castello medievale

Il Castello medievale di Avella

Sulla sommità della città della Bassa Irpinia che fu Villa Patrizia al tempo dei Romani, si erge il Castello medievale di Avella. La rocca, immersa nella natura, sovrasta il borgo dell’omonima cittadina alle pendici del Partenio.

Detto anche Castello di San Michele, fu costruito dai longobardi nel VII sec. d.C. per sfruttare appieno le potenzialità strategiche del territorio.

Infatti, la collina che lo accoglie è una vedetta naturale che riesce a controllare in linea d’aria Monteforte Irpino, la Valle del Sabato e si spinge fino alla costa adriatica della Puglia.

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Fonte foto: pinterest.it

Cenni storici

Le prime note storiche sul Castello medievale di Avella risalgono al 880 d.C., periodo in cui il maniero era ancora una proprietà longobarda, ovvero apparteneva al principe Guaimaro I.

Successivamente la fortezza subì parecchi danni dovuti ai continui saccheggi fino a quando i Normanni, insediatisi, ricostruirono il castello che ne guadagnò un dongione (donjon) e una seconda cinta muraria che portò anche all’ampliamento del borgo.

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Fonte foto: rosmarinonews.it

Verosimilmente fu abitata  in qualità di feudatari dalla famiglia Avella per tutto il normanno – quasi per due secoli- e quindi fino all’estinzione della casata lasciando, però, il castello all’abbandono.

Nel XV secolo il castello passò agli Orsini, ma nel 1456 venne parzialmente distrutto dal terremoto e ricostruito solo nel 1553 dal conte Pietro Spinelli. Quest’ultimo preferì altre dimore, lasciandolo così disabitato.

Tra il XVI e l’inizio del XVII secolo fu ridotto a una prigione, mentre con l’eruzione del Vesuvio del 1631, il castello venne abbandonato e in parte smantellato per riutilizzarne i materiali da implicare nella costruzione  del nuovo centro di Avella più a valle.

La struttura del castello

A 320 metri sul livello del mare a destra del fiume Clanio sorge la rocca longobarda che sovrasta il borgo basso irpino di Avella: il Castello di San Michele. Esso presenta una torre cilindrica su base troncoconica ancorata alle massicce costruzioni del donjon, una sorta di torre d’emergenza tipica delle fortezze medievali che veniva utilizzata in extremis come rifugio durante gli attacchi nemici.

La fortezza è “accessoriata” di due cinte murarie, poste a quote diverse, che circondano le pendici del colle e convergono sul lato nord, alla base della rocca. La cinta più antica risale all’epoca longobarda, ha una forma ellittica e racchiude un’area di circa 10.000 metri quadrati. Del circuito si conservano dieci semitorri: cinque con sezione troncoconica e quattro troncopiramidali, di cui una inglobata nella base dell’angolo settentrionale del donjon.

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Fonte foto: sistemairpinia.provincia.avellino.it

La seconda cinta muraria risalente all’epoca normanna, di forma poligonale, è dotata di una porta carrabile nell’angolo sud-est e di nove torri, prevalentemente quadrangolari, eccetto quella situata all’angolo sud-ovest, che presenta una pianta pentagonale.

Nello spazio compreso tra le due cinte murarie, che scende ripidamente verso sud, si trovano i resti di numerosi edifici abitativi; l’unica struttura ancora in elevato è una grande cisterna rettangolare, situata poco oltre la cinta muraria interna.

Pur essendo uno dei più significativi siti medievali della Campania, il complesso è stato oggetto di studi approfonditi solo di recente, grazie ai finanziamenti stanziati per la realizzazione di un parco archeologico.

Il Castello di Avella: un viaggio tra storia e leggenda

Arroccato su un’imponente altura che domina la Valle del Clanio, il Castello medievale di Avella è uno scrigno di storia, bellezza e mistero, un luogo dove il passato prende vita tra le sue antiche mura. Questo suggestivo maniero, che affonda le sue radici nell’Alto Medioevo, è molto più di un avello: è un simbolo di una comunità e di un territorio ricco di cultura e tradizioni.

Il castello, in principio, nasce con uno scopo difensivo, testimoniando un’epoca in cui le incursioni barbariche e saracene erano una minaccia costante. Le sue mura robuste, le torri di guardia e la posizione strategica permettevano di controllare il passaggio lungo l’antica via Appia e garantire la sicurezza dei villaggi circostanti. Nei secoli, il castello è stato teatro di numerosi eventi storici, diventando residenza di nobili famiglie, presidio militare e infine un luogo immerso nella quiete della natura.

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Fonte foto: binews.it

Oggi, il Castello di Avella accoglie i visitatori con il fascino senza tempo delle sue rovine. Passeggiando tra i resti delle mura perimetrali e le torri, è impossibile non rimanere colpiti dalla vista mozzafiato che si estende fino al Golfo di Napoli. L’atmosfera che si respira qui è intrisa di racconti: si narra di assedi eroici, amori proibiti e antiche leggende, come quella del fantasma che, secondo la tradizione popolare, ancora vaga tra i ruderi nelle notti di luna piena.

Il Castello di Avella: uno spazio vivo

Ma il castello non è solo un luogo di memoria: negli ultimi anni è diventato uno spazio vivo, che ospita eventi culturali, concerti, rievocazioni storiche e visite guidate, permettendo ai visitatori di immergersi in un’esperienza che unisce storia, natura e scoperta. È il cuore di un progetto più ampio volto a valorizzare il patrimonio culturale di Avella, città d’arte e archeologia, famosa anche per le sue nocciole pregiate e il teatro romano.

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Fonte foto: pianetatvnews.it

Visitare il Castello di Avella significa fare un viaggio nel tempo, esplorando un pezzo d’Italia ancora autentico e poco conosciuto, dove la storia e la bellezza del paesaggio si fondono in un connubio perfetto. Un gioiello che aspetta solo di essere scoperto e amato.