Roma, si sa, è la patria delle chiese e delle fontane; è davvero difficile, infatti, passeggiare fra i vicoli e le viuzze della città senza imbattersi in una di esse e rimanerne totalmente affascinato. In questo articolo parleremo di una delle meno celebri, ma, a parer mio, anche delle più belle: la Fontana delle Tartarughe.
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Un po’ di storia…
È sempre molto difficile stabilire dove finisca la storia e dove inizi la leggenda quando si parla di Roma. Le origini di questa fontana, infatti, sono legate a una leggenda romantica che vede come protagonista un uomo appartenente alla nobiltà romana, un duca per la precisione.
Si narra che il duca Mattei, fervido amante del gioco d’azzardo, improvvisamente perse l’intero patrimonio familiare, mettendo a repentaglio la propria famiglia e le imminenti nozze. Il suocero, infatti, dopo aver appreso la notizia, gli negò di sposare sua figlia.
Ma il duca Mattei non si arrese: per dimostrare il proprio valore, commissionò e fece costruire la Fontana delle Tartarughe in una sola notte, e il giorno seguente invitò il futuro suocero e la promessa sposa per mostrare loro quanto era riuscito a realizzare.
I due, ovviamente, rimasero profondamente stupiti, tanto che il duca esclamò: “Ecco che cosa è in grado di realizzare in poche ore uno squattrinato Mattei!”.
La fontana
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La costruzione sorge nella piccola ma suggestiva Piazza Mattei, nel rione Sant’Angelo, proprio dove si ergevano i palazzi della potente famiglia Mattei.
La fontana, a cui hanno lavorato diversi artisti nel corso dei secoli, rappresenta quattro fanciulli – si tratta di efebi, ossia adolescenti di una bellezza delicata, quasi femminea del mondo classico – in bronzo che cavalcano dei delfini su vasche a forma di conchiglia scolpite dall’artista fiorentino Taddeo Landini (1550-1596). Successivamente, dal 1658, Gian Lorenzo Bernini ha aggiunto le tartarughe sull’estremità, facendole diventare le vere e proprie protagoniste della fontana.
La base della fontana è una vasca quadrata, su cui sorgono quattro conchiglie realizzate in marmo portasanta (una tipologia di marmo che presenta venature che vanno dal rosso al sanguigno su una base più scura) che sorreggono un’anfora.
Proprio per l’enorme impegno manieristico, la Fontana delle Tartarughe di Roma rappresenta assolutamente un piccolo gioiellino da ammirare dal vivo.
Una curiosità…
Nella città di San Francisco, esattamente nell’Huntington Park, sorge una fontana gemella a quella romana. Realizzata agli inizi del Novecento, fu inizialmente acquistata dal banchiere William e sua moglie Ethel Crocker per la propria dimora, per essere poi donata alla città nel 1954.
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Interessante, vero? Allora non vi resta che fare un salto a Roma, munirvi di una mappa e di raggiungere questa meravigliosa – e ammiratissima anche all’estero – costruzione architettonica!
Da bambina leggevo i fumetti di Dylan Dog, poi – senza nemmeno accorgermene – sono entrata nel vortice dei grandi classici e non ne sono più uscita. Leggo in continuazione, in qualsiasi momento, e se non leggo scrivo. Scrivo per riempire gli spazi bianchi e vuoti della mente, ma anche perché è l’unica cosa che mi fa sentire viva. Cosa voglio diventare da grande? Facile: una giornalista.