Nei Nostri Sogni – Un romanzo soprannaturale per guardarci allo specchio

Leggere il romanzo d’esordio di Antonella Capobianco, edito da PAV Edizioni nel 2021, è stata una vera e propria esperienza. Ecco perché ritengo che sia riduttivo tentare di dare a questo libro un unico genere. Sicuramente è ricco di realismo magico, ma è anche a tutti gli effetti un romanzo di formazione.

Nei Nostri Sogni

Infatti Nei Nostri Sogni regala al lettore la possibilità di analizzare il contesto sociale del nuovo millennio in modo singolarmente distaccato. Non si tratta però di un’analisi fredda e calcolata perché l’autrice mette in atto una manovra che ho trovato fresca e geniale. Questo perché il distacco che permette al lettore di osservarci dall’esterno è dato dal passaggio, di uno dei protagonisti, dallo stato di essere umano a quello di spirito.

Il paranormale diventa la chiave attraverso la quale Antonella Capobianco ci invita a riflettere sui limiti della società italiana contemporanea.

Una dopo l’altra vengono toccate corde cruciali, alcune delle quali sono nel momento in cui vengono fatte risuonare, ci giungono stonate per essere appartenerti al decennio del 2020. Il peso del giudizio, il tabù nei confronti dell’omosessualità, la condizione della donna, il divario fra povertà e persone più agiate, differenze culturali annegate negli stereotipi, la figura materna e quindi l’interezza della famiglia ed i ruoli all’interno del nucleo familiare.

Tutto questo viene vissuto in prima persona dai quattro protagonisti del romanzo: Manuel, Andrea, Claudio ed Emma (madre di Andrea e Claudio e moglie di Manuel).

Quattro vite sospese che riescono finalmente a sentire il terreno sotto i piedi solo nel momento in cui mettono da parte la paura di non essere accettati. Scoprendo che l’appoggio del quale avevano bisogno, in realtà, era sempre stato lì: nell’amore delle persone care.

Come l’autrice scrive “La vita si nutre dei suoi cambiamenti, altrimenti soccombe” ecco perché “Forse, dunque, non tutto era così immotivato, nella vita e nella morte”.

È facilmente intuibile come siano spontaneamente nate alcune domande alle quali l’autrice ha gentilmente risposto. Forse la prima domanda può sembrare poco rilevante a chi è meno pratico di letture legate al paranormale. Invece, grazie all’esattezza delle nozioni relative al paranormale, e alla cura con la quale tutto è ben descritto, ho potuto intuire quanto lavoro, quanto studio e quanto della stessa Antonella Capobianco c’è dietro le pagine di Nei Nostri Sogni.

Qualcosa mi dice che abbiamo un paio di autori letti in comune, tipo: Sylvia Browne o Stephen La Berge.

Effettivamente con qualche autore ho riscontrato un pensiero simile al mio: Sylvia Browne, Moody e non solo. Facciamo tutti delle supposizioni sul destino finale dell’umanità, ma appunto si tratta di supposizioni. Ciò che scrivo nel libro circa l’aldilà non è altro che riflessione personale”.

La seconda domanda è nata quando ho letto “Loro non hanno mai potuto immaginarti con una ragazza” […] “Probabilmente si aspettano che tu, un giorno farai loro conoscere una ragazza. Immaginano che tu vorrai dei figli. Lo so che non è tua intenzione, ma così stai creando delle aspettative illusorie e, credimi, sarà molto più doloroso accettare la delusione di ritrovarsi di fronte un uomo estraneo”.

Ciò che più mi ha colpita è il peso dell’opinione altrui che grava sui protagonisti in modo così significativo. Per quale motivo è così marcato?

Racconto una storia immaginaria, ambientata nel Sud d’Italia, dove purtroppo l’opinione altrui riesce ancora a stigmatizzare comportamenti e attitudini che altrove, come è giusto che sia, in nome di ogni tipo di libertà personale, passano inosservate. Mi è sembrato doveroso sottolineare questo triste costume retrogrado, che continua a umiliare un paese ancora fanalino di coda tra le più civili nazioni europee”.

Come pensi che i social media abbiano alterato questa percezione? Te lo chiedo perché ho notato che, anche se compaiono poco, hanno un peso nella storia).

I social media hanno pregi e difetti, per questo non appartengo alla schiera di persone che demonizzano questi mezzi di comunicazione. Purtroppo hanno lo svantaggio di enfatizzare a tal punto avvenimenti e sentimenti, che si finisce per diventare isterici su qualsiasi argomento. E così anche per quel che riguarda la trama del mio romanzo, la quale si sviluppa a partire da un messaggio misterioso”.

 Quanto di te c’è in Emma?

In Emma ci sono sicuramente io”.

Hai scelto di rendere Emma tanto ligia alla famiglia, praticamente la sua unica ragione di vita. Perché?

La dedizione di Emma per la famiglia, più che ligia, la definirei amorevole e  per alcuni aspetti vive il rapporto coi suoi cari con senso di colpa, attribuendosi errori e mancanze che la riempiono di rimorsi. Per alcune persone non esiste altro modo per manifestare l’attaccamento e l’amore per la propria famiglia, anche a costo di perdere se stessi”.

Le ultime due domande sono nate riflettendo sull’interezza del romanzo. Le risposte dell’autrice hanno svelato un altro tassello, quello che rende Nei Nostri Sogni una storia autentica. Infatti sia Emma che l’autrice sono madri attente alle esigenze delle proprie famiglie ed essendo l’amore ciò che permette alla famiglia protagonista di non naufragare. Ecco che questa autenticità emerge portando calore nella storia.

In conclusione credo che si tratti di un romanzo importante, da leggere anche per chi ha già superato determinati tabù. Perché spesso chi è già oltre determinati paletti non riesce a capire cosa possa fermare gli altri dal superarli.