Kobe Bryant: l'insuperabile

Kobe Bryant: l’insuperabile

Fonte foto: La Repubblica

Ha incantato arene di pallacanestro per oltre 20 anni di onorata carriera: Leggende Sportive quest’oggi vi racconterà di Kobe Bryant.

Chi era?

Kobe Bean Bryant nasce nel 1978 a Philadelphia. Figlio d’arte, Joe Bryant era suo padre, Kobe trascorre la sua infanzia in Italia e all’età di 17 anni ritorna negli Stati Uniti, il suo paese d’origine. Dopo l’high school, decise di non proseguire con il college, poichè il suo desiderio era quello di giocare a basket. La sua prima squadra fu il Lower Merion HS di Philadelphia, in cui Bryant colleziona 31.1 punti, 10.4 rimbalzi, 5.2 assist, 3.8 stoppate e 2.3 palle rubate di media a partita. Questi numeri svegliarono l’interesse degli Charlotte Hornets, i quali lo cedettero subito ai Los Angeles Lakers. Ed è questo evento da cui la sua gloria ha inizio.

Kobe Bryant

Fonte foto: Tom's Hardware

I Lakers

Appena 18enne, Kobe Bryant si presentò come un prodigio e conquistò, pian piano, la fiducia dell’allenatore e dei tifosi, grazie alle sue doti straordinarie. Infatti, nel 1997 vinse la gara delle schiacciate all’All Star Game. Il Black Mamba (suo storico soprannome) da allora cominciò a giocare titolare e divenne una pedina fondamentale dei Lakers. Bryant ottenne il titolo di giocatore più giovane a vincere tre trofei di fila e la sua fama crebbe grazie all’intesa con il suo coach Phil Jackson e il compagno di squadra O’ Neal. Nei primi anni 2000, Kobe Bryant era considerato come il giocatore di basket più forte al mondo.

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Quella del 2005-2006 fu una delle stagioni migliori della carriera di Bryant, in cui segnò oltre 35 punti di media e, negli anni successivi, portò la sua squadra a conquistare numerosi titoli.

La fine della carriera

A causa di numerosi infortuni subiti nel 2013, due anni dopo Kobe Bryant annunciò il ritiro e disputò la sua ultima partita il 13 aprile 2016, contro gli Utah Jazz, segnando ben 60 punti. Grazie alla sua determinazione, la sua forza, la sua grinta e il suo talento, molti lo hanno definito come l’erede di Michael Jordan, ma ogni leggenda è diversa e conserva un tipo di unicità che in pochi possono raggiungere.

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Fuori dal campo

Se l’ex numero 24 dei Lakers è ricordato come un simbolo, lo si deve anche a tutte le sue operazioni nel sociale: fondazioni benefiche, attività di dopo-scuola per studenti in difficoltà, aiuti economici per i reduci di guerra. Kobe, inoltre, è stato un protagonista a tutti gli effetti nel mondo dello sport, collaborando con tanti altri campioni e brand.

La tragedia

Il 26 gennaio 2020 (un anno da dimenticare), Kobe Bryant e sua figlia Gianna decollarono a bordo dell’elicottero privato del campione, ma non vi scesero più. A causa della nebbia fitta, l’elicottero si schiantò e precipitò, causando un incendio e annunciando la morte di tutti i passeggeri, nessuno escluso. Kobe aveva 41 anni, mentre sua figlia appena 13. L’episodio sconvolse il mondo intero, ma soprattutto la loro famiglia e la moglie Vanessa.

Kobe Bryant ha scritto pagine di storia importanti ed è rimasto nel cuore di tutti gli appassionati di NBA e di sport.

Fonte foto: Basketinside.com