Corpo libero è un thriller psicologico che indaga il lato oscuro della ginnastica artistica. Si tratta di una graphic novel sceneggiata da Chiara Barzini, Ilaria Bernardini, Ludovica Rampoldi e Giordana Mari. È tradotta in immagini da Giulia Rosa ed uscirà il 24 novembre a cura di Hop! Edizioni in formato con copertina flessibile e per un totale di 184 pagine.
Fonte foto: fumettologica.it
Romanzo o graphic novel
È la seconda volta che mi succede di leggere una graphic novel e, confesso, di solito preferisco i romanzi. Ma questo è una preferenza assolutamente personale. Mi piace sempre e comunque mettermi alla prova e quindi l’ho letta con tanta curiosità.
È strano come mi risulti naturale tradurre in immagini mentali le storie che leggo mentre ho qualche difficoltà a tradurre in storia le immagini se non sono accompagnate da didascalie molto esplicite. Probabilmente è solo questione di pratica e col tempo migliorerò questa capacità.
Fonte foto: fumettologica.it
Grafica
La storia indaga su quanto c’è dietro al mondo delle farfalle della ginnastica artistica, per lo meno di un piccolo club di Napoli. E il lato oscuro che viene delineato è ben espresso dai disegni di Giulia Rosa che, con colori mai accesi, rendono perfettamente l’atmosfera cupa della narrazione. I disegni, poi, spesso non occupano l’intera pagina ma sono frammentati in più immagini di dimensioni diverse che attirano l’attenzione su particolari dettagli. Il linguaggio utilizzato è quello delle adolescenti ora zuccheroso e ora intriso di veleno e ci sono parti in inglese e in rumeno per mantenere più realistica la narrazione. Per fortuna della parte in rumeno c’è la traduzione.
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La serie televisiva
Una cosa degna di nota di questo volume è che non ne verrà tratta una serie televisiva in quanto è esso stesso ad essere ispirato all’omonima serie televisiva già disponibile da fine ottobre su Paramount +. La serie, prodotta da Indigo Film e Network Movie con la regia di Cosima Spender e Valerio Bonelli, sarà trasmesa anche su Rai2 il prossimo anno. Non credo sorprenda che per questa produzione l’ispirazione sia derivata dal libro, guarda caso omonimo, di Ilaria Bernardini anch’esso uscito a fine ottobre edito da Mondadori. Quindi un unico titolo: Corpo libero, ma tre canali diversi di comunicazione per far arrivare chiara e forte questa disanima sul dark side della ginnastica artistica a tutte le fasce di pubblico.
Fonte foto: mondadori.it
La vita delle ginnaste
Leggendo questo album è chiaro che la vita di queste povere farfalline è fatta di dolori e sacrifici. Il loro corpo deve rimanere agile ma soprattutto esile il più a lungo possibile. Per raggiugere questo risultato alle atlete è richiesto un allenamento duro e il rispetto di una ferrea disciplina. È fondamentale intervenire sul tempo, dunque, ma come fare?
Fonte foto: repubblica.it
La trama
Si parla di una piccola squadra napoletana, la Vis Invicta, della quale fanno parte quali tese di serie cinque ragazze guidate dalla coach Rachele e dal medico sportivo Alex. Devono vincere ad ogni costo. La competizione con le altre squadre, ma anche all’interno dello stesso club, raggiungono livelli altissimi. Altrettanto dicasi per le ossessioni e il grado di aggressività tra le atlete. Tanto che alcune iniziano a farsi e a fare domande scomode. Interessante la gestione degli eventi drammatici da parte dei responsabili della squadra. Altrettanto intrigante è vedere come vengono scandagliate le menti di queste ragazze alle quali viene negata una adolescenza normale com’è quella delle loro coetanee. Anche se, entro certi limiti, credo che una adolescenza scandita da ritmi regolari e da sane regole sia migliore di una in cui si è abbandonati a sé stessi.
Fonte foto: fumettologica.it
Dalla piccola squadra alla nazionale
Si vanno via via scoprendo paure e sogni delle giovani atlete, intrighi e manipolazioni degli adulti spinti dalla sete di successo e ricchezza. Vengono messe in luce pressioni psicologiche, competizioni sfrenate, patti di sangue, prove di resistenza portate all’estremo e allucinazioni da farmaci. Ovviamente si parla di un piccolo club ma è evidente l’invito a generalizzare all’intero mondo della ginnastica artistica.
Fonte foto: repubblica.it
Coincidenze…
Contemporaneamente in televisione compaiono frequentemente Nina Corradini e Anna Basta, ex farfalle della Nazionale, per denunciare gli abusi psicologici che avrebbero subito dallo staff della Nazionale durante il loro periodo di attività presso l’Accademia di Desio. La fiducia che queste ragazze e le loro famiglie avevano riposto nel fantastico mondo della ginnastica artistica sarebbe dunque stata tradita. Mi ha colpito l’aver ritrovato le stesse offese e le stesse situazioni anche nella graphic novel e la tempistica con cui si sono verificate le pubblicazioni, la serie televisiva e le denunce. Ma anche questo potrebbe essere una semplice coincidenza.
Fonte foto: la ragione.eu
Se quanto denunciato dovesse risultare vero e, soprattutto, generalizzato sarebbe davvero una cosa molto brutta. Credo che ogni sport debba trasmettere il messaggio che i grandi risultati si raggiungono solamente con grandi sacrifici. Ma nessun sacrificio deve prevedere di devastare la dignità personale o di mettere a rischio la salute degli atleti. Detto questo, vi auguro una buona lettura.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.