Ancora una interessante mostra fotografica al Palazzo Ducale di Genova: “Aqua Mater” del fotografo brasiliano Sebastião Salgado.
Dopo la presentazione a Parigi la mostra sarà ospitata sino al 14 giugno prossimo presso le sale dell’antica residenza del Doge genovese ora prestigiosa sede museale.
La mostra
Già il titolo è esplicativo delle tematiche affrontate: è l’acqua la principale protagonista degli scatti che Sebastião Salgado ha fermato girando tutto il mondo, dal Brasile all’Alaska, dalla Namibia all’India, all’Italia.
Fonte foto: Palazzo Ducale Genova
42 fotografie di grandi dimensioni che raccontano visivamente, con un’aurea poetica a tratti spettacolare, quanto la sopravvivenza del nostro pianeta sia legata indissolubilmente all’acqua. Quanto questa sostanza così semplice e affascinante sia l’elemento vitale per eccellenza, quanto la sua mancanza sempre più drammaticamente oggettiva abbia a compromettere interi ecosistemi oltre che la vita stessa dell’uomo.
Il percorso espositivo, curato da Lélia Wanick Salgado compagna di vita e di lavoro del fotografo brasiliano e prodotta dalla Fondazione Palazzo Ducale in collaborazione con Rjma Progetti culturali, Creation e SM-Art., possiede inoltre una colonna sonora composta appositamente per la mostra dal musicista François Bernard Mâche, dell’Académie des Beaux Arts, che accompagna il visitatore e delinea l’atmosfera dell’intera esposizione. Sarà inoltre a disposizione di tutti i visitatori un’audioguida in italiano e in inglese con la storia personale di Sebastião Salgado e i suoi ricordi concernenti le foto presentate in mostra.
L’autore
Fonte foto: Palazzo Ducale Genova
Considerato uno dei maggiori fotografi e fotoreporter viventi Sebastião Ribeiro Salgado Junior sin dal lontano 1973 si è occupato di reportage che mettessero in luce temi sociali e di denuncia ambientale come la siccità nel Sahel o le condizioni di vita dei lavoratori immigrati in Europa. Il suo impegno umanitario lo porterà a raccogliere in ogni parte del mondo testimonianze e documentazioni sui tanti argomenti scottanti da lui affrontati con coraggio e tenacia. Le sue fotografie sono spesso state presentate in riviste e articoli di denuncia e anche raccolte in alcune pubblicazioni tradotte in tutto il mondo,
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.