Pan di Via, la ricetta dei lunghi viaggi

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Eccoci tornati con un nuovo appuntamento della rubrica “Cinefood“. Oggi andiamo ad analizzare  una ricetta che si trova all’interno di uno dei miei film preferiti in assoluto: il Pan di Via dal film “Il Signore degli Anelli“. Pronti ad intraprendere un’avventura fantastica? Via!

Il film 

Il Signore degli Anelli” è un film diventato oramai un classico della cinematografia; un capolavoro che ha dettato i canoni del genere fantasy (ma non solo) da quel momento in poi, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Trilogia ripresa dall’omonimo romanzo di J.J.R. Tolkien, scritto a più riprese tra il 1937 e il 1949, che racconta di un lungo viaggio per salvare  la Terra di Mezzo dalla distruzione.  La trasposizione cinematografica è un capolavoro che ancora oggi ci lascia a bocca aperta per ogni aspetto ad essa legato, grazie alla regia di Peter Jackson ma anche grazie alle interpretazioni del cast e alla bravura e alla passione con le quali ogni reparto che ha lavorato alla sua nascita, ha messo nell’opera.

Una realizzazione che ha richiesto un budget complessivo di 281 milioni di dollari e ben otto anni di  lavoro complessivo (pre-produzione, riprese e post-produzione), considerando che  i tre film sono stati girati simultaneamente in Nuova Zelanda.

I tre film che compongono la trilogia sono: “La Compagnia dell’Anello” , “Le Due Torri” e, infine, “Il Ritorno del Re“, per un totale di  9 ore e mezza di visione (11 ore e tre quarti se si vuole vedere la versione estesa). Ha vinto talmente tanti premi nel corso degli anni che impossibile  elencarli tutti; ricordiamo qui solo   i 17 Oscar vinti su un totale di 30 candidature.

La trama

Un variegato gruppo di avventurieri, composto da 4 Hobbit (Frodo Baggins, Samvise Gamgee detto Sam, Peregrino Tuc detto Pipino e Meriadoc Brandibuck detto Merry),  2 Umani (Aragorn e Boromir), un Elfo (Legolas), un Nano (Gimli) ed uno Stregone (Gandalf), venuti in possesso dell’Unico Anello – uno strumento del Potere del cattivissimo Sauron, forgiato per poter sottomettere tutte le razze della Terra di Mezzo al suo volere – intraprendono un lunghissimo  e periglioso viaggio per raggiungere le pendici del Monte Fato, nella cui lava gettare l’Anello per distruggerlo definitivamente.

Durante il viaggio una serie infinita di peripezie ci faranno temere per la vita dei nostri eroi; faremo la conoscenza di tanti altri personaggi: alcuni aiuteranno la Compagnia, altri tenteranno di distruggerla e, tra questi, anche qualcuno che non sospetteremmo mai!

Riusciranno i nostri temerari a distruggere l’Anello e salvare così la Terra di Mezzo? Io non ve lo dico! Se non avete visto il film (anche se dubito che saranno in molti quelli che ancora non l’hanno fatto), vi consiglio di recuperarlo, sono sicura che, se amate il cinema, lo apprezzerete nonostante non sia propriamente il vostro genere.

Il Pan di Via

«Ma che cosa è questoPan di Via“?» sono convinta che vi starete chiedendo, forse anche alcuni di voi che hanno visto il film. 

Il Pan di Via  è un cibo fatto dalle sapienti mani degli Elfi, a metà tra il classico pane ed un dolce, ma che ha la peculiarità di essere parecchio nutriente e poteva, quindi, dare sostentamento per molto tempo; per questo veniva sempre preparato per i lunghi viaggi, perché ne bastava una piccola quantità per ritrovare la carica.

[…] Gran parte del cibo consisteva in dolci estremamente sottili, di farina infornata, bruni all’esterno, ed all’interno d’un bianco cremoso. Gimli ne prese uno, guardandolo con aria sospettosa. «Gallette», disse sottovoce, rompendo un angolino croccante e rosicchiandolo. La sua espressione cambiò tosto, ed egli divorò avidamente il resto del dolce. «Basta, basta!», esclamarono gli Elfi ridendo; «quel che hai mangiato è sufficiente per un lungo giorno di marcia». «[…] noi le chiamiamo  lembas, o pan di via, e sono più nutrienti di qualsiasi cibo fatto dagli Uomini, e senza dubbio di gran lunga più gradevoli delle  gallette”. (dal libro “La Compagnia dell’Anello”).

Ha la forma di piccole tartine (anche se la dimensione dipende da chi lo tiene in mano! Tra le piccole mani degli Hobbit pare abbastanza grande!), sottili, che rimangono fresche per dei mesi, soprattutto se avvolte e conservate nelle foglie apposite (non sono riuscita a trovare informazioni sul nome di queste foglie. Se qualcuno ne fosse a conoscenza, fatemelo sapere!). 

Io l’ho provato: non ho la più pallida idea se il sapore o la consistenza di quelle originali fosse questo, ma devo dire che mi sono piaciute molto! Vediamo insieme la ricetta:

Ingredienti

  • 250 gr di farina 00
  • 125 gr di burro
  • 40 gr di zucchero
  • 1 cucchiaio di miele
  • 2 tuorli d’uovo
  • 1 cucchiaino di scorza d’arancia grattugiata
  • 2 cucchiai di nocciole tritate
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di lievito in polvere
  • foglie abbastanza grandi per contenerli (di fico, di banano, di vite…)

Fonte foto: hobbiville.altervista.org

Procedimento

In un contenitore mescolate il burro a temperatura ambiente con il miele e lo zucchero, fino a quando lo zucchero non si sarà sciolto ed avrete ottenuto un composto omogeneo.

Unite i tuorli dell’uovo, la scorza d’arancia, il lievito, le nocciole tritate, il sale e la farina, una manciata alla volta, aspettando di incorporare la prima manciata prima di aggiungere la successiva. Quando sarà tutto liscio ed omogeneo, fate riposare l’impasto per 30 minuti, ponendolo in una ciotola coperta con della pellicola trasparente.

Al termine del tempo di riposo, stendete la pasta con un’altezza di circa 3 mm; tagliate tanti rettangoli della misura di 10×5 cm e incidete una croce nella parte superiore, da angolo ad angolo. Fate riposare 10 minuti e cuocete in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti o fino a quando non saranno dorati in superficie.

Sfornate e fate raffreddare; solo allora potrete avvolgerli nelle foglie e portarli con voi nella prossima avventura!


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