Le 4 mostre da non perdere in autunno

Le 4 mostre da non perdere in autunno

Se le foglie ingialliscono e i temporali cominciano a imperversare in tutta Italia vuol dire che è arrivata una delle migliori stagioni per  visitare mostre e musei senza lo sbalzo termico tra esterno e interno e senza rimpiangere passeggiate al mare e al sole! Vediamo insieme quali sono le 4 mostre più accattivanti dell’ autunno.

Mostra a Milano: “Munch-il grido interiore”

Dopo 40 anni è Palazzo Reale a Milano a ospitare i cento capolavori di Edvard Munch nell’80° anniversario della sua morte. In collaborazione con il museo Munch di Oslo, con Arthemisia insieme alla Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, in un’esposizione curata da Patricia Berman, dal 14 settembre 2024 al 26 gennaio 2025 si racconta la vita  e l’evoluzione artistica dell’artista  simbolista del XX secolo che dal simbolismo al naturalismo ha anticipato le tematiche dell’ Espressionismo. Il suo profondo disagio interiore, dovuto anche ai tristi eventi familiari, si esprime nel messaggio universale dell’angoscia esistenziale che caratterizza il malessere dell’uomo dell’epoca.

Il manifesto della mostra "Munch- il grido interiore" a Palazzo Reale - Milano

Il manifesto della mostra "Munch- il grido interiore" a Palazzo Reale - Milano

Mostra a Mantova: “Picasso – Poesia e salvezza” a Palazzo Te

Dal 5 settembre 2024 al 6 gennaio 2025 a Palazzo Te a Mantova è possibile visitare la mostra “Picasso. Poesia e Salvezza”, realizzata da Annie Cohen-Solal in collaborazione con Johan Popelard e dedicata al tema della Metamorfosi nel rapporto tra Giulio Romano e Ovidio, tema che ha ispirato la stessa costruzione del Palazzo Te dal 1525 al 1535. Prodotta in collaborazione con il Museo Nazionale di Parigi, nella mostra vengono esposte circa 50 opere dell’artista, tra cui alcune inedite. Quando infatti Picasso arrivò in Francia nel 1900 non parlava francese e si avvicinò alla poesia dell’epoca, facendo amicizia con gli artigiani piuttosto che con gli accademici, con gli emarginati anziché con  la parte più nobile della società e interessandosi della vita nella provincia piuttosto che a Parigi. In questo modo elesse il Mediterraneo come sua patria e costruì la sua fama in modo sovversivo e opposto all’arte ufficiale dell’epoca.

Mostra a Roma: “Mirò il costruttore di sogni”

Al Museo storico della Fanteria  a Roma è in corso la mostra “Mirò-il costruttore di sogni”, iniziata il 14 settembre e che durerà fino al 23 febbraio 2025. Pittore, ceramista, scultore, il pittore catalano  Joan Mirò ha lasciato la sua impronta nei contemporanei grazie  al suo linguaggio sperimentale e rivoluzionario, qui rappresentato attraverso l’esposizione di 140 opere datate dal 1924 al 1980. Diviso in 8 aree tematiche, il percorso si snoda attraverso litografie, manifesti, ceramica, pittura, musica, etc: ossia le passioni e i momenti di svago e di creazione che  hanno accompagnato la sua vita libera fino all’estremo e indipendente fino a creare dogmi suoi personali. La sezione artistica è poco nota perché appartenente a collezionisti privati italiani e francesi ed è caratterizzata da un tripudio di  luce e colori  presenti negli esemplari a stampa delle sue opere grafiche. Di particolare rilievo è anche la ricerca onirica e lirica come fonti di ispirazione, la dimensione introspettiva e  un equilibrio tra astratto e figurativo che origina materia e colore densi di significati e si intreccia con le tecniche dei suoi grandi amici Picasso, Dalì, Cohen, che sono ricordati in una sezione appositamente dedicata nella mostra.

Mostra a Sorrento: “Antonio Ligabue”

Iniziata già il 5 agosto scorso, durerà fino al 16 novembre la mostra a Sorrento intitolata ad Antonio Ligabue presso Villa Fiorentino. Curata da Marzio Dall’Acqua in collaborazione con  Ligabue Art Projects, celebra uno degli artisti più introversi, che visse un’esistenza marginale, da borderline sempre in bilico tra  genio innato e  folle isolato, il cui linguaggio artistico assolutamente personale, forte e incisivo gli ha permesso di ribellarsi alle convenzioni sociali dell’epoca alternando una narrazione di sé sia epica che drammatica. Tra le altre opere ricordiamo anche “Ritratto di Elba” (1936), primo dei tanti  in cui la bambina morta cerca di consolare la madre. Sono anche presenti le sue incisioni, gli autoritratti e le sculture in bronzo (15 in tutto) realizzate con l’argilla del Po che l’artista aveva l’abitudine di masticare a lungo per renderla duttile e docile alle sue creazioni. Insomma una mostra che di fa lo spunto per tornare in uno dei luoghi più splendidi della costiera amalfitana non solo d’estate ma anche in autunno.