È lunedì, la sveglia suona alle sei e, che tu voglia o no, sei obbligato ad alzarti e ad andare al lavoro. Il Blue Monday è un trauma universale, ma che ne diresti se il tuo lavoro fosse considerato stravagante o fosse sconosciuto ai più?
Oggi parliamo di Valentina, trentanovenne originaria di Chioggia, amante della letteratura, appassionata di cucina e di creazioni handmade. Il suo mestiere, da ben sedici anni, è quello di Nostromo, che svolge a Milano.
In cosa consiste esattamente il tuo lavoro?
“Il mio lavoro è quello del Nostromo, sto cioè a fianco del Comandante e il mio ruolo è quello di direzionare la nave attraverso il timone. Il mio lavoro si svolge a bordo di Motonavi e Ferry boat(navi traghetto). Nei ferry boat poi ho anche il compito di stivare i mezzi che salgono a bordo per garantire la sicurezza e la stabilità della nave.”
Hai deciso casualmente di intraprendere questo mestiere o è sempre stato il tuo sogno?
“È stato un caso: all’epoca avevo 20 anni e frequentavo legge, ma per pagare gli studi lavoravo stagionalmente nell’azienda dove lavoro tutt’ora come marinaia. Mi sono innamorata di quello che sarebbe poi diventato il mio lavoro, perché c’era una sfida aggiuntiva: in oltre 100 anni in questa ditta nessuna donna aveva mai ricoperto quel ruolo. La mia anima femminista era stuzzicata!”
Che percorso formativo bisogna intraprendere per fare il nostromo?
“Non ci sono titoli richiesti per fare questo lavoro specifico, viene richiesto normalmente solo di acquisire esperienza nel ruolo di marinaio.”
Sei una donna che conosce il mare: parlami di come hai acquisito l’esperienza che ti ha portato dove sei oggi.
“Diciamo che conosco la laguna, il mare non rientra nelle mie competenze! I corsi d’acqua in generale sono mutevoli, ti sorprendono sempre attraverso albe incredibili e correnti che rendono l’acqua così limpida da far scorgere la vita che la attraversa. Ma non è un’attività da prendere alla leggera: può costare cara. Ho navigato con tutte le previsioni meteo possibili: pioggia, nebbia, tempeste e persino trombe d’aria. Ero presente la sera dell’ “Acqua Grande”, Venezia è stata violata e sommersa da quella laguna che di solito è così placida. “
Quanto è importante il lavoro di squadra e quanto invece l’intraprendenza individuale?
“Lavorare con un elemento imprevedibile come l’acqua rende fondamentale il lavoro di squadra: non potrei mai fare il mio lavoro senza l’aiuto degli altri! Naturalmente poi l’esperienza aiuta, ma essendo il nostro lavoro coordinato dal Comandante facciamo sempre capo a lui per tutte le decisioni finali.”
Essere una donna nel tuo lavoro è difficile?
“All’inizio lo è stato, era un ambiente molto maschile quello nei mezzi maggiori. Ma fare bene il proprio lavoro spalanca le porte quando ti rapporti a persone che guardano ai fatti più che alla forma.”
Sei mai stata oggetto di discriminazioni?
“Discriminazioni no, anzi ricopro un ruolo che era declinato solo al maschile fino a quel momento. I colleghi più anziani si sono fidati. “
Lavori a contatto con i passeggeri? Che rapporto hai con loro?
“Il mio ruolo mi pone a contatto con i passeggeri al momento dell’ imbarco: li indirizzo al posto che ritengo più adatto e se non c’è traffico chiacchiero volentieri con loro. A parte rare eccezioni, adoro i miei passeggeri, sono gentili e mi strappano sempre un sorriso.”
Chi approccia per la prima volta con questo mondo, è ben disposto o all’inizio le persone sono diffidenti?
“Sono tutti molto incuriositi e se ne hanno la possibilità fanno un sacco di domande per capirne di più, soprattutto i bambini.”
Cosa consigli a chi è alle prime armi e vorrebbe intraprendere questa carriera?
“È importante fare esperienza, cercare di fare gioco di squadra e non aver paura di chiedere ciò che non si capisce: “ nessuno nasce imparato” diceva Totò.”
Se tornassi indietro, faresti questo mestiere?
“Sì. È dura alzarsi alle 2 di notte o lavorare la domenica ma il mio ufficio ha la vista più bella del mondo.”
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.