Life on Mars? il capolavoro di David Bowie uscì nel giugno 1973 con un‘immagine bianca, la telecamera di Mick Rock che atterra su una folta chioma rossa, un ombretto azzurro, un paio di occhi spaziali. È Ziggy Stardust, il simbolo degli inizi degli anni 70, la libertà di essere ciò che si vuole: un cantante, un attore, un uomo, una donna, David Robert Jones, in arte David Bowie.
Il significato di Life on Mars?
“Life on Mars?” più che spaziale, come erroneamente farebbe credere il titolo, preso in prestito da un famoso tv show inglese, è un viaggio sul pianeta Terra, un susseguirsi di immagini, uno zapping sulla società del tempo, da cui The girl with the mousy hair (la ragazza dai capelli slavati citata nella prima strofa) vorrebbe fuggire. Lei, come probabilmente l’alieno Ziggy, alter-ego glam di Bowie, analizza passivamente ciò che le accade intorno: con alle spalle un sogno naufragato, rimane incollata allo schermo anche se il film è di una noia mortale (And she’s hooked to the silver screen / But the film is a saddening bore). Le immagini alla tv sono l’emblema di una società vuota, volta alla fama e al consumismo: marinai che lottano in una sala da ballo come dei cavernicoli, (citati nel ritornello) un poliziotto che si lancia sull’uomo sbagliato. “He’s in the best selling show” e probabilmente non lo sa.
Bowie, Ziggy o la ragazza. Si canta dell’America che ha reso Micky Mouse una mucca, (Mickey Mouse has grown up a cow), dei lavoratori che scioperano per la fama, e di Lennon, volutamente pronunciato in modo stretto, favorendo l’equivoco di pronuncia con Lenin. (Cause Lennon’s on sale again). L’inno inglese è proibito. E’ ormai una società volta al declino. Il tutto raccontato da una voce che ammalia, su accordi presi in prestito, come parodia, da “My Way” di Sinatra, quasi a voler rendere solenne il vuoto di cui parla.
Il risultato è ciò che David Bowie lascia in eredità: un capolavoro sinfonico e vocale che, a distanza di oltre 50 anni, sembra essere ancora attuale. Ziggy Stardust, l’esile figura che si staglia sull’immagine bianca del video di Life on Mars?, parla da sola: il completo azzurro in pendant con l’ombretto e i capelli rossi evocano un’atmosfera lontana da quella terrestre. Gli occhi di Bowie, la pupilla destra più dilatata della sinistra, colpa di una lite giovanile, focalizzano tutta la scena (As they ask her to focus on): il pianeta Terra è allo sbando. C’è vita su Marte?
Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.