Degas, il noto “pittore delle ballerine” approda per la prima volta a Napoli e precisamente nella Sala del Refettorio al Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, con la mostra “Degas. Il ritorno a Napoli” dal 14 gennaio al 10 aprile 2023, a cura dell’esperto e collezionista d’arte Vincenzo Sanfo in patrocinato con il Comune di Napoli e realizzata dalla società Navigare srl.
L’esposizione celebra, con la presentazione di un nucleo di quasi duecento opere, lo stretto legame tra Degas e la città partenopea. L’artista, per via ereditaria, è stato da sempre, fortemente connesso alla città; il nonno paterno e parte della famiglia risiedeva proprio a Palazzo Pignatelli di Monteleone, poco distante dal Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, meglio conosciuto come Palazzo Degas.
Fonte foto: Art Shapes
Cosa aspettarsi, struttura dell’esposizione ed opere
Sulle note di “Clair de lune” del compositore francese Claude Debussy, si sviluppa la mostra: “Degas. Il ritorno a Napoli” la quale viene inaugurata da un pannello multimediale ed orizzontale, attraversandolo, ci si addentra nella prima area azzurra del labirintico percorso di visita, la prima dei tre percorsi tematici in cui è articolata la mostra.
Fonte foto:MyDreams
Questo primo percorso disvela gli anni giovanili e le vicende familiari del barone Hilaire Germain Edgar De Gas, conosciuto meglio come Edgar Degas, a partire dal ritratto del nonno Hilaire (primo importante dipinto realizzato a Napoli dal futuro pittore impressionista) e da quelli dei suoi familiari (fotografia del ritratto della sorella, Marguerite De Gas, in prestito dal Museo d’Orsay) per poi concludere con l’esposizione di uno dei suoi dipinti giovanili più celebri “La Famiglia Bellelli” (raffigurazione di suoi parenti), proposti in mostra in una riproduzione multimediale.
Inoltre ad arricchire il primo percorso di visita, il dipinto dell’artista ottocentesco Ferdinando Pappacena ed in generale, una ricostruzione attraverso fotografie storiche, delle atmosfere della Napoli di fine Ottocento, periodo in cui Degas fu accolto nella città partenopea.
Fonte foto: Wikipedia
Il secondo percorso è invece dedicato ai temi privilegiati dell’arte di Degas: ballerine, prostitute, cavalli da corsa e café-chantant della Belle Époque, in questa sezione si entra nel cuore della visita, in uno spazio delineato da pannellature rosse si sviluppa una galleria di disegni, studi preparatori, numerose incisioni tra acqueforti, litografie e xilografie, e tre sculture in bronzo raffiguranti le sue famose ballerine.
Fonte foto: La Repubblica
In questi lavori, l’artista si cala ed esplora una realtà sociale che muta tra la frenesia di una vita mondana fatta di lussi e sfarzo, mettendo in luce però il dramma che vivono figure che da questo mondo sono escluse, come; lavandaie, stiratrici, prostitute. Questa varietà di opere risulta fondamentale per comprendere a pieno l’arte del “pittore delle ballerine”. Una figura la sua, che si smarca dall’idea impressionista, condivisa dai colleghi, del “colore che prevale sulla forma”. L’attenzione alla forma e al segno, si realizza attraverso lo studio, l’imitazione dei grandi maestri della pittura italiana oltre che del neoclassicista Ingres, insieme all’esercizio del disegno, lo accompagneranno fino alla morte. Nel disegno, si rivela, più che nella pittura, la vera personalità dell’artista.
Fonte foto: Blog. Il Giornale.it
Accanto alla produzione di disegni e incisioni dell’artista, rappresentata dalle serie La maison Tellier e La Famille Cardinal e, in facsimile, dal Carnet di disegni per Ludovic Halévy, risaltano in questa esposizione numerosi opere e disegni di celebri artisti tra cui: Pablo Picasso (acquaforte Degas e Desboutin, serie La Celestine) e Jules Pascin (disegni a inchiostro Maison Close), ed anche trentaquattro fotografie realizzate da Degas, provenienti dalla Bibliothèque National de France, evidenziano l’interesse di Degas per la fotografia, quale strumento di studio per il movimento del corpo umano e dei cavalli, accolta da molti Impressionisti.
Fonte foto: News Art
La terza area tematica riguarda aspetti più mondani della vita di Degas, le sue frequentazioni con altri artisti, la vita sociale e gli anni più tormentati della sua esistenza minata dalla cecità. In quest’ultima sezione della mostra, sono esposte opere pittoriche e grafiche di illustri artisti napoletani, come Filippo Palizzi, conosciuto alla Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, (con il quale Degas condivise il dissenso per l’insegnamento accademico), Domenico Morelli con la sua incantevole figura femminile, ed artisti a lui coevi quali; Paul Cézanne, Giuseppe De Nittis, Mary Cassat, Berthe Morisot, Marcellin Disboutin, Gustave Moreau ed Édouard Manet, con il prezioso olio su cartoncino Vase de fleure.
Fonte foto: Vincent Galleria
Al centro dell’ultima area del percorso di visita, troviamo inoltre grandi teche con all’interno libri, testimonianze d’archivio in cui si parla del noto impressionista francese.
Dunque, se sei un amante del movimento artistico dell’impressionismo, se desideri approfondire attraverso fotografie d’archivio, disegni e acqueforti, l’atmosfera napoletana dell’Ottocento, questa, è decisamente la mostra che fa per te.
Studentessa di Didattica e Mediazione culturale del patrimonio artistico. Amante della musica, teatro, della danza, dell’arte in ogni sua manifestazione, appassionata di Monet, Klimt- Secessione viennese ed arte contemporanea orientale.