La comparsa delle Escape Room

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È lunedì, la sveglia suona alle sei e, che tu voglia o no, sei obbligato ad alzarti e ad andare al lavoro. Il blue monday è un trauma universale, ma che ne diresti se il tuo lavoro fosse considerato stravagante o fosse sconosciuto ai più?

Nasce “Lavori dell’altro mondo”, la rubrica dedicati a quei lavori che ancora oggi sono considerati sconosciuti, buffi o semplicemente inusuali. 

 

La comparsa delle Escape Room

 

Asia*, 32 anni, vive a Roma e lavora in una escape room horror. L’Escape Room è un gioco di logica che consiste nel essere rinchiusi in una stanza insieme ad altri giocatori per risolvere enigmi e indovinelli necessari per riuscire ad uscirne.

 

L’intervista

 

In cosa consiste esattamente il tuo lavoro?

 

“Il mio lavoro ha molte sfaccettature: consiste nel fare effettivamente regia (ovvero guardare e ascoltare i giocatori e parlarci, rimanendo sempre nel personaggio, e gestendo il gameplay), entrare dentro la stanza interpretando il personaggio (quindi anche con trucco e costumi), in alcuni casi mi occupo anche spiegare le regole e la stanza, fare accoglienza e “saluti finali” per così dire.”

 

Hai scelto di fare questo mestiere o è stato casuale?

 

“È stato abbastanza casuale: un amico lavorava in una escape room e mi ha detto che cercavano ragazze. Essendo appassionata sia di giochi che di horror non mi è sembrato vero, mi sono candidata immediatamente!”

 

Il tuo lavoro ti piace? Tornassi indietro, accetteresti di nuovo di farlo?

 

“Mi piace moltissimo, lo rifarei altre mille volte, infatti sono ormai quasi due anni che ci lavoro.”

 

Come viene percepito il tuo mestiere nella tua città?

 

Spesso mi trovo a dover spiegare nel dettaglio cosa faccio. Le escape room sono diffuse, ma poche persone sanno in cosa consiste il lavoro di chi c’è dietro.”

 

Con che tipo di clientela hai a che fare abitualmente?

 

“Di tutti i tipi. Vengono sia persone appassionate di enigmi e giochi a tempo, sia persone che cercano lo spavento e l’adrenalina.”

 

Hai a che fare con persone particolari? Vuoi condividere qualche aneddoto divertente o buffo?

 

Di aneddoti divertenti ce ne sono stati a decine, uno che in particolare mi è rimasto impresso è stato quando un ragazzo ha voluto fare la proposta di matrimonio alla fidanzata dentro la stanza. In quel caso interpretavo Samara, ho dovuto inscenare una situazione in cui chiamavo solo lei per fare qualcosa, e le facevo trovare un computer montato all’occorrenza con un video romantico che il fidanzato aveva fatto per lei, mentre io glielo indicavo. È bello pensare che questa esperienza se la ricorderanno per sempre.”

 

Sono successe, invece, cose partitamente sgradevoli o tristi?

 

“Può capitare, anche se per fortuna di rado, che alcuni giocatori non sappiano gestire la paura e reagiscano male. Finché si tratta di insulti, parolacce e bestemmie me la rido, io dico sempre che stanno insultando il personaggio e non me, e che ogni insulto è un complimento perché vuol dire che faccio bene il mio lavoro terrorizzandoli a dovere! Però ci sono state persone che hanno reagito in maniera fisica, molto poche per fortuna.”

 

Che età hanno i tuoi clienti? CI sono clienti abituali?

 

“Sono di tutte le fasce di età, dai bambini di 8 anni ai 60enni, dalle famiglie al gruppo di amici. La media sicuramente è tra i 20 e i 35. Sono quasi sempre persone nuove, è raro che qualcuno giochi più volte la stessa stanza (c’è chi lo fa però). Ci sono sicuramente gli “affezionati” che giocano tutte le stanze delle nostre sedi.”

 

È un gioco diffuso? 

 

“In tempi “normali” sì, avevamo spesso il pienone, soprattutto il sabato e la domenica che ci trovavamo quasi sempre ad aprire alle 14 e chiudere alle 3 di notte!”

 

Chi approccia per la prima volta con questo mondo, è ben disposto o all’inizio le persone sono diffidenti?

 

“Sono tutti molto curiosi, spesso sono anche spaventati, ma in fondo è proprio l’emozione forte ciò che ricercano.”

 

Quali servizi offre la tua escape room che la rende diversa dalle altre?

 

“Sicuramente i personaggi dal vivo: quella in cui lavoro è una delle poche escape room con attori. Inoltre, c’è una trama ben definita e non c’è un game master “esterno” che dà suggerimenti, ma è tutto contestualizzato. Sostanzialmente, chi viene a giocare da noi vive l’esperienza di essere protagonista di un film.”

 

Cosa consigli a chi approccia per la prima volta con questo tipo di gioco?
 

 

“Di venire con un gruppo di persone affiatato, con lo spirito pronto a divertirsi e… vestirsi comodo!”

 

Cosa consigli, invece, a chi decide di fare questo lavoro?

 

“Sicuramente avere qualche base di dizione e recitazione male non fa, per il resto è un lavoro adatto a chi ha una grande passione per tutto ciò che è ludico.”

 

Vengono utilizzate misure igieniche anti-covid?

 

“Assolutamente sì, le mascherine sono obbligatorie per tutta la permanenza all’interno delle sedi, i gruppi non vengono mai mischiati tra loro, prima di far accedere un gruppo si attende l’uscita del precedente, e c’è gel disinfettate ad ogni angolo. Inoltre, tra un gruppo e l’altro igienizziamo tutti gli ambienti.”

 

La pandemia attualmente in atto ha danneggiato questo settore?

 

“Moltissimo. Abbiamo dovuto chiudere per tre mesi durante il lockdown, e recentemente abbiamo dovuto chiudere di nuovo per l’ultimo dpcm uscito. Durante i periodi di chiusura proponiamo avventure investigative online, ma è chiaro che non è assolutamente la stessa cosa.”

 

Credi che attualmente in Italia il tuo lavoro venga incentivato e tutelato?

 

“Credo sia un lavoro ancora poco diffuso, per cui è ancora tanta la strada da fare.”

 

Se credi di no, cosa potrebbe fare lo Stato per incentivare i cittadini e le imprese?

 

“Con il lockdown ci siamo resi ancora più conto che il fatto di non essere inquadrati “ufficialmente” in un settore sia problematico, siamo riusciti a ricevere gli aiuti economici dell’ente Sport e Salute, perché tecnicamente le escape room sono considerate uno sport mentale, ma comunque è una situazione un po’ particolare.”

 

Asia lavora per Escape Room Roma che si trova in tre sedi diverse nella Capitale:

–    Via del Casale Fainelli 69 – stanze The Ring e l’Esorcista

–    Via Benadir 2 – stanze Annegatore e Prometheus

–    Via Fanfulla da Lodi 3-5 – stanza Asylum e prossimamente Non Aprite Quella Porta

 

E sui social:

Www.escaperoomroma.it

https://www.facebook.com/escaperoomroma

*Nome di fantasia

 


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