Talvolta avvengono scoperte che hanno dell’incredibile, come quella che arriva dalla National Gallery of Scotland di Edimburgo. Nelle scorse ore, infatti, è stato scoperto un autoritratto inedito di Van Gogh, uno degli artisti più amati – e anche criticati, perchè no – di sempre. Fin qui sembrerebbe tutto abbastanza normale, ma il bello deve ancora arrivare. Pare che l’opera, difatti, si trovasse nascosta nel retro di un altro dipinto, ed è stata scoperta dopo una radiografia ai raggi x su quest’ultimo. A questo punto starete tutti con la bocca aperta e gli occhi sbarrati, non fatichiamo a crederlo.
Vediamo più da vicino i dettagli di questa incredibile scoperta.
L’opera nell’opera
Il dipinto che celava l’autoritratto del celebre pittore olandese è “Testa di contadina“, realizzata nel 1885. Pare che Van Gogh avesse un particolare attaccamento nei confronti dei contadini e della classe operaia, tanto che realizzò, tra il 1881 e il 1885, una serie di disegni che prende il nome di Studi di Van Gogh sui contadini.
Il suo studio partiva dall’analisi delle trasformazioni dei Paesi Bassi e di tutta l’Europa in seguito al processo di industrializzazione, che cambiò il tessuto sociale in maniera irreversibile.
Il dipinto Testa di contadina ritrae una donna della città di Neunen, a sud dell’Olanda, in cui Van Gogh visse per due anni, dal 1883 al 1885. La BBC riferisce che l’artista lo realizzò durante il suo soggiorno parigino, cinque anni prima della sua morte, sopraggiunta nel 1990.
Fonte foto: lastampa.it
L’opera ha una storia assai lunga: nei primi anni nel Novecento venne data in prestito allo Stedelijk Museum di Amsterdam per un’esposizione. Successivamente, nel 1923, arrivò nelle mani di Evelyn St Croix Fleming fino agli anni Cinquanta, per entrare poi nella collezione privata di Alexander e Rosalind Maitland in Scozia, i quali hanno deciso infine di donarla al museo di Edimburgo.
L’autoritratto inedito
Fonte foto: zazoom.it
La scoperta ha ovviamente scioccato gli addetti ai lavori del museo. Lesley Stevenson, la restauratrice della National Gallery of Scotland, non ha nascosto il suo stupore, dichiarando: «Quando abbiamo visto la radiografia per la prima volta ovviamente eravamo estremamente eccitati. Questa è una scoperta significativa perché aggiunge elementi nuovi a ciò che già sappiamo sulla vita di Van Gogh».
Una vita non proprio semplice, quella dell’artista. Non è un segreto, infatti, che Van Gogh avesse profondi problemi economici che, molto spesso, lo portarono a riutilizzare le tele e a dipingere su entrambi i lati.
Che possa trattarsi della prima di una serie di scoperte del genere? Non lo sappiamo. Per il momento ci limitiamo a stupirci di una notizia che accende una nuova luce su un artista che, purtroppo, raggiunse la fama solo post mortem.
Da bambina leggevo i fumetti di Dylan Dog, poi – senza nemmeno accorgermene – sono entrata nel vortice dei grandi classici e non ne sono più uscita. Leggo in continuazione, in qualsiasi momento, e se non leggo scrivo. Scrivo per riempire gli spazi bianchi e vuoti della mente, ma anche perché è l’unica cosa che mi fa sentire viva. Cosa voglio diventare da grande? Facile: una giornalista.