Sono passati quarantadue anni da quel tragico evento del 2 giugno 1981 che ha portato via Rino Gaetano. All’alba, una corsia sbagliata, lo scontro frontale con un camion e lo schianto contro il guardrail. Salvatore Antonio Gaetano, un ragazzo di 31 anni, dalle fiere origini meridionali, all’apice della sua carriera, perde prematuramente la vita.
Rino e le sue cartoline dal sud
Il ribelle, l’anarchico: Rino Gaetano, così noto ai più, manca da 42 anni ed è molto più dell’associazione spontanea alla canzonetta da cantare al karaoke, in viaggio o al mare. Rino era ed è tuttora un pezzo di storia italiana cantata, criticata, raccontata, polemizzata, discussa.
Meno di dieci anni di carriera, pregni di messaggi e di fotografie italiane anni ’70. Polaroid sbiadite ma dai contorni ancora vividi, tra ritmi martellanti, ironia e denuncia. Sei album, tutti (o quasi) custoditi gelosamente da intenditori, da ascoltatori leggeri e da chi ricorda un’epoca passata.
Dischi che, se ascoltati ad occhi chiusi, dall’inizio alla fine, sembrano portare alle orecchie immagini di un lungo viaggio in auto, da sud a nord, dalla Calabria a Torino, da Taranto ad Ancona, guardando fuori dal finestrino: scorrono veloci le immagini sonanti di terra bruciata, di contadini che arano i campi, di anziane donne che mantengono il lutto nella mente e nei vestiti come nei piccoli paesi dell’entroterra meridionale (Ad esempio a me piace il sud); immagini di bar, birre e una dama improvvisata al tavolino (Tu, forse non essenzialmente tu), di lavoro in fabbrica, quello conquistato dopo aver lasciato a malincuore la terra natìa; di sfruttamento, di denigrazione, dell’eterna lotta ricchi contro poveri (Mio Fratello è figlio unico), di spleen e malinconia, ora cantata con rassegnazione, ora con denuncia, la stessa che raggiungerà i palchi più importanti d’Italia, su tutti quello dell’Ariston, nel 1978 con Gianna.
Il viaggio in auto, con Rino alla guida, è una trasferta colorata in giro per l’Italia che fu e che sembra non essere poi granchè cambiata. Un viaggio che, purtroppo, finisce troppo presto, all’alba del 2 giugno di 42 anni fa, sulla Nomentana, contro i fari accecanti di un camion.
Rino Gaetano era ed è un pop ipnotico di accordi vivaci cantati con sarcasmo, è la polemica che arriva dritta alle orecchie politiche, è versi cadenzati a mo’ di filastrocca, onomatopee insistenti che celano ai meno attenti l’amarezza e la nostalgia dal sapore meridionale.
Il 25 giugno del 2021, in occasione dell’anniversario della sua scomparsa, è uscito un cofanetto speciale di Rino Gaetano, “Istantanee e Tabù”, una prestigiosa collezione di brani, tra cui alcuni inediti, disponibili nel formato quadruplo LP nero 180 gr in edizione limitata e numerata, in doppio LP in pasta colorata e doppio CD.
Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.