La street art, meglio conosciuta come “arte di strada”, è un fenomeno diffuso in tutto il mondo, da sempre. Le bombolette, lo spray colorante, i disegni enormi sui muri e i “tags” dei writer sono facili da scovare in qualsiasi tipo di luogo o città vi troviate. Un museo a cielo aperto di colori e forme, che a loro modo riempiono gli occhi di chi riesce a guardare oltre. Indubbiamente, il confine tra illegalità e legalità, nell’imbrattare un muro, è molto sottile, ma non sempre, i muri si riempiono di segnacci, scritte dal dubbio stile poetico oppure di segni veramente orribili. La poetica urbana, è ben altro. Qualcuno come i “poeti ribelli” del movimento per l’emancipazione della poesia, si avvale delle parole, qualcun’altro invece, ha deciso che la tela di mattoni e cemento è molto meglio della tela per quadri. E così ci disegna sopra. Questa forma d’arte ha un’ origine precisa: ovvero viene dalle grandi città americane, come una New York underground che negli anni settanta ed ottanta, ha visto la rivalsa dei giovani del ghetto: con le loro bombolette spray, con le proprie firme o “tag”, il basket, la passione per lo skate-board e la musica rap. Tutto ciò ha dato vita a questa pseudo forma di ribellione contro una società che spesso anche oggi ci shiaccia.
Proprio per questo motivo, ho scelto una città dove l’arte che passa agli occhi attraverso i muri, è ancora più visibile e forte rispetto ad altre. Tra i vicoli di Padova, potreste trovarvi ad osservare opere murarie come quelli di Kenny Random, Alessio-B, Tony Gallo, e Carolì e molti capolavori di altri graffittari che militavano in quelle, che che si definiscono nel gergo, “crew” della città, già fin dai primi anni ’90.
Nonostante, lo stile “graffitaro” sia un arte che sta in bilico tra legale e non, Padova è un pò la culla di questa moda, che poi è spopolata in tutta Italia, ma anche in tutto il mondo. Qui infatti chi dipinge i muri sta ben attento alle concessioni e al non imbrattare luoghi, zone, statue e monumenti d’infinito valore artistico. E’ necessario, ribadire anche questo, perchè chi disegna sui muri ha delle regole ben precise da seguire. Proprio per queste ragioni, infatti, in moltie città, proprio per rendere colorate certe zone anche dismesse vengono ingaggiati “graffittari” che con la loro arte, danno vita e colore a zone del tutto morte, in giornate a tema, o dedicate.
Padova ha i murales di Kenny Random sparsi in varie zone della città. Murales, che ricordano lo stile, di Banksy, artista e writer inglese considerato uno dei maggiori esponenti della street art mondiale. Le sue opere hanno uno sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l’etica. Proprio come lui questi artisti, made in Italy, hanno deciso di utilizzare la dimensione stradale ed urbana per passare i loro messaggi, attraverso rappresentazioni sopra i muri.
Kenny Random – Il Banksy all’ Italiana
Fonte: Rolling Stones – Opera: E’ Questa la vita che sognavi
Classe 1971, schivo e poco propenso alle interviste, inizia la sua carriera artistica negli anni ottanta, dove comincia a dipingere le sue opere sui muri di Padova. Ha fatto il giocoliere a Londra ed in seguito, nel decennio successivo, lavora per una linea di abbigliamento e diviene regista di campagne pubblicitarie negli States. Le sue opere richiamano quelle dell’artista inglese, in quanto c’è sempre una figura nera, che di solito si differenzia da quelle di Banksy grazie a personaggi che si ripetono: come un uomo con un cappello a bombetta chiamato “Sognatore Nero”, un gatto e un topo. Scene di vita vissuta, spesso non troppo indispensabile, scene che restano in disparte, scene che non sempre vengono riconosicute preziose come lo è la “normalità” relativa in cui viviamo. La cosa che resta, in chi guarda il grafitto sul muro è quella del messaggio positivo che l’artista tiene a sottolineare. Un messaggio che passa nella quotidianità di un bacio.
Fonte Travel On Art, Opera: The Kiss
La cosa curiosa è che l’unica intervista che ha voluto rilasciare, l’ha rilasciata ai bambini di una scuola. Gesto che fa davvero riflettere sulla persona che è quest’uomo dai sogni accesi.
Fonte Rolling Stones, Opera “These Kids save the world”
Per i più curiosi Sappiate che Random ha pubblicato un libro intitolato: “Lies” che si sviluppa in due parti, la prima è fatta d’immagini evocative e di scorci delle opere, sia in città che nello studio di realizzazione la seconda è la catalogazione delle opere. Insomma un vero e proprio viaggio dentro il suo mondo ingarbugliato e poliedrico.
Un’altra curiosità e che a Padova in via Fabbri circa un anno fa è apparso un murales che recitava “I’m Banksy”, ma i più attenti hanno capito subito, che si trattava di Kenny, in quanto sotto c’è un topolino con un cartello che recita: “Lies“. Una sorta di presa in giro autoironica, che voleva sicuramente testare l’attenzione delle persone, che anche oggi guardano l’opera.
Fonte: PadovaOggi. Opera: I’m Banksy
Alessio-B e la sua Wonder Woman sui muri dell’ospedale
Fonte: Padova Oggi
In questo periodo anche un altro artista di strada, ha lasciato la sua firma, proprio come molti altri, per dare sostegno alle persone colpite dalla pandemia e chi ha combattuto dalla loro parte. Così, in questi giorni, l’ospedale di Padova ha una facciata tutta nuova, frutto del lavoro instacabile dell’artista di circa due giorni.
Un disegno simbolico, che distrugge ogni pregiudizio su questa arte, che pare sporchi ed invece rende il mondo più leggero. E ci auta a guardare oltre.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.