Gli sguardi delle donne sono un mistero, una magia, un libro a cielo aperto, la porta e la finestra per le emozione piu’ dirette e quelle che celiamo dietro le iridi. Le donne si raccontano non solo a parole ma soprattutto dagli occhi, dalle labbra rosse, dalle loro pose, dal loro modo di guardare aldilà del tutto. Ecco, la mostra di Daniela Facchi, presentata in una giornata di festa nel comune di Pumenengo, racconta proprio questo. Delle donne. E non solo.
“Differentemente simili gli sguardi”
Fonte foto: Viviani Alessia
Nella cornice del Castello Barbò sito in Pumenengo, in una delle stanze sotterranee, è stato allestito questo percorso tra gli sguardi delle donne. Coinvolgente, sia dal punto di vista della location, sia dallo sguardo che ogni quadro, rivolgeva allo spettatore. Perché si, i quadri di questa artista raccontano, a modo loro, a modo suo, e perché no, a nostra interpretazione una storia. Quella che ci vogliamo raccontare, quella che ascoltiamo, quella che sentiamo e quella che in un certo senso queste tele ci fanno vivere.
L’artista e la donna
Fonte: artonline20.com/
Ho partecipato a questa mostra, perché nel mio paese, è stata organizzata una giornata di festa e di unione con un altro comune aldilà del fiume Oglio, sulla scia di Bergamo e Brescia capitali della cultura. Tra bellezza, spettacoli, ed unione, grazie ad alcune associazioni locali come “Voci di Corte”, si è riusciti a portare un’artista del calibro di Daniela fra le mura del nostro castello.
E questa donna, è stata davvero una dolce, immensa e fortissima scoperta. Sono riuscita a parlarle, tra un visitatore ed un altro e mi ha raccontato quando tutto è iniziato, quando ha capito che poteva fare grandi cose, con un carboncino, una matita e dei pennelli.
L’inizio
Pensate che solo aiutando la figlia con un disegno è riuscito a scoprire il talento che ha nel dipingere disegni stupendi, ma soprattutto a dare loro un anima. Daniela vive a Soncino, un borgo sul confine cremonese, ed è attiva nelle varie associazioni portando le sue opere in giro per la Lombardia e per l’Italia. Collabora, con le sue opere da tempo anche con la Rete di Daphne un associazione che si occupa di aiutare le donne in difficoltà
I quadri che parlano
Ma cosa raccontano le tele di Daniela? Quali storie? Quali parole?. Quello che posso dirvi è che a me, i suoi colori, gli occhi di queste donne, il loro portamento mi hanno suggerito una “grande dignità” in ogni tipo di situazione. E’ stato un viaggio nell’animo profondo, di luoghi, come la Cina, l’ Amazzonia o la passione della ballerina spagnola. Ma è stato anche un viaggio introspettivo, nel “sentirsi donne” sempre, nonostante la sofferenza.
Anche di fronte, al dolore, alla violenza, alle botte. Ho notato la compostezza, la dolcezza della linea ed il colore che rendeva, davvero forte ogni personaggio ritratto nelle tele proposte. Quelle che mi hanno colpito di piu sono state due: quella della ballerina e quella della donna con gli occhi chiusi e tra le labbra un fiore.
Gli sguardi che mi hanno preso l’anima
Fonte foto: Viviani Alessia
Questi sono i due quadri che piu mi sono piaciuti. Entrambi hanno piu elementi che li accomunano, il rosso del vestito e delle scarpe di entrambe le donne, i fiori, e lo sfondo etereo che contrasta perfettamente con il soggetto che da vita al quadro. Sono rimasta colpita, dalla forza e dalla grande dignità delle due figure raffigurate.
Daniela mi ha spiegato, che la ballerina rappresenta la violenza psicologica, mentre la ragazza con il fiore tra le labbra racconta la storia di una rinascita. E del non aver paura del futuro. Pendevo dalle sue labbra, perché nonostante siano temi molto forti, quelli citati, ho trovato una naturalezza ed una delicatezza immane nelle linee che compongono queste opere d’arte. Un senso di rispetto, e allo stesso tempo: l’emozione suscitata è stata una forte stretta al cuore, e una consapevolezza maggiore della “forza di tutte noi“. Quella che ci unisce, in unico, grande, meraviglioso sguardo.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.