Il “valore umano”, tra i giovani e nell’ambiente aziendale, è un elemento fortemente sottovalutato. Nell’immaginario collettivo di chi intende costruire un’azienda, e tra coloro che sono ancora lontani dall’avviare un progetto di tal natura, è dominante la convinzione che bisogna anteporre il profitto e la capacità produttiva all’importanza delle qualità personali di coloro che, giorno dopo giorno, contribuiscono alla costruzione dell’impalcatura di una realtà imprenditoriale.
È questa comune errata convinzione che ha indotto Naomi Filoramo, prima Business Teller in Italia, a scrivere questo libro: “Quel supereroe del lato umano”.
“Se non valorizzi il tuo personale e i tuoi clienti, non andrai avanti perché senza le persone la tua impresa non resterà in piedi, e questo deve avere inizio ancora prima di costruirla”.
Ma come sviluppare un concetto tanto potente quanto difficile come quello appena espresso in queste poche righe? Naomi Filoramo lo fa coraggiosamente, ma anche con una grande competenza, richiedendo l’intervento di un vero e proprio supereroe, quale Angelo Maggi, noto ai più per essere il doppiatore italiano della voce di Tony Stark nel film “Iron Man”.
Non è tutto. Nel presente libro l’autrice non affronta l’argomento propinandone semplicemente una fredda spiegazione didascalica, ma va oltre, si immerge insieme al lettore in un mondo ancora non abbastanza esplorato, analizzandolo pezzo per pezzo e dandogli vita propria. Sarà lo stesso “lato umano” a intervenire in prima persona.
Vi spiegherà in cosa consiste, e vi dimostrerà che esso è qualcosa che appartiene agli uomini e si estrinseca nelle sue varie sfaccettature, quali esse siano, come la coscienza, la paura, la stupidità, ma anche le fragilità e la solidarietà, l’indulgenza e la spiritualità. Tutti elementi che sono, appunto, umani e che appartengono alla sfera più intima dell’uomo. Perché il lato umano è lo strato interno che determina i valori di una persona.
Se questa breve digressione vi ha un po’ impressionati, allora vi stupirà ancora di più la conclusione cui è pervenuta Naomi. Lei non solo crede in questi valori, ma addirittura ritiene che essi siano così importanti da doverli coltivare e sviluppare, finanche esternarli nel mondo del lavoro, poiché sarebbero l’elemento in più che determinerebbe il successo professionale degli individui, e dai quali dipenderebbero anche le sorti di una realtà imprenditoriale.
L’elemento personale che contribuisce a plasmare l’elemento professionale. Pura follia? Non saltiamo subito a conclusioni affrettate.
Intanto Naomi dà il buon esempio. È lei stessa a mostrare il suo lato umano, fatto di paure e fragilità determinate da esperienze passate difficili; tuttavia, è proprio aggrappandosi al suo lato umano che è emersa da quel profondo abisso, scoprendo che quelle debolezze, in realtà, non erano altro che i suoi punti di forza ancora acerbi.
Con questo libro Naomi vuole trasmettere la sua esperienza alle persone, insieme a tutte le conseguenze benefiche che ne derivano: dare un punto di riferimento a chi, come lei in passato, si sente perso e non riesce a superare certi ostacoli.
Tracciare una linea ben definita, con tutte le sue curve e nodi da sciogliere, che abbia un suo colore, vivido e distinguibile. Perché nessuno nega che ci sono difficoltà reali, e non c’è nessuna formula magica che possa eliminarle, ma esiste un elemento fondamentale che ci appartiene, che spesso dimentichiamo, il nostro nucleo essenziale che ci contraddistingue gli uni dagli altri: il lato umano, la nostra banderuola metallica sull’apice di una casa, che punta verso l’orizzonte nonostante il vento cambi la sua mira.
Ma parlandone da un punto di vista meno romantico, va detto che le aziende stesse stanno cambiando i loro criteri di selezione del personale, dando importanza proprio a quel valore umano così tanto decantato nel libro di Naomi Filoramo.
“Tra un candidato con ottimi voti e plurilaureato, e un candidato con le medesime caratteristiche, ma con valori ben definiti, motivazioni chiare e un lato umano che mostra e di cui va fiero, l’azienda sceglierà il secondo. Questo in ogni ambito e settore, perché sempre più aziende sono attente alla valorizzazione del personale e ad avere ambienti più sereni, uniti e collaborativi”.
