Ogni anno la FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta premia le città più ciclabili d’Italia. Le Bandiere Gialle vengono attribuite alle località che intraprendono più sforzi nell’attuazione di piani di spostamento su due ruote. Il riconoscimento è attribuito attraverso un punteggio da 1 a 5 rappresentato da bike-smile corrispondenti ai seguenti requisiti:
- Mobilità urbana: ciclabili urbane, infrastrutture dedicate e moderazione del traffico.
- Governance: politiche di mobilità urbana e servizi ad hoc.
- Comunicazione e promozione di servizi e politiche annesse.
- Cicloturismo: non obbligatorio come requisito d’accesso.
I Comuni Ciclabili 2021
L’edizione 2021 di Comuni Ciclabili – FIAB ha ottenuto anche il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e del Ministero dell’Ambiente. Quest’anno sono state consegnate ben 59 bandierine gialle. Salgono così a 151 i comuni ciclabili in tutta Italia.
Tra le new entry del 2021 sono Abano Terme (PD), Capaccio Paestum (SA), Copparo (FE), Cervia (RA), Jesi (AN), Lecco, Milano, Porto Recanati (MC), Rescaldina (MI).
In particolare, nel giudizio finale della città di Milano si legge: “la capillarità del bike sharing tale da aver contribuito a innescare la transizione verso nuove abitudini quotidiane, gli interventi per la moderazione del traffico e della velocità, il positivo ricorso ai nuovi strumenti di ciclabilità leggera inseriti nel Codice della Strada, il calo del tasso di motorizzazione.”
Fonte: Comuniciclabili.it
Il podio delle città più ciclabili d’Italia
Se il 2019 vedeva come prime in classifica ben tre città dell’Emilia Romagna: Ferrara, Reggio Emilia e Modena, nel 2020 l’Emilia Romagna perde il suo primato. La medaglia d’oro passa infatti a Bolzano, precedentemente solo 4 in classifica, seguita da Aosta e Trieste.
Il 2021 non è ancora terminato, ma fanno capolino tra le città più ciclabili d’Italia Cesena, Pesaro, Grado (GO), Arborea (OR), Favignana (TP), Schio (VI) e Cavallino Treporti (VE), insignite del più alto numero di Bandiere Gialle dalla FIAB, insieme alle campionesse in carica Bolzano e Ferrara.
La spinta del Covid-19
La pandemia è stato un elemento di forte impatto sulla popolazione mondiale e ha inciso fortemente sul modo di vivere la città. Con la crisi sanitaria ancora del tutto da risolvere, gli enti locali, anche grazie al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), stanno vivendo un’accelerazione nella filiera della mobilità. Per non dimenticare il Bonus Bici, previsto dalla Legge di Bilancio 2021 che permette l’acquisto agevolato di biciclette e monopattini elettrici.
Gli incentivi hanno permesso ai comuni la realizzazione di percorsi dedicati alle biciclette che andassero oltre la striscia bianca e il logo stilizzato di una bici, in una profondità di poche centimetri dal muro, da condividere col pedone.
“La bici è un fine non un mezzo” sintetizza Alessandro Tursi, presidente Fiab e vicepresidente dell’European Cyclists’ Federation, nonché architetto urbanista e ingegnere. “Nelle città si gioca la sfida del futuro. Gli spazi vanno ripensati, dove parcheggia un’auto ci stanno dieci bici, non serve costruire nuove infrastrutture, bisogna usare meglio quelle esistenti. La bicicletta è il perno della multimobilità”.
Una sfida che molte città hanno deciso di cogliere, anche se, come spesso avviene, notiamo quanto l’Italia viaggi a due velocità diverse. Ciò che emerge, infatti, è che il Nord Italia è più bike friendly del Sud, anche se compare tra le classifiche di ciclabilità la Puglia, in particolare la città di Bari. È però importante notare come anche i comuni più piccoli stiano sentendo l’esigenza di una mobilità più sostenibile, meno inquinante, meno costosa, più semplice e sicura.
La speranza è che le città italiane, anche attraverso operazioni come Comuni Ciclabili o grazie ad incentivi statali, attivino una rivoluzione nel modo di pensare e vivere la città, scegliendo in libertà e sicurezza il modo migliore di percorrerla.
Classe ’84, laureata in lingue straniere e discipline dello spettacolo. Ama il cinema, le serie tv, il teatro, l’arte e la scrittura. Indossa spesso gli occhiali da sole “per avere più carisma e sintomatico mistero”.
Ha scritto due fumetti (“I Voccapierto’s – Le Origini” e “I Voccapierto’s – Back to the Vocca”) e ogni tanto insegna quel poco che ha imparato in giro. Il resto del tempo aspetta che suo figlio si addormenti per leggere un libro.