Sanremo 2024: Amadeus continua per la terza serata del Festival con il suo implacabile entusiasmo. Noi proviamo a seguirlo, ma è vivido il ricordo Travolta, le papere e i qua qua che l’attore vuole a tutti i costi cancellare dalle menti umane. Liberatoria sì, liberatoria no, John Travolta aleggia come uno spiritello per tutta la puntata. E meno male.
La co-co Teresa Mannino e il ritorno di Gianni Morandi
In una noiosa serata televisiva, tra pubblicità di palinsesti Rai con Sabrina Ferilli e Massimo Giletti, finalmente una ventata di aria fresca: la co-conduttrice della serata, Teresa Mannino, sferza l’aria pesante da terza serata a suon di fiori, piume ed ironia. Ci tradisce, incastrandoci in un monologo non richiesto a mezzanotte inoltrata, ma ormai siamo temprati.
A sopresa ad un orario indefinito della lunga serata, compare Gianni Morandi, stavolta senza scopa, ma con tutto l’entusiasmo che lo contraddistingue. Ci sveglia mentre la palpebra comincia a calare con frequenza.
Scambiamoci un segno di pace con Eros Ramazzotti
Quest’anno siamo in vena di festeggiamenti: dopo i 30 di E poi di Giorgia, siamo alla volta dei 40 anni di Terra Promessa di Eros Ramazzotti. Un bel pezzo di storia pop, alziamo le mani, ma Eros stronca tutto con un “cambiatemi testo” urlato con stizza a chi si occupa del gobbo, per poi cavalcare l’onda del messaggione a tutti i costi. “Quasi 500mila bambini vivono in zone di conflitto, altri non vedranno mai la terra promessa.Voglio dire una cosa sola: basta sangue, basta guerra.Pace”. Talmente convincente che ho visto soldati disfarsi immediatamente delle armi.
La serata procede con i 15 cantanti in gara. Inutile riascoltare tutte le canzoni. Abbiamo già capito tutto, tra social, stream su Spotify e views YouTube. Non vincerà mai quella che realmente ci piace, nè tantomeno la canzone che risolleva timidamente il livello qualitativo. E così, tra baudi che volano, matite prestate, e ancora tante scene da Fantasanremo, continuano a sprecarsi le frecciatine di Amadeus a John Travolta, tra uno scambio di battute con Eros Ramazzotti (“Non è stato simpatico? Potevate dargli più soldi!” dirà ridendo) e un inno alla leggerezza.
Il dissing di cui avevamo bisogno
Altissimo momento con l’ospite internazionale della serata. Russell Crowe, Massimo Decimo Meridio per i più, si autoinvita al Festival di Sanremo per promuovere il tour della sua band The Gentlemen Barbers. Ok, intento promozionale, ma notiamo con piacere che su quel palco Russell Crowe ci voleva davvero essere, preso com’è dalle sue ipotetiche origini italiane, di Ascoli Piceno o Parma (sta ancora provando a capirlo).
Il nostro pensiero però è ancora fermo ad un momento iconico: Crowe scatena l’inferno citando la celebre frase de Il Gladiatore e dopo aver fatto cenno alle sue origini italiane, in un elenco di cognomi italiani, l’attore cita a sorpresa “…Travolta!” mimando il gesto delle papere con un naturalissimo “What the f**k“. Scena da riguardare in loop con focus sul volto incredulo e divertito di Amadeus.
In una serata sotto tono, questo era proprio ciò di cui avevamo bisogno.
La top 5 della terza serata
Il tre saluta e bacia la mamma in platea. Carinissimo, dolcissimo e forse anche grazie a questo gesto conquista il quarto posto. Non troviamo altra spiegazione. Evitiamo di commentare il resto, oltre la prevedibilità del podio dominato da Angelina Mango che già immaginiamo giocarsi il primo posto in finale con Geolier.
Stasera vale la pena restare svegli: ci saranno le attesissime cover e i duetti. Ma soprattutto, ci saranno o non ci saranno Jalisse? Se ce la faranno loro a tornare all’Ariston, tutto è possibile.
Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.