Scegliere persone con un valore umano elevato rende anche più efficiente il lavoro svolto. Si punta su persone che si impegnano anima e corpo nel vostro stesso progetto, superando la melensa idea del semplice guadagno economico. Perché, come asserisce un’idea che è alla base del successo delle più grandi aziende mondiali – e che troverete ben spiegata nel libro – il segreto dei grandi risultati non è pensare al profitto. Questo è soltanto il risultato, non lo scopo. Ma chiedersi e chiedere in cosa si crede, qual è lo scopo di ognuno e qual è il motivo.
“Le persone non comprano quello che fai; comprano perché lo fai. E quello che fai dimostra semplicemente ciò in cui credi.” (Simon Sinek).
Tale atteggiamento si riversa sugli altri, nell’esempio che viene dato ai bambini, ed è lapalissiano che tale considerazione porta con sé una grande responsabilità.
Coltivare il lato umano, farlo crescere, non è semplice, e di certo non può essere alimentato dall’indolenza; esso dà voce a un grande principio del dovere, che è la cosa più difficile, ma è anche la cosa che ci rende unici.
“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” diceva qualcuno in un mondo di supereroi, un mondo fantastico, ma forse non troppo lontano dal reale.
Parlando di supereroi, a un certo punto del libro entra in azione Tony Stark. Avete capito bene, Tony Stark, “quello di Iron Man”. Ma lo fa nella sua voce italiana, che è quella di Angelo Maggi. Non tutti lo conoscono, e tra quelli che lo conoscono, forse in pochi sanno che Angelo Maggi non è solo il doppiatore italiano della voce di Tony Stark.
Attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano, Angelo ha lavorato sia nel teatro sia nel cinema, e anche in televisione, in Rai e Mediaset.
Tra le tante, Angelo è anche la voce del buffo e goffo commissario Clancy Winchester ne I Simpson, e di Woody nel film Toy Story 4. Ne Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – il ritorno, interpreta la voce di Gary Oldman nel ruolo del commissario James Gordon, ed è sua la voce italiana di Bruce Willis e Tom Hanks in alcun film.
Vi sembra poco? Per qualcuno no, visto che è stato insignito di premi illustri, quali: i Premi “Leggio d’oro voce dell’anno” (per ben due volte) e “Voci” (vinto tre volte), il Premio Internazionale “Vincenzo Crocitti”, il Premio “Tonino Accolla” a Siracusa e il prestigioso “Nastro d’argento” per il film “Stanlio e Olio”.
Nel libro Angelo interviene come un vero e proprio supereroe, e non fa altro che corroborare quanto viene detto da Naomi, scoprendo egli stesso il suo lato umano. Si spoglia di ogni filtro e racconta la sua storia, i momenti difficili e i motivi del suo successo, volgendo uno sguardo al passato ma abbracciando anche il presente, dove, attraverso qualche aneddoto, spiega le potenzialità dei social network, come per esempio Instagram.
In sostanza, e senza mezzi termini, il “DoppiAttore” – come lui ama definirsi – spiega come è possibile arrivare più lontano se si fa emergere il proprio lato umano, un elemento che non è mai stato così importante come oggi.
“Avere un obiettivo, uno scopo, un sogno è un’altra cosa. Per poter realizzare un sogno devi avere con te le persone giuste e per avere con te le persone devi curare le relazioni. Le relazioni vanno coltivate, necessitano di cure e soprattutto dell’umiltà e della sensibilità di osservare, di imparare dai propri errori e di accettare critiche e consigli costruttivi per crescere”.
Mi sono laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli \”Federico II\” e in seguito ho realizzato varie esperienze di studio e di lavoro all’estero (Egitto, Francia, Spagna). Tornato in italia, ho inizato a specializzarmi nel settore della scrittura e dell’editoria. Dopo aver collaborato per un breve periodo con la casa editrice Einaudi, mi sono trasferito a Parigi, dove vivo tutt’ora. Al momento collaboro con la casa Editrice Italo Svevo Edizioni in qualità di Responsabile di progetti di coedizione internazionale, occupandomi di curare i rapporti con alcune case editrici francesi e di altri paesi europei ed extraeuropei. A partire dal mese di settembre 2020 scrivo per Hermes Magazine, di cui sono anche responsabile della sezione libri.