Fonte immagine: Youtube, caricamento di Hardware Upgrade
Tutti sappiamo bene come, da quando Facebook ha aperto l’accesso al mondo intero, l’universo dei social sia in continua espansione e, purtroppo/per fortuna, sia diventato ormai parte integrante della quotidianità delle persone.
Così, accanto ai big del settore – se così li possiamo definire – come il sopracitato Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest e via discorrendo, altre nuove app si stanno ritagliando sempre più spazio sul mercato (prendiamo, ad esempio, il successo eclatante che, in breve tempo, ha guadagnato TikTok). Così, ecco che tra le ultime novità troviamo il chiacchierato ClubHouse, al momento disponibile solo per iOS, essendo ancora in una fase di testing. Il 24 gennaio, gli ideatori hanno rilasciato un comunicato nel quale spiegavano che non vedono l’ora di iniziare a lavorare sull’app per renderla disponibile anche su PlayStore: chiaro segnale che la versione per Android non è proprio così prossima.
Ma come funziona, esattamente, ClubHouse?
L’aggettivo che ho utilizzato per presentarvi l’app del momento non è casuale. Si tratta, infatti, di un social che utilizza soltanto contenuti vocali, nel quale gli unici elementi che non sono trasmessi in live sono l’immagine del profilo e la breve biografia. Per entrarci, però, non basta una semplice iscrizione alla piattaforma: si può accedere solamente tramite invito da parte di un altro utente, già iscritto; una volta accettato questo invito, il social ci chiede di scegliere la foto profilo, di scrivere una breve bio e di lasciare il numero di cellulare.
Una volta iscritti, ci si trova davanti alle cosiddette room, che altro non sono che chat vocali aventi ognuna un tema. Esistono tre livelli per queste room: open, etichetta che sta ad indicare che l’accesso è consentito a chiunque e, dunque, la stanza viene indicizzata nelle ricerche; social, dicitura che indica che l’accesso alla stanza è condizionato dalla presenza, al suo interno, di un altro nostro contatto o di un profilo che seguiamo; closed, che, ovviamente, impedisce l’accesso a tutti coloro che non hanno ricevuto uno specifico invito.
Ogni stanza, infine, ha al suo interno gli amministratori – ossia coloro che l’hanno creata – e i moderatori – coloro che hanno il compito di gestire le conversazioni. La figura del moderatore è molto importante per il funzionamento delle chat: è quest’ultima, infatti, che decide quante persone possono parlare alla volta, chi invitare nella room, o, addirittura, chi espellere; per ottenere il permesso di parola, bisogna prenotarsi al moderatore alzando (metaforicamente) la mano. Non pensate anche voi che faccia un tantino “ritorno a scuola”?!
Ora diteci, l’avete già scaricata? Se sì, vi piace? Fatecelo sapere nei commenti all’articolo!
Laureata in Finanza e Mercati, sono da sempre appassionata di arte e letteratura. Uno dei miei migliori difetti: divoratrice (e compratrice) compulsiva di libri – soprattutto rosa! Nel 2021 esce il mio romanzo di esordio, “Ho provato a non amarti”.