Fonte foto: Drinkable - CDA Consorzio Distributori Alimentari
“Bevi un White Russian perché stai per entrare in una valle di lacrime”.
Questa celebre frase è contenuta ne “Il Grande Lebowsky”, un film che all’inizio non è stato molto considerato da pubblico e critica, ma che in seguito ha riscosso il meritato successo, fino a diventare un cult movie.
Ma procediamo con ordine.
Il White Russian è un cocktail composto da ghiaccio, vodka, panna e liquore al caffè ed è considerato il drink perfetto per un fine pasto. È anche il cocktail preferito dal Drugo de “Il Grande Lebowsky“, interpretato da Jeff Bridges.
Le origini
Il drink è nato alla fine degli anni quaranta del secolo scorso, in piena guerra fredda. Il creatore è stato un barista di Bruxelles, in omaggio alla visita dell’ambasciatore degli Stati Uniti. La presenza della vodka è stato il motivo della denominazione Russian,
La fama mondiale
Nel 1998 la bevanda è conosciuto in tutto il globo, grazie anche a “Il Grande Lebowsky”, diretto e prodotto dai fratelli Coen.
Fonte foto: Memecult.it
Il cast è formato da Jeff Bridges nei panni di Lebowski detto Drugo, John Goodman che interpreta l’irascibile Walter Sobchak, Julianne Moore è Maude Lebowski (la figlia del magnate Lebowski) e Steve Buscemi che recita la parte di Theodore Donald Kerabatsos, detto “Donny”, l’amico e compagno di bowling.
Come abbiamo già preannunciato, il Drugo, è un accanito bevitore di questo cocktail, tant’è che è presente in molte scene della pellicola.
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La filosofia del Drugo
Non è un caso che tra i più accaniti consumatori, ci siano molti seguaci del dudeismo, la corrente di pensiero legata alla filosofia e allo stile di vita di “The Dude” (Drugo nella traduzione italiana); tale stile di vita prevede infatti una reazione passiva di fronte alle difficoltà, cioè prenderla con filosofia.
Nella fattispecie si cede alla pigrizia per allontanarsi dalla frenesia e dalle insoddisfazioni della vita personale, naturalmente sorseggiando il White Russian.
I raduni
Fino a poco tempo fa, la più grande comunità di fan del White Russian si riuniva ai festival annuali del Grande Lebowski. Erano organizzati nelle principali città degli Stati Uniti e del Regno Unito, come New York, Los Angeles e Londra.
Il White Russian è apparso anche in altri film.
- In “Catwoman”, per esempio, dove la protagonista, interpretata da Halle Berry, chiede scherzosamente al barman di prepararle questo cocktail senza vodka e liquore.
- Nella serie televisiva britannica “The IT people” è la mistura preferita di Maurice Moss.
- Einstein in paradiso, prepara il cocktail in “Supernatural”, una serie televisiva americana.
Preparazione:
Innanzitutto il bicchiere da usare è basso, in stile vintage, come quello della foto di copertina.
Ingredienti:
- 5 cl vodka
- 2 cl liquore al caffè
- 2 cl panna fresca
- ghiaccio
In un bicchiere pieno di ghiaccio versare il liquore al caffè e la vodka. Mescolare delicatamente. Agitare leggermente la panna con uno shaker e versarla nel bicchiere filtrandola. Attenzione: la panna va mescolata bene per evitare che venga annacquata troppo dal ghiaccio, cosa che comprometterebbe il gusto.
Varianti
- Il cocktail Slim è una versione più leggera del White Russian: al posto della panna c’è il latte di soia o il latte magro.
- Se invece viene usato il latte scremato o kefir si chiama Anna Kournikova, in onore della tennista russa.
- Mettendo l’orzata – a base di latte di mandorla – si ottiene il White Mexican.
- Una versione che piace soprattutto alle ragazze, è quella in cui c’è il gelato al posto della panna. In questo caso tutti gli ingredienti vengono frullati e versati in un bicchiere precedentemente raffreddato in freezer.
- Abbiamo poi il White Cuban, con il rum al posto della vodka, se invece c’è il whisky, si otterrà il White Trash.
- Una versione con una gradazione alcolica più alta è il Red Russian: è senza panna e al posto del liquore al caffè c’è quello alla ciliegia, mescolato con la vodka nelle medesime quantità.
Nato in un torrido ferragosto del 1968 a Milano, dove vive tutt’ora.
Si considera vecchio fuori, ma giovane dentro: in realtà è vecchio anche dentro.
La scrittura è per lui un piacere più che una passione, dal momento che – sua opinione – la passione stessa genera sofferenza e lui, quando scrive, non soffre mai, al massimo urla qualche imprecazione davanti al foglio bianco.
Lettore appassionato di generi diversi, come il noir, il thriller, il romanzo umoristico e quello storico, adora Calvino, stravede per Camilleri e si lascia trascinare volentieri dalle storie di Stephen King e di Ken Follett.
Appassionato di musica, ascolta di tutto: dal rock al blues, dal funky al jazz, dalla classica al rap, convinto assertore della musica senza barriere.
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, dal titolo “L’occasione.”, genere umoristico.
Ha detto di lui Roberto Saviano:”Non so chi sia”.