Mihajlović: tra la guerra e la leucemia

Mihajlović: tra la guerra e la leucemia

Ha incantato la sua generazione grazie alle sue doti e ai suoi famosi calci di punizione da calciatore, ed è tutt’ora considerato un sergente per il suo carisma e per la sua decisione come allenatore, il terzo protagonista della rubrica “Leggende Sportive” è Siniša Mihajlović.

Mihajlović calciatore

Mihajlović

La sua carriera

Dopo gli esordi in diverse squadre della sua Serbia (come la Stella Rossa), Mihajlović è emigrato nel campionato italiano, in cui ha conosciuto la gloria. RomaSampdoriaLazio e, specialmente, Inter sono le squadre in cui ha militato da calciatore e in cui ha potuto mostrare tutto il suo talento. Dopo aver poi appeso gli scarpini al chiodo, Mihajlović ha deciso di intraprendere la carriera da allenatore, dimostrandosi, ancora adesso nel Bologna, come uno dei tecnici più abili del mondo del calcio, proprio per la sua determinazione e per il modo di spronare i suoi giocatori. Nonostante il suo palmarés, la sua vita non è sempre stata rosa e fiori.

Mihajlović milan

 

Mihajlović al Milan

L’esperienza della guerra

Originario di uno dei paesi della ormai ex Jugoslavia, Mihajlović ha avuto il coraggio di raccontare le sue testimonianze della guerra serbo-croata, rievocando i traumi che ancora gli sono rimasti e le difficoltà a cui è purtroppo andato incontro.

“Io avevo 22 anni e giocavo alla Stella Rossa. Con la guerra non esistevano più i legami familiari: mio cugino voleva buttare una bomba in casa, mentre mio padre stava guardando in tv la Stella Rossa di Belgrado. Si fermò solo perché in casa c’era anche suo fratello insieme a mio papà…”

Queste sono state le sue parole all’Ansa.

Tuttavia, l’evento che ha sconvolto la sua vita è stato la scoperta della leucemia.

La battaglia contro la malattia

Fu in una conferenza stampa del 2019 quando Mihajlović annunciò pubblicamente di essere malato di leucemia mieloide acuta, un tumore del sangue che si sviluppa nel midollo osseo. Una notizia che sconvolse tutti, ma che mise in evidenza la forza di un uomo che non ha mai voluto nascondersi, bensì ha sempre avuto il coraggio di parlarne e di mostrarsi con tutte le sue debolezze.

Mihajlović leucemia

“Tu non sei forte se non piangi, non c’entra niente. È una cosa che viene da dentro ed è giusto presentarsi agli altri per ciò che si è. Piangendo ho dato un’immagine di forza, di una persona che ha voglia di vivere e di lottare. Mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo, ma non ho mai perso la voglia di vivere. Ho pianto, ho urlato, poi ho fatto a pugni con la leucemia. Alle persone dico di tenersi in forma e volersi bene, perché ti aiuta nei momenti di difficoltà. È grazie al mio fisico se ho sopportato le cure. L’altra cosa fondamentale è non mollare mai.”

Mihajlović, in questi ultimi due anni, ha affrontato periodi di inattività, in cui ha sostenuto le terapie che lo tenevano bloccato, ma successivamente ha ripreso ad allenare. Ad oggi ha sconfitto la malattia grazie alle cure e ad un trapianto. Non meno importante, mesi fa è stato anche contagiato dal Coronavirus, da cui è fortunatamente guarito.

Cos’è allora che lo contraddistingue da altri sportivi? Il coraggio di mostrarsi senza veli, con le sue cicatrici, e di rivelare al mondo intero che è riuscito a realizzarsi, nonostante tutti gli ostacoli che la vita gli ha messo avanti.