Salir per l’aria e confidarsi al vento. Paolo Andreani e i pionieri del volo in Italia è una mostra che intende celebrare nascita e sviluppo dell’aerostatica in Italia. Allestita lungo lo Scalone monumentale nella Sala del Grechetto di Palazzo Sormani a Milano, la mostra ripercorre le imprese di alcuni pionieri del volo aerostatico, a partire dal nobile milanese Paolo Andreani.
Curata da Marco Majrani in collaborazione con Claudia Cisaro – Aeronord, la mostra sarà visitabile fino al 24 giugno 2023 con ingresso libero, nei seguenti giorni e orari di accesso: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19, e il sabato dalle 14 alle 18. Chiusura di domenica e nei festivi.
Fonte foto: milano.biblioteche.it
Salir per l’aria e confidarsi al vento. Sede e allestimento
“Salir per l’aria e confidarsi al vento” si trova a Palazzo Sormani, dove oggi ha sede la Biblioteca Centrale di Milano. La storia del Palazzo è strettamente intrecciata a quella di Paolo Andreani, protagonista indiscusso della mostra: nel 1783 fu acquisito da suo fratello Giovanni Mario che subentrò al Conte di Valassina Paolo Monti, tuttavia, non avendo costoro degli eredi, alla loro morte la proprietà passo nelle mani del cugino Giuseppe Sormani.
La mostra celebra molte figure di pionieri del volo italiani attraverso cimeli provenienti da collezioni private o da istituti culturali esterni, per un allestimento dal prestigio indiscusso. Tra gli oggetti esposti, abbondano i libri che negli anni a cavallo tra Sette e Ottocento documentarono e celebrarono la recente invenzione dei palloni ad aria calda, compresi testi poetici. Non mancano, però, anche i piatti in porcellana raffiguranti piccoli dirigibili colorati o i portacipria da signora au ballon, cioè a forma arrotondata, proprio come la mongolfiera.
Il percorso di visita è suddiviso in quattro sezioni (Introduzione e spazio kids, Paolo Andreani e i primi voli, Gli altri pionieri del volo in Italia e in Francia, Milano e Lombardia nella storia del volo) e termina con un cenno sulla recente storia dell’aviazione italiana, concentrata principalmente in Lombardia. Qui, infatti, sorge il Museo del Volo, nei pressi dell’aeroporto di Malpensa, uscita Somma Lombardo: la sede è niente meno che un ex stabilimento della Caproni, storica fabbrica di produzione aeronautica fondata nel 1910 da Gianni Caproni.
Litografia francese del XVIII secolo Fonte foto: Bernadette Hanna
Paolo Andreani e il primato dell’aerostatica in Italia
Salir per l’aria e confidarsi al vento è un omaggio a tutti i pionieri del volo in mongolfiera in Italia, a partire da Paolo Andreani, di cui quest’anno ricorre il bicentenario dalla morte (nacque, infatti, a Milano 27 maggio 1763 e morì a Nizza l’11 maggio 1823). Egli è considerato il primo in Italia ad aver effettuato un volo su un pallone aerostatico dopo i fratelli Montgolfier, la cui fama ha ingiustamente offuscato la sua figura per decenni.
Nel secolo dei lumi, coincidente con il XVIII secolo, in tutto il mondo occidentale fiorirono le arti e cominciò uno sviluppo sociale che sarebbe poi confluito nella Rivoluzione industriale. Dalla neonata archeologia allo stile neoclassico, passando per il progresso scientifico-tecnologico, furono molti gli ambiti del sapere tra cui si destreggiarono le menti eccelse di quegli anni. Milano divenne presto una delle mete più ambite dell’Europa, vera e propria fucina di talenti: oltre a figure del calibro dei fratelli Verri, Cesare Beccaria, Luigi Canonica e Alessandro Volta, spiccò un giovane nobile che, il 25 febbraio 1784, si lanciò in aria montando su un pallone aerostatico con partenza da Moncucco, vicino a Brugherio.
Il successo di Andreani fu tale che egli ripeté l’esibizione davanti a una folla di centinaia di persone, volando oltre 1200 metri di quota per un totale di 25 minuti: l’impresa fu documentata dal pittore modenese Francesco Battaglioli, all’epoca insegnante in pensione, per conto di un committente ignoto.
I fratelli Joseph-Michel e Jacques-Étienne Montgolfier Fonte foto: MeteoWeb
Non solo gli uomini, ma anche le donne vollero abbracciare il recente progresso grazie al quale le persone potevano volare in cielo come uccelli. E’ il caso di Elisa Garnerin (1791-1853), nipote del celebre pilota di palloni ad aria calda André-Jacques Garnerin (1769-1823), che per ben due volte e con grande successo partì in volo dalla celeberrima Arena di Milano.
Elisa era solita lanciarsi dal paracadute dopo aver raggiunto la quota che si era prefissata: questo atteggiamento fece stupire molti, in quanto alle donne erano precluse le attività che, invece, spettavano solamente agli uomini, e il paracadutismo rientrava tra queste.
Componimento italiano del XIX secolo in onore di Elisa Garnerin Fonte foto: Bernadette Hanna
Nasce a Milano il 31 agosto 1998 da madre e padre egiziani, originari del Cairo e cresce con il piede in due staffe: da un lato, viene educata in seno alla cultura italiana, ampiamente assorbita sui banchi di scuola iscrivendosi al liceo classico, dall’altro si nutre di tutto ciò che ha a che fare con il mondo arabòfono. Di fatto è bilingue, ma non chiedetele quale dei due idiomi preferisce: sarebbe come scegliere tra mente e cuore. Inoltre, mentre cerca di capire cosa fare da grande (in verità le piacerebbe tornare bambina e passare i pomeriggi a guardare cartoni animati alla televisione), si dedica alla scrittura di articoli online per testate giornalistiche.