Matera – Una magnifica illusione

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L’inspiegabile lentezza di una capitale pronta a volare.

 

17 Ottobre 2014, Matera viene designata Capitale europea della cultura 2019, un intero paese in festa, il riscatto del Sud, il riscatto lucano su tutta Europa.

 

31 Agosto 2020, quel riscatto di cui tanto si era parlato forse non è arrivato a destinazione, ancora una volta si perde una possibilità, ancora una volta quel paese “bello ma oscuro” descritto da Carlo Levi rimane tale.

 

In cinque anni Matera non esplode, è ancora un cantiere aperto, ha solo una stazione di facciata futuristica, ma che nasconde un Matera-Bari di durata 1h.45m. Paradossale come il paese scelto come capitale della cultura brulichi nel buio e nella distanza dal resto della Nazione. Non un collegamento decente dai grandi capoluoghi di provincia, prezzi esosi dappertutto, mistici B&b in case 3×2.

 

Quella vittoria e la successiva assegnazione sono stati per la città lucana come aver dato un lingotto in mano ad un bambino. Non ha saputo cosa farsene, e forse non lo sa tutt’ora. Assurdo vero?

 

È vero però che di cultura Matera ne ha da vendere. Le case grotte, i Sassi, le chiese sconsacrate adibite a musei, i cupa cupa (strumenti musicali antichissimi) che risuonano nel centro storico, i piatti tipici, la “Bruna”, il canyon, le opere di Dalì… e potrei continuare all’infinito. Possibile che tutta questa cultura, tutte queste possibilità di crescere ed esportare il proprio marchio debbano essere una fervida illusione? Possibile che in un quinquennio non si sia riusciti a velocizzare gli spostamenti, a completare i lavori di ingresso al centro storico (che sono ancora in corso) ed ad ammortizzare i costi turistici senza scottare troppo un turista?

 

L’immagine che sembra racchiudere l’anno appena passato e il futuro del gioiello lucano è l’opera di Dalì posta nel cuore dei Sassi: l’orologio sciolto. Matera un’opera stupenda, ma succube del tempo che scorre inesorabilmente e che non è stata in grado di gestire. Ma siamo ottimisti e crediamo che un giorno, non molto lontano, quando si parli della città del maestro Levi, la si associ a perfezione mista a magia, alla regina del Sud, scrigno contenente vizzi e virtù di ognuno di noi.


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