Fonte foto: people.com
La pandemia da Covid-19 ha mutato radicalmente molte abitudini. Dal saluto per strada alla musica, gli abitanti di tutto il mondo hanno dovuto alterare usi e consuetudini per fronteggiare il temibili virus Sars-Cov-2 e rispettare le cadenzate regolamentazioni emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Anche i fan della musica tra i colpiti dalle nuove restrizioni, con concerti dapprima vietati del tutto ed ora consentiti con spettatori limitati e l’ormainoto mantra del distanziamento sociale. Così, tra le diverse soluzioni proposte onde evitare il blocco totale dell’attività artistica, la rock band statunitense dei The Flaming Lips ha in mente di proporre alle istituzioni la possibilità di permettere la prosecuzione dei loro spettacoli mediante una idea alquanto bizzarra: le space bubbles.
Si tratta di enormi sfere di gomma per permettere al singolo soggetto di muoversi e ascoltare il live ma con naturale distanziamento sociale garantito proprio dal contatto delle space bubbles. La band sta già testando il prodotto in maniera definitiva e sul web impazzano i video appositi. Ma non sono una novità: già nel lontano 2011, i The Flaming Lips – allora mera cover band dei Pink Floyd – si presentarono nelle space bubbles, lanciandosi sul pubblico sulle note delle celeberrime canzoni del gruppo di Roger Waters e David Gilmour.
Nate venti anni or sono come strumento ludico, le space bubbles sembrerebbero esser la soluzione definitiva al mantenimento del distanziamento sociale tanto ribadito dalle autorità sanitarie. Ancora non è chiaro come potrebbero esser finanziate: se vi sarà una maggiorazione sul costo del biglieto e quindi acquistarle in loco, o se occorrerà munirsene da sè.
Ecco il video di come funzionerebbero!