Quartiere Coppedè, un mondo tutto Liberty

Quartiere Coppedè, un “mondo” tutto Liberty

Avete mai sentito nominare il Quartiere Coppedè? Se no, vi sarà presto detto dove potete trovarlo! Si tratta, infatti, di un complesso edilizio situato a Roma che ha un patrimonio artistico ed architettonico di notevole importanza. Infatti, gran parte dei suoi edifici è realizzata in stile Liberty.

Se c’è una cosa su cui dovremmo essere tutti e tutte d’accordo è il fatto che Roma è una città enorme e molto varia, e questo quartiere (che, però, non è un vero e proprio quartiere… lo scopriremo più avanti) costituisce una delle mille sfaccettature della nostra Capitale.

Prima di addentrarci in questo piccolo mondo, spieghiamo cosa sia lo stile Liberty, chi ha ideato questo complesso di edifici e quando è stato costruito.

Cos’è lo stile Liberty?

Il suo nome vero è Art Nouveau, ma in Italia ci piace chiamarlo Liberty, o stile floreale. Nasce tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, si dice che si sia originato dall’estetismo anglosassone definito Arts and Crafts. Comunque, come movimento artistico e filosofico ha avuto ampia diffusione in tutta Europa.

La definizione di arte nuova viene coniata per la prima volta nel 1894 in Belgio in merito alla produzione artistica dell’architetto e pittore Henry Van de Velde, e successivamente ha avuto modo di diffondersi con l’Esposizione di Parigi del 1900. In Italia, il Liberty approda a Palermo sul finire dell’Ottocento, ma prenderà ancora più piede con l’Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna, tenutasi a Torino nel 1902. Evento che, con molta probabilità, farà sì che la città si sia potuta forgiare del titolo di Capitale del Liberty.

L’Art Nouveau toccava quasi ogni genere artistico: spaziava dall’architettura alla pittura, dalla scultura all’artigianato, finanche ad arrivare alla pianificazione urbana. Si prediligevano ornamenti floreali o vegetali, decorazioni a conchiglia o a fiamma, e si rinunciava all’allora eterno ordine architettonico (che rimaneva in auge fin dall’epoca classica greco-romana) cercando fra l’altro di guardare all’innovazione, anche nell’uso di materiali.

Curiosità: il nome Liberty deriva dai magazzini londinesi fondati nel 1875 da un tale Arthur Lasenby Liberty, specializzati nella vendita di prodotti e cimeli provenienti dall’estremo oriente (Cina, Giappone e così via).

Cosa centra il Quartiere Coppedè con il Liberty?

Oltre al celebre architetto Antoni Gaudì e al famoso pittore Gustav Klimt, considerati tra i maggiori esponenti dell’arte nuova, c’è stato anche l’italiano Gino Coppedè, che come potete immaginare ha “dato” il nome al quartiere da lui progettato.

Sebbene venga definito tale, in realtà si tratta “solo” di un complesso di edifici situato nel Quartiere Trieste, compreso nella macroarea di Roma Nord. Più precisamente, esso comprende la porzione urbana compresa tra Via Tagliamento, Via Arno, Via Ombrone, Via Serchio e Via Clitunno.

Quartiere Coppedè nasce nel 1915 come idea e nel 1916 come progetto. La commissione viene affidata al Coppedè che dunque avvia la costruzione del complesso, non con poche difficoltà. Infatti, c’erano stati molti contrasti tra l’architetto e la società edilizia, che a sua volta era vincolata dalla Soprintendenza della commissione edilizia.

I lavori sono proseguiti, poi, per tutti gli Anni ’20, ma Gino Coppedè muore nel 1927, senza dunque vedere la sua opera terminata. Il progetto è stato portato avanti, in seguito, da suo cognato Paolo Emilio André, terminando la costruzione del quartiere poco tempo dopo.

Cosa vedere nel Quartiere Coppedè?

