Il Decameron ai tempi del Covid 19 in uno spettacolo teatrale al Litta di Milano

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Fonte foto copertina: Cipria Magazine

 

“In un’epoca in cui sembra essersi perso il senso del tragico noi che cosa abbiamo paura di perdere? Quale segno vorremmo lasciare prima che tutto finisca?”

 

Qualcuno ci ha provato a far rivivere una delle opere letterarie piu’ conosciute di sempre, tanto da farlo tornare alla ribalta, perché, proprio come i suoi protagonisti, anche noi ci siamo dovuti chiudere nelle nostre case, per circa un anno. Ve le ricordate le cento novelle del caro Boccaccio? Ecco prendendo spunto dall’opera prima di questo grande autore, Woody Neri, Alice Redini, Filippo Renda, Daniele Turconi, Nicolò Valandro e Silvia Valsesia per la regia di Stefano Cordella metteranno in scena al Teatro Litta di Milano va in scena dal  23 giugno al 10 luglio 2021 (tutti i giorni alle ore 20.00, tranne il 28 giugno e il 4 luglio) in prima nazionale lo spettacolo Decameron: una storia vera.

La trama

Nel 1300, anno in cui una pandemia  di peste incurabile dimezzava la popolazione europea, Boccaccio narra di dieci giovani che scelgono di fuggire al contagio rinchiudendosi in una tenuta contadina fuori città, e forse un po’ per esorcizzare e per non pensare a quello che stava accadendo decidono per dieci giorni, di raccontarsi delle storie. Delle novelle. Ogni giorno, infatti uno dei villeggianti, viene eletto re della giornate, propone un tema, stimolando i compagni a raffigurare e a raccontare le contraddizioni della società del loro tempo.

Dopo settecento anni, il terrore e la paura tornano di nuovo e nel pieno di una nuova pandemia globale, dovuta ad una polmonite chiamata Covid-19 sei artisti decidono di mettere in scena l’ultima festa prima della fine del mondo, vivendo un loro personalissimo Decameron.

Tutto ha inizio il 19 settembre 2020 a Union Square, New York City, dove un enorme timer ha cominciato il proprio conto alla rovescia partendo da 7 anni, 95 giorni, 2 ore e 36 minuti: altro non è che il tempo, che secondo fli esperti manca per un disastro ambientale. Da quando si è posto il problema della fine, l’essere umano ha vissuto da un lato con terrore la proababilità di una catastrofe che avrebbe portato alla fine, e dall’altro ha desiderato perversamente di poter essere spettatore del piu’ grande spettacolo di tutti i tempi. Ma come ci insegna questa rappresentazione teatrale, se ci giochiamo bene il nostro ruolo di attori, forse qualcosa cambierà. Speriamo di non goderci lo spettacolo, e se proprio dobbiamo stare sotto un palco, che sia solo per poter applaudire la bellezza che per tanto tempo ci è stata negata.


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