Quando passeggi per il quartiere di Affori, la vita la senti scorrere dentro. Un filo conduttore tra storia e quotidianità, che ti fa rivalutare anche una metropoli come Milano. Mi sono innamorata di Affori dalla prima volta che ho messo fuori il piede dalla metropolitana gialla, che fa si, attraverso i suoi tunnel sotterranei di portarti direttamente al Duomo, in pochi minuti, o in Stazione Centrale, oppure fuori Milano, senza farti fare troppa fatica.
Affori però non è tutta qui. I suoi palazzoni sono pregni di vita, di ragazzi che studiano, di nonnetti fuori dal bar, e pure di quelle parole che tanto si raccontano nei libri. C’è la sua famosa banda e i giardini di Villa Litta dove riposarsi, leggere un buon libro e guardare i bambini giocare. E poi c’è la sua storia. Raccontata, a cielo aperto, sui suoi muri e sulle serrande dei suoi negozi. Cartoline in bianco e nero, di un progetto che parte dal 2017 e arriva fino a ad oggi.
Fotografie anni venti sulle serrande delle attività dei commercianti
Sono oltre quaranta le serrande dei negozi dipinte ad Affori egregiamente e artisticamente abbellite da bravissimi e giovani pittori facenti parte dell’Accademia di Brera e del Liceo artistico Boccioni. Questi artisti si sono impegnati per mesi nella realizzazione di una formidabile galleria d’arte open-air. Ovvero a cielo aperto, sulle serrande chiuse dei negozi che hanno iniziato anche a commissionare loro le opere scelte per abbellire le loro cler. Oggi il quartiere vanta un’attrattiva unica nel suo genere che lo rende agli occhi dei passanti, dei turisti e dei suoi abitanti il quartiere più accogliente e piacevoli da visitare anche quando i negozi sono chiusi e le loro serrande sono abbassate nei giorni di festa e durante le chiusure estive.
Gironzolando per la lunga via Astesani ex “Vecchia via Roma” e per i vicoli di Affori potrete scovare queste stupefacenti opere pittoriche raffiguranti la vita di una volta e riproposte in modo assolutamente realistico. Fotografie ingigantite sulle pareti in acciaio, che raccontano una storia davvero ricca. L’idea è venuta alla signora Maria Anna Caracciolo, residente ad Affori da anni orsono, e da un post su facebook è diventata una bellissima realtà. Il municipio 9 ha restituito al mondo e alle strade di Milano, un tour storico gratuito non indifferente.
Le panchine raccontano
Fonte: Milano da Vedere
Nella stupenda cornice di Villa Litta, ora sfondo della cultura della lettura come biblioteca di quartiere, sono nate dalle abili mani del signor Claudio Bindella e sempre grazie all’entusiasmo e all’amore verso il suo quartiere della signora Caracciolo, due panchine davvero speciali che raffigurano l’amore tra il caro Alessandro Manzoni e Cristina Trivulzio. La stessa Maria Anna dice a riguardo: “Sono stati raffigurati due tra i tantissimi personaggi che hanno dato lustro alla nostra storica dimora di Villa Litta Modignani: Cristina Trivulzio di Belgioioso ed Alessandro Manzoni. Un dono che io e Claudio Bindella abbiamo voluto fare a tutti gli afforesi e non solo…“. E che dire la bellezza di questi colori parla da sè…
Si perchè c’è da dire che è proprio nella spettacolare cornice di Villa Litta che Manzoni e la Trivulzio s’incontravano, affascinati non solo dalle belle arti di scrittura.
I Murales che fanno bella Affori
Ce ne sono parecchi, qua e la tra i vari vicoletti delle vie, abbelliscono il passaggio e alcuni sono detti murales verdi. Sembrano riempire gli occhi, perchè quando li guardi vedi gli occhi di un bambino che guardando quel semplice disegno fatto a spray sui muri s’innamora dell’arte. Questo piccolo esempio per farvi capire che da un’opera semplice può nascere l’incanto.
Fonte foto: zona Nove
Un altro murale apparso, sempre sulla scia del verde e della spiritualità tra uomo e natura è quello all’incrocio tra via Zanoli e via Cialdini e il suo titolo fa veramente riflettere: “Out of the comfort zone”.
Matteo abita da pochi anni qui, in questo angolo di Affori al quale ha deciso di donare un pò di colore e soprattutto di arte. All’incrocio tra via Osculati e via Cialdini: nel giro di pochi metri ci sono la torre medievale, l’antica parrocchia di Affori (ora palazzo abitato) e l’ingresso al Parco di Villa Litta. Difficile concentrare in così poco spazio tanta storia e tanta identità di un quartiere. Eppure, anche se dal punto di vista estetico c’era qualcosa di poco soddisfacente, Affori era riuscita bene nel suo intento. Ma mancava ancora qualcosa perché la facciata esterna del palazzo era ricoperta di “tag” ossia le scritte che i graffittari lasciano sui muri delle città come segno di riconoscimento. Non che lui desiderasse qualcosa di asettico. Capiamoci. L’idea di una “firma” artistica all’esterno del suo appartamento poteva anche andare bene. Ma quella firma doveva essere molto di più, doveva contenere un messaggio, comprensibile e condivisibile per chiunque lo guardasse.
E cosi insieme al writer Alessandro Etso ha raffigurato con il verde, parte della natura, che Milano, lascia intravedere in poche zone cittadine, sui muri. Un messaggio di importanza, in cui uomo e natura si scambiano un sguardo d’alleanza. Una bellissima rappresentazione dai contenuti importanti.
Ancora natura sui muri
Sempre sulle serrande, sono apparsi anche questi meravigliosi capolavori che ricordano molto i quadri di Van Gogh, come quelli che ricordano “i fiori di mandorlo”. Questi in particolare si trovano in via Carli.
Ed infine…
In via Sestini da pochi giorni è apparso questo spicchio di cielo, su un muro immenso. Ho guardato questa foto e mi sono sentita bene, anche se non ho ancora avuto modo di godermelo dal vivo.
L’artista è ancora sconosciuto, ma speriamo si palesi presto, perchè quello che ha fatto, non è solo un murale, è un cielo che ad Affori, tra la Madonnina e la sua storia esiste davvero credetemi, e non puoi non vederlo, né non innamorartene. Come è successo a me.
Affori, non è solo un quartiere. Non lo sarà mai.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.