Cinque controversie che (forse) non sapevi sulla Syco


Fonte immagine: simoncowellonline.com

 

La Syco Entrateinment (o semplicemente Syco) è un’azienda britannica e americana, con sede a Londra e Los Angeles che si occupa di musica e talent show ed è gestita da Simon Cowell e Sony Music Entertainment. Gli artisti che lavorano con quest’azienda sono usciti da talent show creati da Simon Cowell, quindi XFactor, American Idol, Britain’s Got Talent e America’s Got Talent. Fra gli artisti che lavorano/lavoravano con la Syco ricordiamo gli One Direction, le Little Mix, James Arthur, le Fifth Harmony e molti altri. Negli anni, la Syco è stata al centro di diverse controversie anche piuttosto gravi ed oggi andremo a parlare delle cinque più famose.

 

1. L’audizione di Zoe Alexander

 

Nel 2012  si presenta alle audizioni di XFactor una ragazza di nome Zoe Alexander, molto simile alla cantante P!nk, di cui effettivamente faceva l’imitatrice. Partecipa al talent per costruire una propria identità musicale. Nonostante ciò, canta una canzone proprio di P!nk; i giudici l’interrompono per chiederle di cantare altro e la scelta ricade su un pezzo di Jessie J. I giudici non hanno comunque particolarmente apprezzato la performance, dicendo che non avrebbe dovuto cantare un pezzo di P!nk e che anche il secondo tentativo non era andato granché bene. A quel punto, Zoe inizia ad accusarli di essere stata costretta a cantare una canzone di P!nk, inizia ad inveire contro i giudici e addirittura sale sul palco suo padre per difenderla.

L’audizione è diventata una delle più iconiche del talent e lei è stata presa in giro per davvero tanto tempo. 8 anni dopo, però, Zoe Alexander con dei video ha spiegato la realtà dei fatti e, mostrando delle prove, ha spiegato che effettivamente i produttori l’avevano costretta a cantare un pezzo di P!nk e che la sua audizione aveva subito un editing molto pesante, facendola passare per ciò che lei non era. Inoltre quanto accaduto ha avuto gravi ripercussioni sulla sua salute mentale, a tal punto che ha tentato il suicidio.

 

2. Paula Goodspeed e i commenti negativi

 

Diciamocelo: se conoscete Simon Cowell, lo ricordate come il giudice cattivo e dai commenti severi. Molto spesso, le sue non sono però semplicemente critiche costruttive, ma veri e propri insulti non solo all’esibizione, ma anche alla persona stessa. Nel 2005 ad American Idol si presentò alle audizioni una ragazza di nome Paula Goodspeed. Dopo la sua esibizione, prima di respingerla, Simon la prese in giro svariati minuti per il suo apparecchio, chiedendole anche come facesse a passare sotto i metal detector con tutto quel metallo in bocca. Tutto ciò risultò nel suicidio della ragazza tre anni dopo. Simon commentò l’accaduto dicendo che avrebbe dovuto rivedere la qualità dei suoi commenti, anche se ci sono voluti diversi anni prima che si “calmasse”.

 

3. Il suicidio di Ariel Burdett

 

C’è stato purtroppo un caso molto simile a quello di Paula Goodspeed: è quello di Ariel Burdett, che si presentò alle audizioni di XFactor del 2008. Ariel era una ragazza molto eccentrica, con modi di fare molto particolari. E così, dopo essere stata rifiutata, la sua audizione è diventata virale, è comparsa molte volte sul canale di XFactor, con video i cui titoli le davano della pazza ed è stata presa in giro a livello globale. Anche lei purtroppo si è tolta la vita, nel 2019. Il suo cadavere fu trovato solo dopo 8 giorni.

 

4. Il sabotaggio delle Little Mix

 

Nel 2011,a vincere XFactor furono le Little Mix, un gruppo formato da Perrie Edwards, Jesy Nelson, Jade Thirwall e Leigh Anne Pinnock. Le quattro si erano presentate come soliste, ma i giudici decisero di metterle insieme in un gruppo. Finito XFactor la Syco ha cambiato però idea, decidendo che Perrie avrebbe funzionato meglio come solista. Lei però si rifiutò. La Syco tentò di sabotare il gruppo in tutti i modi possibili: scarsa pubblicità, eccessivo controllo sul loro stile e sulle loro decisioni. Arrivarono addirittura a manomettere la qualità dei microfoni durante le loro esibizioni. Perrie però non ha mai ceduto e nel 2018 le Little Mix hanno lasciato la Syco. A fine 2020 però Jesy Nelson ha lasciato il gruppo per prendersi cura della sua salute mentale, compromessa da ciò che accadeva mentre era con le Little Mix.

 

5. Il trattamento orribile nei confronti degli One Direction

 

Nonostante non siano più in attività come gruppo da cinque anni, gli One Direction sono tutt’ora fra le band più famose al mondo. La pietra preziosa della Syco. Si potrebbe quindi pensare che a loro fosse riservato un trattamento speciale. Niente di più sbagliato. La Syco controllava ogni aspetto della loro vita pubblica: come si vestivano, come dovevano portare i capelli (era vietato che se li tingessero senza permesso, ad esempio) e il ruolo che dovevano avere agli occhi di tutti. Ciò ha leso soprattutto l’immagine di Harry Styles, il quale da quando aveva 16 anni veniva descritto come un donnaiolo, il che l’ha portato ad essere sessualizzato dall’opinione pubblica quando era ancora minorenne, nonché sottoposto a domande poco opportune e invasive da parte di intervistatori. Nei primi anni Louis Tomlinson e Niall Horan erano scarsamente considerati e avevano pochi assoli, addirittura spesso veniva spento il microfono di Niall durante le esibizioni. Nei loro cinque anni di attività hanno prodotto cinque album e hanno fatto quattro tour mondiali, durante i quali dovevano registrare il disco seguente, il tutto senza mai un attimo di pausa, al punto che Simon costrinse Niall a rimandare un’importante operazione al ginocchio perché aveva bisogno che lavorassero tutti il più possibile. Zayn Malik, il quale ha comprensibilmente lasciato il gruppo nel 2015, ha rivelato di aver sviluppato in quegli anni un disturbo alimentare perché lavorava così tanto da dimenticarsi di mangiare. Nel 2016 gli One Direction si sono presi una pausa che inizialmente doveva durare 18 mesi, ma non è ancora terminata. Possiamo ben capire perché siano restii a voler tornare insieme.

 

Insomma, la Syco ha sicuramente una grossa importanza nell’industria discografica, ma ha anche un grosso lato oscuro. Voi ne eravate a conoscenza?