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Nel mondo della musica si sta verificando una rivoluzione senza precedenti: Taylor Swift, la cantante americana che ha polverizzato ogni record, sta infatti procedendo alla ri-registrazione dei suoi primi album, accompagnandone il titolo con la dicitura “Taylor’s Version”.
Qual è il motivo di una scelta così inusuale e, soprattutto, impegnativa? Ve lo spieghiamo nel nostro articolo.
Taylor Swift, le ragioni del successo
Grazie alla vendita di ben 200 milioni di copie dei propri album a livello internazionale, Taylor Swift è la donna che ha ottenuto più guadagni per i propri concerti, e le cui canzoni conquistano più ascolti su Spotify. È inoltre l’unica artista, insieme ai Beatles, ad aver posizionato undici brani in contemporanea nella Billboard Top 200, la classifica discografica più importante d’America.
Taylor, comunque, non basa il proprio successo soltanto sull’avvenenza fisica o le doti canore. L’artista, che ha debuttato a soli quattordici anni, ha infatti sviluppato nel tempo un’ottima capacità di gestire la propria carriera, sia scegliendo di ri-registrare i suoi primi sei album dopo alcuni dissidi con la casa discografica Big Machine Records, dimostrando una certa indipendenza dalle logiche di mercato delle Majors, sia battendosi per ottenere maggiori spazi per le donne nel mondo della musica e sposando delle posizioni politiche progressiste.
La cantante, poi, ha dato una svolta intimista agli ultimi album, raccogliendo consensi da parte del pubblico giovane per la tendenza introspettiva di dischi come “Lover”, “Folklore”, “Evermore” e “Midnights”.
Le Taylor’s versions
La scelta di ri-registrare i suoi primi album, “Taylor Swift”, “Fearless”, “Speak Now”, “Red”, “1989” e “Reputation”, è nata nel 2019, quando l’Ithaca Holdings di proprietà di Scooter Braun, imprenditore discografico, ha comprato la Big Machine Records, che deteneva i diritti delle registrazioni originali dei primi album di Taylor Swift.
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La cantante, che aveva mantenuto i diritti di testi e musica, ma non delle registrazioni dei suoi dischi, prese subito male la notizia, visto che aveva avuto in passato degli scontri sia con Scooter Braun che con alcuni musicisti da lui rappresentati, come Justin Bieber e Kanye West, che nel 2009 arrivò addirittura a interrompere Taylor mentre pronunciava il suo discorso agli MTV VMAs, e sostenere che il premio per il Best Female Video doveva essere assegnato a Beyoncé anziché a lei.
Con la pubblicazione delle Taylor’s version, che finora sono uscite per gli album “Fearless”, “Red” e “Speak Now”, l’artista ha riguadagnato la possibilità di decidere in autonomia a chi concedere la licenza di utilizzo delle sue canzoni in film o in pubblicità, e di ricevere le royalties sulle registrazioni.
Il successo delle Taylor’s versions
Per quanto inconsueto, il progetto portato avanti da Taylor Swift ha avuto successo, visto che tutte le sue ri-registrazioni, accompagnate da nuovi brani e video, hanno debuttato ai vertici delle classifiche e contribuito a rivitalizzare gli ascolti anche delle vecchie produzioni. L’artista, tra l’altro, sta bruciando le tappe, perché è riuscita a concludere molte ri-registrazioni in tempi record; dopo aver pubblicato “Fearless (Taylor’s Version)” e “Red (Taylor’s Version)” nel 2021 e “Speak Now (Taylor’s Version)” solo pochi mesi fa, infatti, è già pronta per l’uscita di “1989 (Taylor’s Version)”, in via di pubblicazione il 27 ottobre.
L’operazione, del tutto insolita, potrebbe fare proseliti presso altri artisti, sia perché sembra garantire ottimi profitti sia perché consente ai cantanti di riappropriarsi dei diritti della propria musica, ma è probabile che in futuro venga osteggiata dalle case discografiche. Nei nuovi contratti, infatti, la Universal, l’etichetta con cui Taylor sta realizzando le ri-registrazioni dei propri album, avrebbe introdotto delle misure più restrittive, aumentando il lasso di tempo in cui è impedito a un artista di ri-registrare le proprie canzoni.
Appassionata di lettura fin da bambina, amo scrivere storie che mi fanno sognare, soprattutto di genere fantasy, fantascienza e romance.
Sulla rivista Il lettore di fantasia ho pubblicato il racconto di fantascienza “Il pianeta della memoria”, con la casa editrice Delos Digital il racconto lungo di genere chick lit “Fil Rouge”, con la casa editrice Wizards & Blakholes i racconti lunghi “L’orologio della verità”, “Alizée” e “Il drago d’acciaio”, e con Nativi Digitali Edizioni il romanzo “Fernweh”, di genere fantascientifico.
Il mio ultimo romanzo pubblicato è “Il Pugnale dei Poeti”, un high fantasy uscito con la casa editrice Lumien, mentre sulla piattaforma Wattpad è disponibile il mio romanzo “Il ragazzo con l’aura d’argento”, un urban fantasy.