Fonte foto: instagram @tizianoferro
“Esiste un lieto fine, basta volerlo. Non importa come cadi, importa solo come ti rialzi. Se recuperi alla grande, la cosa che più ricorderanno di te è come ti sei rialzato.”
Con queste parole da lui pronunciate, si conclude il trailer di “Ferro”, il docufulm a lui dedicato in uscita il 6 novembre su Prime Video, per la regia di Beppe Tufarulo. Una citazione che lascia subito presagire un vortice di verità e coraggio. Ma non è una novità. Tiziano Ferro, infatti, nella sua – quasi – ventennale carriera da cantautore, oltre ad essere amato per le sue canzoni, è amato anche per il suo saper essere così umano. E a non averne mai fatto un mistero.
Quarant’anni compiuti il 21 febbraio scorso, con le sue dichiarazioni rilasciate negli anni è stato ed è tutt’ora un vero e proprio esempio di forza e coraggio. Non ha mai fatto mistero delle sue difficoltà, confessando una per una le strade tortuose da lui percorse. Dal bullismo alla bulimia, passando per la depressione e l’alcolismo. Ma non si è mai arreso. Tiziano, infatti, ha imparato ad accettarsi, trovando finalmente il suo equilibrio. E l’amore della sua vita, Victor, con cui si è sposato l’anno scorso, prima a Sabaudia e poi a Los Angeles. Un vero esempio per i suoi migliaia di fan, che ha sempre spronato a credere nella potenza del bene dell’amore nonostante tutto.
Sostentiore seriale dei diritti umani, Tiziano ha sempre fatto in modo di sensibilizzare contro il bullissimo e l’omofobia. Dando voce a chi, come lui in passato, si sente più fragile e solo.
“Ferro”, il docufilm in arrivo il 6 novembre
Si prevedono quindi grandi emozioni in arrivo su Prime Video. Non ci resta che aspettare e nel frattempo premunirsi, non si sa mai, di fazzoletti.
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.