La Barcolana di Trieste

La Barcolana di Trieste: la regata più grande del mondo

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Fonte foto: Metropolitano.it

Il mare impetuoso, il vento che alza le onde… la vita di mare non si può dire che sia semplice. Anzi, spesso viene descritta in modo tale che dia un’idea di libertà, quella che devi sudare per ottenerla ma che, alla fine, ti ripaga ampiamente con paesaggi sterminati e luoghi esotici da visitare. Si può avere un assaggio di questa vita andando a vedere la Barcolana di Trieste.

La Barcolana di Trieste

Fonte della foto: Eurosport

Cos’è la Barcolana di Trieste

La Barcolana di Trieste è la regata più grande al mondo, che si tiene ogni anno presso il Golfo della città da cui prende il nome. Quest’anno la regata si terrà dall’1 al 9 ottobre, con partenza tra Barcola e Miramare. Il percorso prevede la formazione di un quadrilatero lungo, in totale, 13 miglia marine, che si concluderà alla Diga del Porto Vecchio, di fronte alla Piazza dell’Unità di Trieste.

Il manifesto della Barcolana

Quest’anno, il manifesto è stato curato da Illycaffè, che ha scelto le linee e lo stile del designer italiano Matteo Thun. Il risultato è un insieme colorato di frecce che formano un percorso nautico lungo quelli che sono considerati i valori promossi dalla Barcolana di Trieste:

– Felicità
– Empatia
– Rispetto
– Gioia di vivere
– Vitalità
– Cortesia
– Curiosità
– Spontaneità
– Amore
– Inclusività

La Barcolana di Trieste

Fonte della foto: Sito ufficiale della Barcolana

I valori della Barcolana

Forse può sembrare strano parlare di valori, quando si racconta di una regata, ma, come qualsiasi sport, anche quello su barca rispecchia delle ideologie ben precise. Quest’anno, quindi, oltre all’amore per la vela e per il mare, sarà posto l’accento in particolare sull’inclusività. Non a caso ci sarà una presenza molto importante di donne, che manifesteranno a favore del gender equality. Scienziate, veliste, tutte quante avranno come fine ultimo l’ispirazione di tante giovani. Lo scopo è far vedere loro che è possibile realizzare i propri obiettivi, qualsiasi essi siano, perché, come dichiarato nel sito dell’iniziativa Women in Sailing, “non esistono lavori da maschi o da femmine, né in mare, né a terra”.


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