base di fave cotte, servite sotto forma di puré. Il ful mudammas consiste, quindi, in una crema di fave scure, cotte lentamente e schiacciate fino a formare un puré, condito con abbondante olio extravergine d’oliva e succo di limone.
Dei tre piatti egiziani qui presentati, il ful mudammas è l’ingrediente principale della tipica colazione egiziana, spesso consumato con uova e patatine fritte.
Insomma, dimenticatevi biscotti, cereali e cappuccino e lasciatevi andare ad una colazione piuttosto calorica ma ultra saporita!
Nasce a Milano il 31 agosto 1998 da madre e padre egiziani, originari del Cairo e cresce con il piede in due staffe: da un lato, viene educata in seno alla cultura italiana, ampiamente assorbita sui banchi di scuola iscrivendosi al liceo classico, dall’altro si nutre di tutto ciò che ha a che fare con il mondo arabòfono. Di fatto è bilingue, ma non chiedetele quale dei due idiomi preferisce: sarebbe come scegliere tra mente e cuore. Inoltre, mentre cerca di capire cosa fare da grande (in verità le piacerebbe tornare bambina e passare i pomeriggi a guardare cartoni animati alla televisione), si dedica alla scrittura di articoli online per testate giornalistiche.