Il design nasce in Inghilterra dopo la Rivoluzione Industriale e la nascita della produzione meccanizzata. La parola specifica fu usata per la prima volta nel 1851 durante la prima esposizione universale in Inghilterra. Questa può, a ragione, essere definita l’evento fondamentale per la nascita del Disegno Industriale.
Mi riferisco alla Great Exhibition svoltasi a Londra dal 1 maggio al 15 ottobre 1851. Qui, per la prima volta vennero esposti oggetti di uso comune che provenivano da tutti i continenti. In quella occasione fu possibile, quindi, confrontare stili e influenze diversi. Il design si distinguerà dalla produzione e così pure dall’arte e dall’artigianato. Nel giro di un secolo si arriverà a definire il design come la capacità di pensare a come semplificare la vita alle persone. L’errore da non fare, e che invece è piuttosto comune, è di considerare questo fenomeno culturale e socio economico come puramente estetico.
Origini
Fin dalla preistoria l’uomo ha cercato di costruire oggetti che rendessero più facile la sua vita e le sue attività. All’inizio si trattò ovviamente di oggetti molto semplici e rozzi che consentivano attività semplici. La pratica acquisita portò l’uomo ad affrontarne di più complesse che, ovviamente, necessitavano di strumenti diversi e adeguati. E così si passò dalle lance alla ruota, dalle capanne alle case.
Evoluzione
L’evoluzione risponde sempre ad esigenze primarie, e così pure il design, e quindi è corretto affermare che entrambi sono legati alla funzionalità. L’estetica è semplicemente un elemento che si aggiunge ad un oggetto dopo che si è riusciti a farlo assolvere a tutte le funzioni per le quali è stato creato. Si è visto un forte legame tra design e mondo della moda. Andiamo a scoprire 5 oggetti che hanno lasciato il segno nella storia del design.
Moka Bialetti
La Moka creata da Alfonso Bialetti nel 1933. Ha cambiato il modo di fare il caffè. Finalmente era possibile bere anche a casa propria un caffè buono come quello del bar, recitava la pubblicità. Soprattutto questo oggetto ha costruito un gesto che è diventato un rito in tutte le case italiane. Per estensione oggi tutte le caffettiere si chiamano moka.
Fonte foto: idealo.it
Vespa Piaggio
Corradino D’Ascanio nel 1946, risponde alla richiesta della mobilità italiana che sta ripartendo dopo la guerra. La Piaggio, che si era convertita in industria bellica era, in quel periodo a corto di consegne. Usando la sua esperienza nella produzione di velivoli, D’Ascanio disegna un mezzo a due ruote agile, dinamico, compatto e dal vitino di vespa, appunto.
Fonte foto: turbosquid.com
La Zip
Anche questa intuizione nacque in ambito militare per facilitare le operazioni di apertura e di chiusura delle scarpe dei soldati. Il suo nome riproduce il suono che fa la cerniera nel passante. Gideon Sundbäck la creò nel 1913. Dunque non si tratta di una invenzione italiana ma, la prima volta che venne impiegata nella moda fu ad opera di Elsa Schiaparelli. Non solo usò la zip ma la mise in evidenza nei suoi capi e la rese una promessa di sensualità. In Italia viene più spesso chiamata Lampo perché permette di aprire e chiudere l’abito in un lampo, appunto.
Fonte foto: cucitomania.it
Olivetti Valentine
Macchina da scrivere nata dal progetto di Ettore Sottsass e Perry A. King nel 1968. In Italia era conosciuta come la “Rossa Portatile” anche se ne furono prodotte anche in altri colori oggi introvabili.
L’importanza della Valentine è sottolineata dalla sua presenza dagli inizi degli anni settanta nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York. Fa inoltre parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano con un modello rosso e della Collezione Alessandro Pedretti, sempre del museo della Triennale, con un modello bianco.
Fonte foto: catawiki.com
Lampada ad arco
Le lampade ad arco sono lampade semplici, dal design che affascina per la loro eleganza. Grazie a linee essenziali e moderne, riescono a essere sempre di grande impatto estetico. La forma particolare rende queste lampade da terra super versatili, visto che possono essere facilmente spostate e utilizzate in molti ambienti domestici, con il vantaggio di poter illuminare dall’alto la zona desiderata. Si tratta forse della lampada da terra più famosa della storia, progettata dai fratelli Achille e Piergiacomo Castiglioni per Flos nel 1962.
Fonte foto: ebay.it
Siete d’accordo con la mia scelta?
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.