Cesare Beccaria: il "Che Guevara" del 700

Cesare Beccaria: il “Che Guevara” del 700

Bentrovati impasticcati! E ben tornati al consueto appuntamento con la pasticca letteraria sui grandi scrittori del nostro tempo. Oggi, tra una pasticca divina e una pasticca alla seconda parleremo di Cesare Beccaria che non è nientepopodimeno che il simpatico nonno del nostro caro Manzo.

Nipote d’arte

Cesare Beccaria

Manzoni dopo aver scoperto di essere il nipote di Beccaria a 
"C'è Posta per te"

S, avete capito bene, il signor Beccaria era il nonno di Alessandro Manzoni, in quanto la madre di questo “omonimo autore” era sua figlia. Quindi, qui possiamo dirlo e affermarlo con altrettanta sicurezza: buon sangue (e inchiostro) non mentono mai.

Il secolo dei lumi, l’era di Beccaria

Il settecento, ovvero il secolo che ha visto protagonista, il nostro caro Becca è un secolo fortemente ricco di cambiamenti sotto ogni punto di vista. Rivoluzioni, invenzioni, gente che comincia a comprendere che credere solo alla parola dei Papi, poteva essere nocivo. Cosi, la ragione, il pensiero autonomo, coadiuvato anche dal grande interesse verso le scienze e le scoperte, portano, molti intellettuali a farsi delle domande e a darsi delle risposte, e a formulare, ipotesi e strategie per vivere in una società migliore.

Rivoluzioni e Cambiamenti

In aggiunta il Settecento da il via anche ad un grande rifiorite economico, grazie alle invenzioni che rendono più facili semina, trasporto e raccolto. Cambia anche il modo di produrre manufatti, attraverso macchinari azionati dall’energia idraulica e successivamente dal vapore. Si afferma anche il libero commercio, e si comincia ad esportare e importare nuovi prodotti dalle nuove terre, scoperte il secolo prima. I viaggi, portano alla scoperta della diversità fisica e mentale delle diverse culture e questo fa si che inizi anche a parlare di “tolleranza verso il diverso”.

Nuove idee di attuale importanza

Ma veniamo a al caro Beccaria, (il Becca per gli impasticcati), perché è di lui che di questo articolo vuole parlare (ed anche il prossimo) partendo proprio dalle idee illuministe che sono circolate nel 700. La cultura illuminista opera diversi cambiamenti culturali e sociali in quanto si diffondono principi di tolleranza, uguaglianza (termini già conosciuti grazie alla rivoluzione francese) e soprattutto idee molto più aperte che racchiudevano anche il totale disappunto contro la pena di morte e le torture del dispotismo politico. Di questo Il Becca parlerò molto approfonditamente nel saggio dei Delitti e delle Pene (che non è un giornalino porno redatto da Lorena Bobbit, sia chiaro).

Cesare Beccaria

Cesare Beccaria

Il Becca era un grande uomo di politica, giurista, filosofo, pensatore e letterato. Poteva benissimo essere il candidato numero uno della sinistra ai giorni nostri, ed in quel della Milano settecentesca era un esponente di spicco della corrente illuminista dell’epoca. Con la sua opera Dei delitti e delle pene diede un sostanziale contributo alla riforma del delitto penale europeo. In sostanza il saggio esponeva che, secondo Beccaria le pene dovevano essere giuste, non violente e lo scopo di esse non deve essere la vendetta. La tortura invece, per il Becca non portava un condannato a parlare o a dire la verità, bensì rendeva la società della giustizia più violenta e sanguinosa.

Nella prossima pasticca, entreremo nel profondo a quest’opera, sicuramente molto diversa da quelle trattate in precedenza. Alla prossima, impasticcati, siate anche a voi come il Becca!