"Il Vedovo allegro" di Carlo Buccirosso colpisce ancora

“Il Vedovo allegro” di Carlo Buccirosso colpisce ancora

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Al Teatro Sannazzaro Carlo Buccirosso cattura il pubblico in un’aria pre-natalizia con il suo “Il Vedovo Allegro”, proponendo situazioni comiche che svelano anche un lato introspettivo nell’affrontare temi delicati della nostra attualità.

Sono trascorsi tre anni dalla fine della pandemia da Covid 19, e Cosimo Cannavacciuolo ( Buccirosso stesso ) ha perso sua moglie a causa del virus; questo lutto ha segnato profondamente il vedovo, rendendolo ipocondriaco e fragile dal punto di vista psicologico. A peggiorare il tutto la sua situazione economico-finanziaria, disastrata a causa del fallimento del suo negozio di antiquariato, ragione per la quale Cosimo ha trasferito in casa tutta la merce invenduta; l’appartamento stesso per di più è a rischio esproprio da parte della banca.

Nello storico palazzone, collocato nel centro storico di Napoli, Cosimo però non è solo. A spezzare la monotonia e lo squallore della sua esistenza ci pensano vari esuberanti inquilini che invadono la sua dimora- museo delle antichità:  ci sono il portiere Salvatore (Massimo Andrei), anch’egli vedovo, insieme alla sua giovane figlia Angelina (Elvira Zingone), ragazza solare e peperina che si occupa delle pulizie della casa di Cosimo, e al figlioccio ficcanaso Ninuccio (Davide Marotta); c’è Virginia, attrice di cinema e teatro che ha preso in affitto una stanza dell’appartamento di Cannavacciuolo e che trascorre le sue giornate a studiare le battute dei copioni; c’è ancora il misterioso ginecologo del quinto piano (Matteo Tugnoli).

Ci sono infine gli eccentrici coniugi Tomacelli e sarà proprio a causa loro che un grande bivio si porrà al centro della vita di Canavacciuolo: l’orefice Tomacelli gli chiede infatti di soddisfare una richiesta singolare, quale quella di aiutare Pupetta (la sua consorte, di vent’anni più giovane del marito) ad avere un figlio, che l’orefice non può darle in quanto affetto da sterilità, tramite un kit fai-da-te di fecondazione assistita. Non è tutto, se Cosimo non farà quanto gli è stato chiesto, Tomacelli si rifiuterà di offrirgli i soldi richiesti per acquistare la casa, che altrimenti verrà espropriata.

Buccirosso dirige un cast affiatato e di altissimo livello, che porta sul palco una performance vivace e dinamica. Il coinvolgimento è guidato soprattutto dall’ironia e dai tempi comici ben dosati delle battute, bilanciati benissimo con i momenti di tensione drammatica.

C’è un’attenzione particolare nel trattare il tema della fecondazione eterologa, così come quello della vita post-pandemica, sviluppando una narrazione che tocca argomenti profondi senza però perdere la vena divertente e spensierata che caratterizza l’opera.

Una menzione particolare va alle interpretazioni di Davide Marotta, che porta nella vicenda un personaggio energico e spassoso, e a quella di Massimo Andrei, una spalla comica che diventa forza motrice dell’intera storia.

Bella e per niente scontata anche la conclusione. Sul finire della commedia incontreremo un Cosimo divenuto proprietario di casa e i coniugi Tomacelli in dolce attesa… Di un bambino preso in adozione!

Angelina e il giovane ginecologo, promessi sposi dopo tante peripezie, chiudono la scena danzando sulle note di un valzer romantico alla “Cenerentola”.

Applausi, poi sipario, poi ancora applausi e la speranza di rivedere presto questa commedia nei nostri teatri.

Qui il programma 2023/24 del Teatro Sannazzaro, Napoli.


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