Un favoloso ritrovamento in provincia di Verona: una necropoli

“Il passato è strettamente connesso al futuro”, mai frase fu più veritiera. Chi si aspetta infatti, nel 2020, di trovare una necropoli medievale? È proprio quello che è successo a San Zeno di Montagna, comune della provincia di Verona, a ridosso del famosissimo Lago di Garda e vicino al Monte Baldo.

 

Lì, in un contesto di pace, natura e aria fresca, sono iniziati dei semplicissimi scavi per un cantiere edilizio e, a febbraio di questo anno, è stato fatto un curioso ritrovamento. Tutto è stato bloccato a causa dell’Emergenza Sanitaria da Coronavirus ma, non appena è stato possibile, lo scavo è stato riaperto e analizzato. È del 16 luglio la conferma ufficiale, arrivata tramite annuncio della Soprintendenza di Verona e attraverso un tweet corredato da quattro foto: si tratta di una necropoli formata da 18 tombe (anche se in origine forse di più), probabilmente medioevali, con corpi sepolti sotto lastre di pietra locale appoggiate tra loro come a formare dei tetti a spiovente.

 

I primi resti riesumati sarebbero di una donna, ma nella necropoli ci sarebbero anche dei bambini. Non si esclude la presenza di uno o più nuclei familiari.

 

Sul posto sono presenti esperti di archeologia e antropologia; la speranza è di ritrovare, oltre agli scheletri, anche qualche oggetto sepolto insieme ai proprietari, di modo che sia possibile studiarlo e allargare le nostre conoscenze sull’epoca. Si stima si tratti di una necropoli medioevale, ma la certezza si avrà solo tramite un’analisi con il Carbonio 14, ovvero un processo che prevede l’utilizzo di sostanze radioattive che non andranno però a compromettere l’integrità dei resti.

 

Rimane ancora da definire il luogo in cui saranno conservati i ritrovamenti che sono parte della storia, la nostra. Tutto ciò che verrà scoperto sarà analizzato a fondo per carpire più dettagli possibili sulle passate generazioni.

 

È solo l’ultima delle scoperte fatte nel veronese, una terra che ha già regalato testimonianze sia preistoriche che risalenti all’epoca romana. Proprio a maggio, fra i vigneti di Valpolicella, erano stati ritrovati dei mosaici di una villa romana. Suddetti mosaici erano già stati riesumati in condizioni perfette nel secolo scorso, successivamente risotterrati forse per un certo rispetto nei confronti del passato e riscoperti pochi mesi fa.

 

Questo è il bello del progresso: essere in possesso degli strumenti necessari per “tornare”, in qualche modo, nel passato. Un passato di oltre 1000 anni fa, in questo caso.

 

Ed è stupefacente.