Tentativi di rilancio del territorio: la candidatura della Locride a Capitale della Cultura 2025

Da diversi anni è stato istituito un concorso annuale nel quale viene designata La Capitale della cultura italiana. Si tratta di un premio annuale istituito dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, in cui la città favorita viene scelta da un team di sette esperti. Per compiere la scelta vi è una prima fase di scrematura nella quale vengono selezionati 10 progetti finalisti.

Il progetto della Capitale Italiana della cultura è nato nel 2014 da un’idea del Ministro Dario Franceschini. Obiettivi dell’iniziativa sono: miglioramento dei servizi rivolti ai turisti, valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. Per realizzare ciò sono stati stanziate apposite risorse, per un totale di 1.000.000 di euro.

Dal 2016 le città vincitrici sono state: Mantova, Pistoia, Palermo, Parma mentre nel 2015 più città hanno ricevuto il riconoscimento: Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena.

Lo stesso Franceschini in passato ha affermato che le ricadute sul territorio dei fondi destinati al premio “hanno consentito di migliorare l’attrattività turistica e la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale”.

Quest’anno – tra le candidature per il prossimo 2025 – vi è anche quella di una consistente fascia territoriale, la Locride che comprende 42 Comuni. In questo territorio, che è compreso nella Provincia della Città Metropolitana di Reggio Calabria, vi sono diversi siti archeologici che testimoniano la presenza della civiltà greca e romana ma anche bellezze risalenti al periodo bizantino.

Lo slogan che accompagna la candidatura è “Locride, tutta un’altra storia”. Ma di che tipo di Comuni si parla? Si tratta di piccoli comuni (spesso al di sotto dei 10.000 abitanti), geograficamente appartenenti alla zona aspromontana meridionale e alla parte meridionale costa ionica, detta Costa dei Gelsomini.

Per sostenere la candidatura sono in progetto diverse realizzazioni, tra cui spicca la Fabbrica teatrale di Portigliola, un progetto di teatro di comunità. Il progetto è sostenuto dal GAL (Gruppo di Azione Locale) Terre Locridee.

A supporto della candidatura oltre alle bellezze materiali di cui luoghi che – come Gerace e Stilo – ne sono esempi rappresentativi, vi sono le peculiarità faunistiche e floristiche del territorio. Un luogo in cui la posizione geografica è stata in passato rilevante, tanto da rendere la terra oggetto di continue incursioni e dominazioni nel corso dei secoli.

Il progetto è ambizioso ma per poterlo concretizzare è necessario unire gli intenti, partendo dalla considerazione dello sviluppo locale come un bene comune per contrastare lo spopolamento e attivare le comunità dal basso. Il tentativo della nomina a Capitale della Cultura Italiana dev’essere a parer mio di livello superiore rispetto ai piccoli interessi, aiutando chi la comunità la vive e rafforzandone l’identità non solo dal punto di vista turistico. In bocca al lupo Locride!