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“Voglio partire! Basta, ora mollo tutto e me ne vado!”. Alzi la mano chi non ha mai pronunciato queste parole almeno una volta nella propria vita. Magari in periodo di forte stress. Quando le cose ci stanno andando male. O, ancora, quando sentiamo l’esigenza di cambiare aria, fare nuove amicizie e visitare nuovi luoghi. Spesso lo diciamo con rabbia e rassegnazione e il più delle volte non ci crediamo neppure noi. Oppure ci crediamo, ma non troviamo il coraggio. Ecco, io credo sia più che altro una questione di coraggio.
Come per tutte le grandi scelte rivoluzionarie della nostra vita, se ci si pensa troppo spesso sopra probabilmente non è la cosa più giusta da fare. Senza sottovalutare poi le pressioni dell’esterno, tra amici e parenti che si dividono in due categorie: chi ci incoraggia a farlo e chi invece ci dice che è meglio non fare scelte azzardate.
Cosa fare quindi se vogliamo realmente mollare tutto e partire? Indubbiamente è di fondamentale importanza non lasciarsi influenzare da chi ci dice di non farlo. La scelta è solo ed esclusivamente nostra e di nessun altro, perché è la nostra vita e sta a noi decidere cosa farne. In questo articolo vi darò alcuni suggerimenti concreti su come muovervi, nel caso in cui la vostra scelta sia ormai definitiva.
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Alcune domande da farsi
Inutile girarci troppo intorno. Non sarà semplice! Lasciare il sicuro per l’incerto è senza dubbio una scelta ardua, ma non voglio certo scoraggiarvi. Solo darvi degli spunti di riflessione per agire con consapevolezza. Per prima cosa, naturalmente, dovrete decidere dove volete recarvi. In quale città volete andare? Stilate una lista di papabili luoghi e informatevi più che potete sul vostro luogo dei sogni. Resterete in Italia o volete andare all’estero? Restare in Europa o uscirne? In ogni caso, assicuratevi di avere tutti i documenti a posto. Sembra una cosa banale, ma non lo è affatto!
Vitto, alloggio… e lavoro!
Sognare è bellissimo, ma naturalmente per poter concretizzare il vostro desiderio dovrete pensare a… cose concrete! Una volta scelta la città predestinata, è bene che voi capiate cosa volete fare per mantenervi. Preferite lavorare in settori a voi già conosciuti oppure siete disposti a cambiare anche quelli? Forse ci vorrà più tempo di quel che voi possiate pensare, ma sono certa che riuscirete a trovare una sistemazione.
A proposito di questo, informatevi anche sul posto in cui intenderete alloggiare. All’inizio potrebbe anche essere una sistemazione temporanea, ma assicuratevi di trovarla prima di partire per avere almeno un letto caldo.
Una mappa della città
Un altro suggerimento che voglio darvi è quello di partire provvisti di mappa della città. Lo so, per molti può sembrare scontato, ma pensiamoci bene: quanti di noi si affidano ormai a Google Maps? Praticamente tutti! Voglio però farvi riflettere: il vostro smartphone potrebbe scaricarsi, oppure potreste trovarvi in un luogo dove non c’è campo. Meglio essere previdenti. In un quadernino scrivete i luoghi principali del luogo scelto, segnatevi le vie più importanti per non perdervi. In questo modo non rischiate di dimenticare nulla.
Fare la valigia
E a proposito di non dimenticare nulla, ecco un altro tasto dolente: preparare le valigie! Sarà stressante, non neghiamolo, ma nel momento in cui le starete facendo realizzerete che la vostra partenza è vicina. Anche in questo caso, fate una lista di cose che proprio non potete dimenticare. Vi consiglio però di non esagerare. Portate con voi l’essenziale, quello di cui proprio non potete fare a meno. Il resto potrete comprarlo quando vi sarete sistemati una volta giunti a destinazione.
Spero che questo articolo vi sia servito a partire con un po’ più di consapevolezza. Non mi resta che farvi l’in bocca al lupo e augurarvi buon viaggio!
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.