Il complesso è costituito da 18 palazzi e 27 tra piccole palazzine e vari edifici, è delimitato dalle vie sopra citate e si concentra principalmente intorno alla Piazza Mincio. Molte sono le sue peculiarità, e di seguito le approfondiremo. Piccole curiosità: nel 1917 la commissione chiese a Coppedè di improntare l’opera a tema Roma antica; inoltre, il progetto doveva comprendere anche dei villini, ma la loro costruzione fu rifiutata nel 1920.

 

1) Arco dei Palazzi degli Ambasciatori

È l’ingresso principale del Quartiere e unisce due grandi palazzi. L’arco è decorato con numerosi elementi, i quali sono disposti, fra l’altro, in modo asimmetrico. Sotto di esso si trova anche un enorme lampadario realizzato in ferro battuto.

Quartiere Coppedè

Fonte foto: art.nouveau.world

2) Fontana delle Rane

Sorpassato l’arco di ingresso, giungiamo nella Piazza Mincio, dove si incontrano ben cinque diverse vie e dove è situata, al centro, un’imponente fontana. È la Fontana delle Rane, costruita nel 1924 e che ricorda molto la cinquecentesca Fontana delle Tartarughe situata in Piazza Mattei. Sembra, infatti, che Gino Coppedè volesse rendere omaggio ad essa piuttosto che creare una sua imitazione.

Quartiere Coppedè

Foto di M. Di Ianni (fonte: Sovrintendenza Capitolina)

3) Villini delle Fate

Si tratta di una piccola serie di edifici che situati tra Piazza Mincio, Via Aterno e Via Brenta. I Villini delle Fate sono costruiti con diversi materiali, tra i quali marmo, terracotta, laterizi, travertino e vetro per i blocchi abitativi e legno e ferro battuto per le recinzioni e i cancelli. Si tratta di edifici finemente decorati con figure geometriche e soprattutto diverse figure umane.

Quartiere Coppedè

Fonte foto: wikipedia.org

4) Palazzo del Ragno

Non è la residenza di Spiderman. Il Palazzo del Ragno deve il suo nome alla decorazione posta in cima al portone d’ingresso principale, che si affaccia su Piazza Mincio. La sua costruzione risale al periodo che va dal 1916 al 1926 e presenta una particolare decorazione in ocra e in nero raffigurante un cavallo al centro (sormontato dalla scritta LABOR) e due grifoni ai lati.

Quartiere Coppedè

Fonte foto: wikipedia.org

5) Costruzioni in Via Ombrone, Via Brenta e Via Olona

Lungo queste tre vie ci sono una serie di palazzine interamente realizzate secondo lo stile Liberty. Tra queste ci sono gli abitati ai numeri civici 2 e 7 di Via Olona, il primo raffigurante una scena di caccia e l’ultimo decorato con figure geometriche; quelli ai numeri civici 7, 8 e 11 di Via Ombrone, i primi due con i piani inferiori realizzati in bugnato; e al numero civico 26 di Via Brenta, sede del Liceo Scientifico Statale “Amedeo Avogadro” e decorato al primo piano con un mosaico raffigurante un gallo, una coppa e tre dadi con i numeri uno, tre e cinque.

Quartiere Coppedè

Fonte foto: liceoavogadro.edu.i

All’interno del Quartiere Coppedè è possibile trovare anche altri palazzi senza nome e soprattutto, qualora dovesse esservi utile, le sedi delle Ambasciate del Marocco, della Bolivia (entrambe situate in Via Brenta) e del Sudafrica (situata in Via Tanaro).

Per il resto, cosa è possibile trovare nei dintorni di esso? Le bellezze di Roma sono tante e si fa fatica ad elencarle una ad una. Nelle immediate vicinanze del Coppedè potete trovare i Musei di Villa Torlonia, la Villa Paganini, la Villa Ada di Savoia con annesse Catacombe di Priscilla e il Museo e Galleria di Villa Borghese.

Per il resto, se proseguite verso il centro, saprete già cosa trovare. Il Colosseo, i Fori romani, il Circo Massimo, il Vittoriano, la Fontana di Trevi, il Pantheon e Castel Sant’Angelo vi stanno aspettando!