Il diciassette settembre è uscito il libro di Victoria M. Shyller, Ash: l’incubo. Si tratta del primo volume di una serie letteraria paranormal/gothic che si intitola I misteri paranormali di Fedor Chestel e Delvin Fraser. Chestel e Fraser ne sono, appunto, i protagonisti.
L’autrice
Victoria M. Shyller, pseudonimo di Maria Grazia Porceddu (giornalista e direttrice di tre collane editoriali per la PubMe), è nata il due novembre. Dell’anno non si ha traccia. Può trattarsi di un anno qualsiasi di uno qualunque dei secoli che hanno preceduto il diciannovesimo. Potrebbe essere la figlia adottiva dello Sturm und Drang, il movimento letterario tedesco del diciottesimo secolo che enfatizzava il sentimento e l’irrazionalità. Shyller ama dire di essere stata scelta da tutto ciò che è gotico e decadente e, di conseguenza di aver iniziato a scrivere su quello che è il lato oscuro dell’anima.
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La serie
La serie, di cui Ash: l’incubo costituisce il primo capitolo, è ispirata ai Penny Dreadful di epoca vittoriana. Shyller è arrivata a scrivere questo testo dopo vari esperimenti narrativi che l’hanno portata a questa storia che segna per lei un nuovo inizio. Le caratteristiche dei romanzi gotici, ovvero le ambientazioni cupe e misteriose, sono assolutamente presenti e ben descritte.
C’è un passo, in particolare che mi sembra molto esplicativo:
“La finestra era un occhio cieco su un buco nero. Il rimbombo continuo dei tuoni e l’acqua che calava giù creavano un’atmosfera lugubre.”
La soluzione del mistero dal quale si sviluppa la storia è diversa a quella del giallo classico ed infatti non c’è una vera indagine ma un viaggio interiore che i due protagonisti, ma oserei dire uno in particolare, compiono tra realtà e sogno.
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Ash
Ash è un paesino circondato dalla foresta nel quale si verifica una serie di eventi tragici e misteriosi. L’autrice lo definisce come
“…un crocevia di passati, da dove parte il cambiamento che investirà i due protagonisti.”
Un assassino tiene Ash in ostaggio e la scoperta della verità cambierà la vita dei nostri investigatori. L’epoca in cui la storia è ambientata è quella vittoriana ma il linguaggio usato nella narrazione è senza dubbio moderno e molto semplice. Secondo i miei canoni questo è molto apprezzabile in quanto riuscire a scrivere di un argomento in modo da renderlo ben comprensibile a tutti significa averne una buona padronanza. La madre dell’autrice ha realizzato una mappa del villaggio che è stata inserita nel volume.
Fonte foto: Ash: l'incubo
Nella piccola comunità vengono uccise tredici bambine eppure sembra che nessuno si preoccupi della cosa. Le caratterizzazioni dei personaggi, dei luoghi e delle situazioni sono ben fatte, tant’è che per tutto il tempo in cui ho letto questo libro ho avuto l’impressione di trovarmi in un posto buio, umido ed estremamente pericoloso. Degli omicidi viene finalmente avvisato il Governatore Arthur Kerrington che si limita ad inviare i due investigatori Fedor Chestel e Delvin Fraser. Questi chiederanno dei rinforzi che, purtroppo, tarderanno ad arrivare. L’autrice ha giocato con i nomi dei due investigatori: da un periodo all’altro li ha indicati coi nomi di battesimo e, subito dopo, coi cognomi. Questo mi ha creato non poche difficoltà nel restare al passo con la storia.
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Ma esiste un passato sospeso per uno dei due investigatori, che reclama una soluzione e, fintanto che non gli sarà data, le cose rimarranno complicate. Ci sono momenti in cui ai nostri eroi sembrerà di essere davanti a un muro e la voce narrante ne spiega così il motivo:
“Tutti gli uomini sono tormentati dal bisogno di sapere. La loro natura razionale impone ci sia una risposta a tutto. Ma a volte, al Male non c’è risposta alcuna che non sia il Male stesso.”
Poi, quando penserete di aver capito tutto, vi renderete conto che le cose non sono mai come appaiono e non vedrete l’ora di leggere il prossimo capitolo della saga.
La narrazione è ben strutturata, scritta ed editata, il che la rende piacevole da leggere per tutte le 232 pagine in cui si dipana. L’opera è uscita pubblicata in modalità self-published.
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Victoria M. Shyller inizia con questo volume più che una saga, una sorta di fiction letteraria a puntate. C’è da augurarsi che il passa parola dei lettori funzioni e non passi troppo tempo prima dell’uscita del secondo episodio che è già in lavorazione e si intitolerà Ash: la rivelazione.
Buona lettura.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.