Blaze of Sparks

Blaze of Sparks e i duelli di magia

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Blaze of Sparks è un progetto ideato da un gruppo di performer che porta lo spettatore a riflettere sui valori alti della vita attraverso duelli di magia. Certo mi rendo conto che scritto così possa suonare strano, infatti perché la magia avvenga davvero serviamo noi, il pubblico. 

Come nasce e di cosa si tratta

Blaze of Sparks nasce nell’ottobre del 2022 dalla mente di Giulia Cerino che decide di provare ad unire il teatro performativo specializzato in Duello di Arti magiche e oscure tenuto da Teodoro Bungaro e il teatro fisico. Dall’ottobre 2022 a oggi il progetto si evolve insieme agli artisti che vanno a costituire questa compagnia itinerante. I duelli diventano più movimentati e l’intesa tra gli attori aumenta al punto che guardandoli si fatica un po’ a ricordare che si tratta di una battaglia simulata. Gli attori non parlano ad eccezion fatta che per lanciare i loro incantesimi, sono troppo presi dallo scontro per dare spiegazioni. Non sanno di essere visti o del fatto che dalle loro decisioni dipendono le sorti del genere umano. Tutte queste informazioni arrivano allo spettatore dalle due voci narranti poste ai lati; alla destra e alla sinistra della zona in cui i duellanti si danno battaglia.

Percezione e catarsi

Ho avuto l’occasione di vedere i Blaze of Sparks in un contesto dove il pubblico era sensibilmente eterogeneo ed ho osservato le varie reazioni cercando di limitare il mio essere assolutamente di parte, sia per i temi trattati, che per come è stata concepita la pièce stessa. Come premesso a monte dell’articolo, per la buona riuscita dello spettacolo ci vuole la partecipazione del pubblico che deve essere capace di vederli quei colpi, capirne l’intensità e la consapevolezza delle possibili conseguenze che giace in chi li scaglia e la sofferenza di chi riceve il colpo. Osservando mi sono resa conto che le voci narranti sono fondamentali per il pubblico adulto che si divide in chi sceglie di rimanere scettico e in chi si lascia coinvolgere mentre ai più piccoli non servono. I bambini vivono con gli attori quello che sta accadendo e si preoccupano sensibilmente per i duellanti di entrambe le fazioni. Questa tipologia di reazione non varia in base alla tipologia dello spettacolo (duello di venti minuti o pièce della durata di sessanta minuti) perché per chi si lascia trasportare lo scorrere del tempo percepito, in realtà, non varia.


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