“Mamma mia!” lo spettacolo a Roma

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Un rinnovamento profondo degli ambienti, mantenendo pur sempre uno stile classico, con marmi pregiati e corrimani in ottone, che gli hanno permesso di cambiare volto. Il Teatro Sistina, che prende il nome della più famosa Cappella al mondo, è un simbolo di Roma. Centralissimo tra Piazza Barberini e Piazza di Spagna, ha una capienza di oltre 1500 posti; moltissimi artisti italiani si sono esibiti sul suo palco, a partire dal grande Totò.

L’unica struttura di spettacoli dal vivo a ricominciare “in ritardo” rispetto agli altri, che dall’11 ottobre di quest’anno hanno potuto riaprire i battenti dopo due anni di pandemia. Dunque, non si poteva che ripartire con un classico intramontabile; “Mamma mia!” è stato lo spettacolo-debutto, lo scorso 7 dicembre, presso l’iconico Teatro Sistina a Roma, dopo il suo completo refresh.

“Mamma mia!” Che ritorno

Con un cast d’eccezione, il Sistina è tornato a brillare. Lo spettacolo in scena fino a metà gennaio – la speranza è quella di posticipare la data di termine, in base alla situazione contagi – vede come protagonisti più di 30 artisti di fama nazionale e internazionale, come Luca Ward, Paolo Conticini, Sergio Muniz e, nel ruolo della meravigliosa Meryl Streep, Sabrina Marciano.

La magnifica orchestra dal vivo è diretta dal Maestro Emanuele Friello, che suonerà i brani simbolo del film, ovvero le hit più cantate degli ABBA, come Mamma Mia!, Dancing Queen, The winner takes it all… ma rigorosamente tutte tradotte in italiano. Una scelta di fondo per creare stupore, ma anche per rendere fruibile lo spettacolo a tutti, che in questo modo possono cogliere appieno i testi delle canzoni e sentirsi tutti più vicini in un periodo di “ripartenza” così delicato.

All’inaugurazione, martedì 7 dicembre, non pochi VIP ad assistere tra il pubblico: Barbara Bouchet, Max Giusti, Lillo, Serena Autieri, Jonis Bascir, l’Onorevole Antonio Razzi e Luciano Nobili. Il taglio del nastro è stato effettuato niente meno che dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dal Direttore Artistico Massimo Romeo Piparo.

Fonte foto: @agoramagazine

Ripartire (quasi) da zero

Nonostante le entrate nulle di questi due anni, Piparo e tutti i suoi collaboratori, hanno deciso contro ogni comune tendenza, di finanziare dei lavori di miglioramento del teatro durante il lockdown. Una scelta dettata dalla grandezza del nome che porta una struttura storia così importante, e da un investimento sul lungo periodo.

Le persone, già poco incentivate a spendere, sicuramente staranno tagliando i costi non essenziali, in cui presumibilmente rientra anche il teatro. Anche se potrebbe sembrare assurdo, i teatri metropolitani e delle grandi città, potrebbero soffrire più di quelli presenti nei piccoli centri, dal momento che in una realtà ristretta gli habitué si conoscono tra loro ed è difficile perderli.

Così, il teatro Sistina ha deciso di puntare alla fidelizzazione dei propri spettatori, innanzitutto offrendo loro una maggior qualità del servizio con degli ambienti rinnovati: arredi, bagni, moquette, poltrone nuove, sistema d’areazione migliorato, sanificazione… nonchè un sistema di prenotazione online più veloce e la possibilità di verificare in 3D la visuale dal posto scelto. Un’area ristorazione è stata implementata all’interno della struttura. Tutto questo è stato possibile grazie a un grande sforzo economico, ma il Sistina’staff è stato molto chiaro: non verranno applicate maggiorazioni sui biglietti; il costo rimane il medesimo pre-pandemia.

In secondo luogo, è stato probabilmente l’unico teatro o quasi, a rimborsare i biglietti acquistati e non goduti per spettacoli annullati, anzichè erogare dei voucher con validità futura o peggio, porgere solamente delle sentite scuse senza possibilità di accredito.

“Siamo gli ultimi a ripartire a Roma – ha detto il regista e direttore del Sistina – volevamo dare un segnale chiaro, non stiamo andando a risparmio. Noi ci siamo davvero” – Massimo Romeo Piparo


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